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Rubrica di Emanuela Medi
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Nonostante la ripresa delle attività a pieno regime, i fatturati di bar e ristoranti sono ancora lontani dal periodo pre crisi. L’estate 2021, con l’Italia in zona bianca e nonostante l’introduzione del vincolo del green pass, ha visto un incremento degli incassi per i pubblici esercizi pari a tre miliardi di euro rispetto a un anno fa, ma ancora non basta. Secondo l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, rispetto all’estate 2019, l’ultima prima del Covid, la ristorazione ha incassato circa 2 miliardi di euro in meno. Un dato sul quale pesa in particolare la troppo lenta ripresa dei flussi turistici internazionali che incide negativamente sulle performance delle città d’arte. Anche per questo è necessario stabilizzare la ripartenza, scongiurando in ogni modo nuove chiusure e misure restrittive ai danni delle imprese.

Sarà ancora sofferenza per il settore spirits, l’ultimo trimestre del 2020: così si legge sullo studio previsionale che Federvini ha affidato alla società di analisi TradeLab che elabora le sue valutazioni su dati attualizzati alla fine di ogni mese, proiettate per i mesi rimanenti dell’anno. L’ultima rilevazione, ancora pesantemente negativa, si riferisce agli inizi di settembre: per gli spiriti si stima una previsione di chiusura del 2020 pari al -33%, con il miglioramento di un punto percentuale rispetto alla rilevazione di giugno. Tale contrazione è comparabile alla media del mercato dei consumi fuori casa in generale. Le difficoltà del settore sono spiegabili con l’andamento dei locali serali e notturni – penalizzati dal distanziamento sociale – che costituiscono il primo canale nel fuori casa con il 33% dei consumi totali. Ebbene, l’impatto sul comparto spiriti appare devastante: le previsioni di chiusura d’anno sono oggi del -68% per le discoteche e del -30% dei bar serali. Su una prospettiva annuale, i mesi che hanno registrato gli impatti più pesanti per gli spiriti sono quelli centrali della pandemia, con un -97% di contrazione durante il lockdown. Ma pur partendo da questo dato molto basso, le previsioni di crescita sono decisamente più lente rispetto ad altre