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Rubrica di Emanuela Medi
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Il Prosecco, campione del mondo delle bollicine Made in Italy, è stato affiancato dal Prosecco Doc Rosé, a lungo atteso dagli operatori e dai consumatori. Nel 2022 il boom dell’export degli spumanti (+20% secondo i dati Istat) è stato guidato dal Prosecco (+24%). “La nostra cantina è protagonista di questa ripartenza, dopo il Covid e nonostante i rincari di energia e materie prime come il vetro” commenta Sandro Bottega, presidente di Bottega S.p.A., che aggiunge “Anche quest’anno il trend, fortunatamente, si sta confermando, e per il prossimo San Valentino abbiamo ricevuto innumerevoli richieste di Bottega Pink Gold Prosecco Doc Rosé da parte dei nostri clienti in tutto il mondo. Molto gettonato in questo periodo è anche il Petalo Moscato, il nostro vino esplicitamente dedicato all’Amore”. Il “fenomeno rosé” non accenna a fermarsi, tanto che Bottega ha dovuto aumentare la capacità produttiva. Per San Valentino il Prosecco Pink Gold è il più acclamato nel mondo, come spiega Bottega: “Si tratta di un Prosecco che attrae i clienti non solo per la notevole qualità ma anche per la sua iconica bottiglia in vernice rosa metallizzata da noi brevettata”. “È soprattutto dall’Asia – conclude Bottega – che viene invece richiesto il Petalo Moscato. In particolare Giappone

Secondo Confartigianato, ne sono stati venduti oltre 50 milioni solo in Italia, per un totale di più di 26.000 tonnellate e un valore che supera i 195 milioni di euro. Parliamo del panettone artigianale il vero re delle feste con una crescita, secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato pari al 19,5% (sullo stesso periodo 2021).

Sono tanti i cambi al vertice di molti Consorzi segno anche della vivacità e innovazione di molte denominazione  che  sempre più spesso sono le donne chiamate a  guidare strategie di sviluppo e di innovazione .  Cambio della guardia ai vertici del Consorzio Alta Langa: il nuovo presidente è Mariacristina Castelletta (Tosti 1820). Ad affiancarla come vicepresidente, in continuità con gli anni precedenti, sarà Giovanni Carlo Bussi, viticoltore di San Marzano Oliveto. Castelletta succede a Giulio Bava, che ha guidato la compagine per tre mandati consecutivi tra il 2013 e il 2022.   Presidente e vice sono stati eletti dal Consiglio di Amministrazione dell’ente, scelto a sua volta nell’Assemblea dei Soci della scorsa settimana.  Oggi, nel Cda guidato da Castelletta e Bussi, siedono: Piero Bagnasco (Fontanafredda), Giulio Bava (Giulio Cocchi), Umberto Bera (Bera), Domenico Conta (Enrico Serafino), Sergio Germano (Ettore Germano), Antonio Massucco (Banfi), Alessandro Picchi (Fratelli Gancia), Giacinto Balbo (viticoltore di Bubbio e Cassinasco), Luciano Ferrero (viticoltore di Mango), Gianpaolo Menotti (viticoltore di Castel Rocchero) “La denominazione Alta Langa Docg  -sta crescendo e lo sta facendo bene – spiega Castelletta -. Più di 50 produttori oggi fanno parte del Consorzio e le cuvée prodotte sono complessivamente 90. Costante la base agricola, composta da circa

Il vino e’ un bene nazionale per imprese, bilancio, export, occupazione. Sotto l’ombrellone beviamo effervescente e spumeggiante. Fa allegria e dinamicita’. La qualità organolettica delle bollicine italiane sembra non essere più in discussione. Con il piccolo fenomeno franciacorta di 15-18 anni fa che ha iniziato a scalfire l’immagine e il valore simbolo e storico dello Champagne e poi l’avvento prepotente e dirompente del Sistema prosecco Docg-Doc di 5-7 anni fa. Il 2019 ha sancito e confermato alcuni primi posti dell’Italia spumeggiante: primo paese produttore al mondo e primo esportatore per volumi, il primo paese al mondo per la più alta biodiversità di vitigno da cui si ottengono uve per i vini spumanti. Prodotte 750 milioni di bottiglie e qualche milione meno spedite e consumate in 365 giorni, in 116 paesi, per un valore all’origine di    1,892     mld/euro e un valore al consumo globale (nazionale e estero) di 6,181    mld/euro. Consumo interno nazionale non elevato ma buono arrivando a sfiorare le 200 mio/bott, ben 545 mio/bott esportate (di cui 430 targate docg e doc Prosecco). Il vino spumante è sempre più un biglietto da visita e di attrazione turistica importante, per questo il Covid19 sta influenzando consumi e valore già nel

