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Rubrica di Emanuela Medi
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Sembra un cerchio infernale che si ripropone sempre più spesso quando si parla di alimentazione: tanto più la FAO  sempre più spesso lancia-tra i non pochi obiettivi-i la sfida per la lotta allo spreco e l’accessibilità al cibo. Dunque,sembra comunemente accettato e condiviso che il nostro sistema alimentare contribuisca alla crisi climatica. Spreco alimentare Nelle città le emissioni causate dal settore alimentare rappresentano circa il 13% del totale delle missioni di CO2  cui si aggiunge un altro dato: i 900 miliardi di dollari di cibo sprecato nel mondo  sono concausa di quella che viene definita emergenza climatica, sanitaria visto che 1,9 miliardi di persone nel globo sono in sovrappeso e oltre 800 milioni soffrono la fame. Apocalisse a parte, forse bisognerebbe partire da alcune semplici considerazioni su quella che è definita sana alimentazione a portata del singolo e base per le tante politiche sanitarie. Ne parliamo con il Prof Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed, Pozzilli( Isernia)  conosciuto a livello internazionale per il progetto Moli-sani e gli studi del suo gruppo di ricerca sulla Dieta mediterranea. “Si deve tenere conto – dice il Prof de Gaetano -che l’alimentazione è un continuo divenire con tante variabili perché non esiste un olio d’oliva o una verdura.

Sembra un cerchio infernale che si ripropone sempre più spesso quando si parla di alimentazione: tanto più la FAO  sempre più spesso lancia-tra i non pochi obiettivi-i la sfida per la lotta allo spreco e l’accessibilità al cibo. Dunque,sembra comunemente accettato e condiviso che il nostro sistema alimentare contribuisca alla crisi climatica. Spreco alimentare Nelle città le emissioni causate dal settore alimentare rappresentano circa il 13% del totale delle missioni di CO2  cui si aggiunge un altro dato: i 900 miliardi di dollari di cibo sprecato nel mondo  sono concausa di quella che viene definita emergenza climatica, sanitaria visto che 1,9 miliardi di persone nel globo sono in sovrappeso e oltre 800 milioni soffrono la fame. Apocalisse a parte, forse bisognerebbe partire da alcune semplici considerazioni su quella che è definita sana alimentazione a portata del singolo e base per le tante politiche sanitarie. Ne parliamo con il Prof Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed, Pozzilli( Isernia)  conosciuto a livello internazionale per il progetto Moli-sani e gli studi del suo gruppo di ricerca sulla Dieta mediterranea. “Si deve tenere conto – dice il Prof de Gaetano -che l’alimentazione è un continuo divenire con tante variabili perché non esiste un olio d’oliva o una verdura.

Sembra un cerchio infernale che si ripropone sempre più spesso quando si parla di alimentazione: tanto più la FAO  sempre più spesso lancia-tra i non pochi obiettivi-i la sfida per la lotta allo spreco e l’accessibilità al cibo. Dunque,sembra comunemente accettato e condiviso che il nostro sistema alimentare contribuisca alla crisi climatica. Spreco alimentare Nelle città le emissioni causate dal settore alimentare rappresentano circa il 13% del totale delle missioni di CO2  cui si aggiunge un altro dato: i 900 miliardi di dollari di cibo sprecato nel mondo  sono concausa di quella che viene definita emergenza climatica, sanitaria visto che 1,9 miliardi di persone nel globo sono in sovrappeso e oltre 800 milioni soffrono la fame. Apocalisse a parte, forse bisognerebbe partire da alcune semplici considerazioni su quella che è definita sana alimentazione a portata del singolo e base per le tante politiche sanitarie. Ne parliamo con il Prof Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed, Pozzilli( Isernia)  conosciuto a livello internazionale per il progetto Moli-sani e gli studi del suo gruppo di ricerca sulla Dieta mediterranea. “Si deve tenere conto – dice il Prof de Gaetano -che l’alimentazione è un continuo divenire con tante variabili perché non esiste un olio d’oliva o una verdura.

Sembra un cerchio infernale che si ripropone sempre più spesso quando si parla di alimentazione: tanto più la FAO  sempre più spesso lancia-tra i non pochi obiettivi-i la sfida per la lotta allo spreco e l’accessibilità al cibo. Dunque,sembra comunemente accettato e condiviso che il nostro sistema alimentare contribuisca alla crisi climatica. Spreco alimentare Nelle città le emissioni causate dal settore alimentare rappresentano circa il 13% del totale delle missioni di CO2  cui si aggiunge un altro dato: i 900 miliardi di dollari di cibo sprecato nel mondo  sono concausa di quella che viene definita emergenza climatica, sanitaria visto che 1,9 miliardi di persone nel globo sono in sovrappeso e oltre 800 milioni soffrono la fame. Apocalisse a parte, forse bisognerebbe partire da alcune semplici considerazioni su quella che è definita sana alimentazione a portata del singolo e base per le tante politiche sanitarie. Ne parliamo con il Prof Giovanni de Gaetano, Presidente dell’IRCCS Neuromed, Pozzilli( Isernia)  conosciuto a livello internazionale per il progetto Moli-sani e gli studi del suo gruppo di ricerca sulla Dieta mediterranea. “Si deve tenere conto – dice il Prof de Gaetano -che l’alimentazione è un continuo divenire con tante variabili perché non esiste un olio d’oliva o una verdura.

Discorrere con gli antichi è il titolo di una Rubrica che ci accompagnerà nel tempo per esplorare tutto quello che può essere legato ad un momento conviviale di cui sia rimasta traccia, laddove questa espressione “con gli antichi” viene usata semplicemente per designare un tempo non più “nostro contemporaneo”, ma un tempo che ci appartiene come ricordo e nostalgia, o come studio e conoscenza mediata dai libri o da altri documenti. Un tempo indeterminato ma, in ogni caso, passato.