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Rubrica di Emanuela Medi
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Cosa rende il suono di un violino preferibile a quello di un altro?Alcuni violini di Stradivari hanno davvero un suono speciale? Per rispondere a queste domande, una squadra coordinata dal Cnr ha coinvolto 70 liutai in un esperimento di ascolto per valutare le qualità sonore di quattro violini, tra i quali uno Stradivari. I risultati, pubblicati su The Journal of the Acoustical Society of America, suggeriscono che a rendere lo Stradivari il suono preferito sia un particolare equilibrio nelle proprietà del timbro dello strumento. I violini Stradivari sono riconosciuti in tutto il mondo come un’eccellenza nell'artigianato, un modello per i liutai e un miraggio per collezionisti e musicisti. Tuttavia, diverse ricerche mostrano come violinisti esperti, se bendati, sembrino preferire a questi strumenti dei violini moderni. L’esperimento é stato ideato da : Carlo Andrea Rozzi dell'Istituto nanoscienze del Cnr (Cnr-Nano),Alessandro Voltini della Scuola internazionale di liuteria “A. Stradivari” di CremonaFabio Antonacci del Politecnico di Milano, Massimo Nucci e Massimo Grassi del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova (UniPadova). I ricercatori hanno invitato 70 liutai cremonesi ad analizzare e valutare comparativamente il timbro sonoro di quattro violini - due moderni, uno di fabbrica e uno Stradivari - rispetto al suono di un

E ad insegnarci e molto sono le formiche, almeno a quanto illustra Donato Grasso professore di Zoologia, Etoecologia e Sociobiologia all’Università di Parma con il saggio” Il formicaio intelligente”( Zanichelli Editore). Le scoperte sono sorprendenti, appassionandoci ad incredibili rivelazioni su migliaia di modi di essere formiche. Frammenti di natura che nascondono tesori di incredibile bellezza e che ci portano a esplorare come le nuove frontiere della scienza sono fortemente interessate  agli studi sugli insetti, alle relazioni tra questi e le piante di agronomica rilevanza, senza tralasciare il campo medico e soprattutto la loro straordinaria capacità organizzativa, il loro algoritmo, applicato in molti ambiti.  “Le colonie che costruiscono le formiche – dice il Prof Grasso-sono dei superorganismi con proprietà emergenti difficilmente ripetibili da parte degli uomini ma soprattutto creano un microcosmo organizzato, autonomo, efficiente, collaborativo. Costruiscono nidi giganteschi, raccolgono cibo in modo ottimale rapido secondo percorsi brevi, difendono i nidi costruiti con foglie, formano ponti con i corpi- zattere in caso di alluvioni del loro nido, su cui  si muovono, regolando il traffico lungo le piste di foraggiamento o di percorrimento per trarsi in salvo” Mille volte ci siamo incantati a guardare le file delle formiche  che camminano su e giù incessantemente sulle cortecce degli alberi ,sui

Quando nel febbraio del 1918 il critico d’arte François Thiébault-Sisson va a trovare Claude Monet nella casa con il rigoglioso giardino a Giverny, in cui trascorre gran parte della vita, si trova davanti un uomo gioviale, dagli abiti leggermente demodè, con mani magre, spirito energico e una lunga barba bianca. Sono per Monet gli anni successivi alla crisi determinata dalla malattia dei suoi occhi, che lo aveva costretto a una pausa perché “I colori non avevano più la stessa intensità per me; non dipingevo più gli effetti della luce con la stessa precisione.” Nella lunga conversazione riportata dal critico, il pittore racconta che "un giorno benedetto" ha la sensazione che la malattia sia passata, e comincia a fare esperimenti per rendersi conto dei limiti e delle possibilità della sua vista. Con grande gioia realizza che, nonostante da vicino avesse ancora difficoltà, da lontano i suoi occhi non lo tradiscono e, da quello che definisce "un punto di partenza molto modesto", torna a sperimentare. Monet torna ad affrontare alcuni temi già esplorati nel corso della sua carriera: “Avevo sempre amato il cielo e l’acqua, il verde, i fiori. Tutti questi elementi potevano essere trovati in grande abbondanza qui nel mio piccolo stagno”. Dice: “sapevo cosa

