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Rubrica di Emanuela Medi
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L’ipotesi è tutt’altro che peregrina e questa volta vede un sostanzioso appoggio politico in Matteo Salvini, Stefano Bonaccini  convinti che la ripresa non possa prescindere da una rivalutazione dell’apertura  dei  ristoranti, se non proprio come aveva chiesto nei giorni scorsi la FIPE( Federazione Pubblici  Esercizi ” apertura a cena in zona gialla e a pranzo in quella arancione”, almeno un cambio di passo rispetto a quanto stabilito dall’esecutivo Conte. Chiusure mirate che tengano conto in primis della sicurezza ,insomma apertura anche la sera nelle zone a minor rischio. Sembra quindi prevalere il concetto della flessibilità  come sostiene Stefano Bonaccini presidente delle Regioni a sostegno delle argomentazioni del leghista Salvini secondo cui la sicurezza se c’è a pranzo c’è anche a cena, a dispetto del personale concetto di sicurezza espresso malamente dal Minstro della Cultura Dario Franceschini

In fondo c’era da aspettarselo , poche le persone ai tavoli all’ora di pranzo. Ristoranti  semi deserti , trattorie con menù  scritti su lavagnetta a prezzi più che invitanti, eppure ho fatto un giro  in alcuni quartieri di Roma e mi sono emozionata, si perché era tutto un lavare, pulire, vetrine, pavimenti, tavoli che si postavano con il gestore che misurava le distanze per dare l’ultimo tocco  dopo la sanificazione che in molti locali era avvenuta il sabato. Una gran voglia di ricominciare e non importa se con due-tre avventori, per un inizio  scontato in ribasso. Certo tante le saracinesche chiuse: dispiace per un settore attorno a cui gira più di un terzo del Pil italiano ( dai dati FIPE la crisi ai pubblici esercizi è costata 34 miliardi), per uno stile di vita  insito nel nostro DNA , vincente all’estero,  diciamolo anche invidiato dai tanti stranieri che in una bella piazza o strada  o vicolo mangiano attorniati da arte, storia e cultura. E poi i grandi mercati coperti come quello di Piazza Alessandria famoso , anche qui poche persone timorose ma rispettose delle strisce che segnalavano le entrate e le uscite e la distanza dai banconi. Il commento era unanime :