Sono 160 I giorni di chiusure forzate solo nel 2020, 22mila imprese già scomparse, con 243mila posti di lavoro persi, sono i dati destinati a sommarsi ai danni prodotti dall’ennesima festività, quella pasquale, senza ristoranti.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Fipe, la zona rossa a Pasqua provocherà un danno da 350 milioni di euro, mentre lo stop di Pasquetta causerà un ulteriore danno da 230 milioni.
Di fronte a questi numeri, FIPE-Confcommercio, l’Associazione di categoria si è rivolta direttamente al Presidente del Consiglio Mario Draghi per sottolineare che” va consentito al settore contribuire ad una vita più sana del Paese” e che ristori, indennizzi, moratorie, sostegno alla liquidità, ammortizzatori sociali e sgravi fiscali in misura adeguata e in modalità urgente risultano necessari per l’economia del Paese.
Ma non sono sufficienti per ripartire: ecco perché la Federazione torna a chiedere al Premier, nonostante l’annuncio di per cui fino a fine aprile le regioni resteranno rosse o arancioni, la possibilità di rimanere aperti, anche in considerazione del parere del CTS, distinguendo le attività che possono garantire maggiore sicurezza e il necessario distanziamento grazie alla disponibilità di spazi . Viene inoltre chiesto il servizio serale nelle regioni in area gialla e il servizio fino