E ad insegnarci e molto sono le formiche, almeno a quanto illustra Donato Grasso professore di Zoologia, Etoecologia e Sociobiologia all’Università di Parma con il saggio” Il formicaio intelligente”( Zanichelli Editore). Le scoperte sono sorprendenti, appassionandoci ad incredibili rivelazioni su migliaia di modi di essere formiche. Frammenti di natura che nascondono tesori di incredibile bellezza e che ci portano a esplorare come le nuove frontiere della scienza sono fortemente interessate  agli studi sugli insetti, alle relazioni tra questi e le piante di agronomica rilevanza, senza tralasciare il campo medico e soprattutto la loro straordinaria capacità organizzativa, il loro algoritmo, applicato in molti ambiti.  “Le colonie che costruiscono le formiche – dice il Prof Grasso-sono dei superorganismi con proprietà emergenti difficilmente ripetibili da parte degli uomini ma soprattutto creano un microcosmo organizzato, autonomo, efficiente, collaborativo. Costruiscono nidi giganteschi, raccolgono cibo in modo ottimale rapido secondo percorsi brevi, difendono i nidi costruiti con foglie, formano ponti con i corpi- zattere in caso di alluvioni del loro nido, su cui  si muovono, regolando il traffico lungo le piste di foraggiamento o di percorrimento per trarsi in salvo” Mille volte ci siamo incantati a guardare le file delle formiche  che camminano su e giù incessantemente sulle cortecce degli alberi ,sui

Riproponiamo volentieri il report di Fabio Miletto primo ricercatore CNR del Marzo 2020 sull l’andamento Covid 19 in Italia e nel mondo Dott. Fabio Miletto Granozio, primo ricercatore Istituto Superconduttori, Materiali innovativi e Dispositivi (Cnr-Spin) del Consiglio Nazionale delle Ricerche Introduzione La diffusione del Covid-19 nel mondo ha indotto l’undici marzo scorso l’Organizzazione Mondiale per la Sanità a dichiarare lo stato di pandemia. Di tale pandemia l’Italia è in questi giorni il paese più colpito. Il superamento della Cina in termini di numero ufficiale di decessi appare imminente. Altri paesi, soprattutto in occidente, sembrano avviati sulla stessa strada. L’analisi dati che mostreremo, pur abbastanza elementare, permetterà di mettere in luce molte straordinarie somiglianze ed alcune importanti differenze nelle curve di diffusione dei contagi nei vari paesi. Partiamo dall’analisi della situazione italiana. La figura 1 mostra la curva dei contagi complessivi. Il grafico è in scala logaritmica. Su questa scala, com’è noto, un esponenziale viene graficato come una retta. La curva ha mostrato fino al 1° marzo un andamento ben interpolato da una crescita esponenziale con tempo di raddoppio di circa 2 giorni (curva rossa). Si tratta di un ritmo insostenibile, che avrebbe portato in soli 20 giorni il numero dei contagiati a moltiplicarsi di

Spero che siano spesi “cum grano salis” senza spartizioni alle regioni amiche e in ottica campagne elettorali. Spero vengano investiti in asset strategici nazionali, in rete sanitaria e sostegno per le età più deboli, in riduzione del debito pubblico, nella occupazione di imprese che diano ripresa al PIL nazionale. Tante le necessità e le urgenze  che l’economista e giornalista Giampietro Comolli spiega nel suo editoriale.  Dal dramma alla acclamazione unanime. Finalmente non più solo decisioni Franco-Tedesche con rispettivi paesi satelliti a contorno. Solo con Merkel e Macron divisi su certi punti, con Merkel che non vuole lasciare cancelleria e presidenza UE con un fallimento, con Macron a risolvere problemi interni legati a disoccupazione, riforma delle pensioni si è arrivati a tavoli diretti e di merito. Conte doveva dimostrare che si può ottenere senza sbattere le porte e fare alleanze strane sovraniste con PD e Leu al Governo, che l’Europa cambia atteggiamento senza populisti e sovranisti. Restano intatti tanti “vantaggi” acquisiti da diversi paesi non colpiti da Covid 19, da qui la totale assenza del Mes che potrebbe non essere attivato da tanti paesi deputati.  Anche Rutte torna a casa con qualche medaglia per la sua campagna elettorale alle porte contro gli