Le proteste dei ristoratori impoveriti dalla pandemia hanno determinato la prima vera e propria alzata di scudi nel nostro paese. Questa categoria di piccoli imprenditori, che da un anno a questa parte è stata assoggettata a prolungate chiusure a singhiozzo, è quella che ha pagato il prezzo più alto della crisi sanitaria. Inoltre, rispetto ad altri paesi europei, i famosi ristori o sostegni da parte dello Stato sono arrivati in ritardo e in misura esigua per far fronte alle spese ordinarie che continuano a correre anche ad esercizio chiuso. Sandro Bottega Bottega, cantina e distilleria di Bibano di Godega (TV), sempre attenta alle tematiche sociali, offre ai ristoratori italiani propri clienti una fornitura gratuita complessiva di 50.000 bottiglie di spumante, con l’augurio di poter brindare presto a tempi migliori. Si tratta di un piccolo gesto, che non ha l’ambizione di sostituire i ristori o i sostegni, ma che manifesta in modo concreto la solidarietà ai propri clienti da parte di un’azienda del comparto alimentare. La ristorazione, riconosciuta eccellenza del nostro paese, parte integrante del Made in Italy e molto spesso in cima alle motivazioni che spingono i turisti stranieri a una vacanza nel Bel Paese, rischia di uscire fortemente ridimensionata da questo periodo

Consumo quasi stabile per l’ultimo giorno dell’anno a 38/39 milioni di bottiglie (-2% rispetto al 2019).  Spesa per il brindisi di fine e inizio anno stimata in 200 milioni di euro quasi tutta per le bollicine nazionali (-35% il fatturato rispetto alla notte 2019-2020). Con un crollo del prezzo medio a 5-6 euro a bottiglia invece delle 9-10 euro del 2019( 310 milioni di euro) Queste le stime del rapporto Ovse-Ceves guidato da Giampietro Comolli  che sottolinea come risulta ancor più evidente il divario per lo Champagne consumato in Italia e da sempre concentrato a fine anno e quasi interamente nei locali pubblici: contro 3,1 milioni di bottiglie di Champagne nel 2019, nella notte di San Silvestro 2020 si sono stappate circa  1,9 milioni di bottiglie, con una perdita di 80 milioni di euro di fatturato, pari al 45% in meno. Il minor fatturato globale non è dovuto solo alle vendite sottocosto, bensì al fatto che manca il 90% (entità molto pesante) della spesa fuori casa della notte di Capodanno. E la mancanza di spesa fuori casa , quindi il cenone di San Silvestro  passato da sempre per 6 milioni di Italiani  in alberghi, ristoranti e agriturismo, ha  determinato  una perdita per la ristorazione di circa mezzo miliardo di euro, con un crollo dei consumi  nel 2020 pari a -48% di fatturato   per complessivi 41 miliardi di euro. ( Fonte Coldiretti- Ismea)

La modifica del disciplinare Doc del Prosecco spumante, consente la produzione di una nuova etichetta collettiva. Parliamo di Prosecco Doc rosè millesimato, come dizione ufficiale e unica: è consentito un massimo di Pinot Nero del 10-15%. Partenza sul mercato italiano dal 1 ottobre 2020, mentre dal 1 novembre sui mercati esteri. Sarà la novità assoluta delle feste del 2020-2021 fra tutti i vini del mondo. Giampietro Comolli La questione ha creato già non pochi distinguo e diversi contrari: sicuramente le tre etichette Docg Valdobbiadene, Conegliano, Asolo sono escluse da questa tipologia e restano ancorate saldamente alla tradizione che vede l’uso della sola vinificazione in bianco di uva Glera (con alcuni vitigni antichi autoctoni e gli internazionali consentiti in minima parte) in percentuale altissima se non in purezza a conferma di una vocazione prettamente territoriale e tradizionale. Due le tipologie di sapore che andranno per la maggiore secondo i sondaggi e le indagini di mercato svolte da Ovse-Ceves: brut nature ed extradry.      Già oggi c’è una certa domanda/offerta, con qualche eccesso e qualche fuga in avanti. Già nel 2018 qualche ristorante un po’ “arrampicato” metteva nella carta dei vini un indecifrato “Prosecco Spumante Rosè” senza ulteriore specificazione, come il Ricci di Milano.