Nel cervello dei mammiferi, in particolare nell’ippocampo ( sede del cervello deputata alla memoria), vengono prodotti nell’arco di tutta la vita nuovi neuroni. Questo processo denominato neurogenesi è indispensabile per la formazione della memoria episodica, come hanno dimostrato recenti ricerche: i nuovi neuroni dell’ippocampo  vengono generati a partire da cellule staminali (o primitive dotate cioè della capacità di trasformarsi in altre cellule) e durante l’invecchiamento ha luogo un calo progressivo di entrambi, che è all’origine di una drastica riduzione della memoria episodica. L’idrossitirosolo, composto naturalmente presente nell’olio extravergine di oliva, ha forti capacità antiossidanti e protettive sulle cellule, ed è noto che diversi fattori, tra i quali la dieta, sono in grado di stimolare la neurogenesi - formazione di nuovi neuroni-adulta. Un team di studiosi, guidati da Felice Tirone in collaborazione con Laura Micheli, Giorgio D’Andrea e Manuela Ceccarelli dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), ha ora dimostrato in un modello animale anziano che l’idrossitirosolo inverte  il processo di invecchiamento neurale. Lo studio è pubblicato sulla rivista internazionale Faseb Journal. “L’assunzione orale di idrossitisolo per un mese conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante tale periodo, sia nell’adulto che ancor più nell’anziano, nel quale

Dott. Fabio Miletto Granozio, primo ricercatore Istituto Superconduttori, Materiali innovativi e Dispositivi (Cnr-Spin) del Consiglio Nazionale delle Ricerche Introduzione La diffusione del Covid-19 nel mondo ha indotto l’undici marzo scorso l’Organizzazione Mondiale per la Sanità a dichiarare lo stato di pandemia. Di tale pandemia l’Italia è in questi giorni il paese più colpito. Il superamento della Cina in termini di numero ufficiale di decessi appare imminente. Altri paesi, soprattutto in occidente, sembrano avviati sulla stessa strada. L’analisi dati che mostreremo, pur abbastanza elementare, permetterà di mettere in luce molte straordinarie somiglianze ed alcune importanti differenze nelle curve di diffusione dei contagi nei vari paesi. Partiamo dall’analisi della situazione italiana. La figura 1 mostra la curva dei contagi complessivi. Il grafico è in scala logaritmica. Su questa scala, com’è noto, un esponenziale viene graficato come una retta. La curva ha mostrato fino al 1° marzo un andamento ben interpolato da una crescita esponenziale con tempo di raddoppio di circa 2 giorni (curva rossa). Si tratta di un ritmo insostenibile, che avrebbe portato in soli 20 giorni il numero dei contagiati a moltiplicarsi di un fattore 1000. A partire dal primo marzo, tuttavia, la crescita, pur restando esponenziale, è passata ad un tempo di raddoppio

Belgio primo paese al mondo per libertà di ricerca scientifica e il diritto all'autodeterminazione individuale, secondi U.S.A, sul podio Olanda, seguono Canada, Sud Africa, Svezia, Cina, Australia, Spagna, India, Francia, Danimarca, Nuova Zelanda, Islanda e Grecia. Italia 23esima, molto indietro i Paesi africani. La classifica elaborata per l’Associazione Luca Coscioni dal prof. Andrea Boggio, dirigente dell’associazione e docente della Bryan University di Boston - si basa su dati messi a disposizione da organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale, UNESCO, OECD, ed il World Economic Forum e su dati raccolti dall'associazione stessa e verrà presentata al VI Congresso Mondiale che si terrà ad Addis Abeba ( Etiopia) il 24-25 febbraio. Questi dati confluiscono in indicatori che misurano vari aspetti del diritto alla scienza: l'investimento pubblico in ricerca ed in educazione terziaria (università); il numero di pubblicazioni e di ricercatori; la qualità di università e centri di ricerca; l'impatto della produzione scientifica; il numero di persone che conseguono un dottorato di ricerca; il numero di donne scienziato; le competenze scientifiche degli studenti di scuola superiore Uno spiraglio ora arriva dalle Nazione Unite, che all'inizio di marzo approveranno un "Commento generale" di interpretazione del diritto umano alla scienza, che include la libertà per gli scienziati di