Il vino e’ un bene nazionale per imprese, bilancio, export, occupazione. Sotto l’ombrellone beviamo effervescente e spumeggiante. Fa allegria e dinamicita’. La qualità organolettica delle bollicine italiane sembra non essere più in discussione. Con il piccolo fenomeno franciacorta di 15-18 anni fa che ha iniziato a scalfire l’immagine e il valore simbolo e storico dello Champagne e poi l’avvento prepotente e dirompente del Sistema prosecco Docg-Doc di 5-7 anni fa. Il 2019 ha sancito e confermato alcuni primi posti dell’Italia spumeggiante: primo paese produttore al mondo e primo esportatore per volumi, il primo paese al mondo per la più alta biodiversità di vitigno da cui si ottengono uve per i vini spumanti. Prodotte 750 milioni di bottiglie e qualche milione meno spedite e consumate in 365 giorni, in 116 paesi, per un valore all’origine di    1,892     mld/euro e un valore al consumo globale (nazionale e estero) di 6,181    mld/euro. Consumo interno nazionale non elevato ma buono arrivando a sfiorare le 200 mio/bott, ben 545 mio/bott esportate (di cui 430 targate docg e doc Prosecco). Il vino spumante è sempre più un biglietto da visita e di attrazione turistica importante, per questo il Covid19 sta influenzando consumi e valore già nel

Il vino e’ un bene nazionale per imprese, bilancio, export, occupazione. Sotto l’ombrellone beviamo effervescente e spumeggiante. Fa allegria e dinamicita’. La qualità organolettica delle bollicine italiane sembra non essere più in discussione. Con il piccolo fenomeno franciacorta di 15-18 anni fa che ha iniziato a scalfire l’immagine e il valore simbolo e storico dello Champagne e poi l’avvento prepotente e dirompente del Sistema prosecco Docg-Doc di 5-7 anni fa. Il 2019 ha sancito e confermato alcuni primi posti dell’Italia spumeggiante: primo paese produttore al mondo e primo esportatore per volumi, il primo paese al mondo per la più alta biodiversità di vitigno da cui si ottengono uve per i vini spumanti. Prodotte 750 milioni di bottiglie e qualche milione meno spedite e consumate in 365 giorni, in 116 paesi, per un valore all’origine di    1,892     mld/euro e un valore al consumo globale (nazionale e estero) di 6,181    mld/euro. Consumo interno nazionale non elevato ma buono arrivando a sfiorare le 200 mio/bott, ben 545 mio/bott esportate (di cui 430 targate docg e doc Prosecco). Il vino spumante è sempre più un biglietto da visita e di attrazione turistica importante, per questo il Covid19 sta influenzando consumi e valore già nel

Evviva il Lambrusco, allegro, vivace e in questo caso evviva la birra per una estate che tutti vogliamo almeno serena ed è quanto propone  Cantine Ceci  pronta a regalarci due prodotti cui non manca un packaging accattivante e ..allegro Sono “Birra Di Parma Flower Edition” e “Bruno e le rose” le nuove creazioni firmate dalla cantina emiliana che accompagneranno la voglia  di ripartenza degli italiani nei prossimi mesi. “Birra di Parma Flower edition” come racconta il nome stesso, è un’edizione limitata dedicata alla natura e ai suoi colori. Fedele al suo stile raffinato e deciso questa bionda fresca e profumata, racchiude tutta la ricchezza di aromi e sensazioni che solo il nostro paese sa dare. Blanche Ale ad alta fermentazione non filtrata e non pastorizzata, all’aspetto si presenta dorata con schiuma bianca compatta e perlage fine; all’olfatto spicca la scorza d’arancia in primo piano, a cui seguono crosta di pane e cera d’api sul finale; al palato è fresca e dissetante con un iniziale sentore di scorza d’arancia seguìto da miele e malto a cui si aggiungono note di coriandolo per arrivare al finale piacevolmente fresco di zenzero e luppolo L’altra novità firmata Cantine Ceci è il rosé “Bruno e le rose”. Dopo il successo del