L'agricoltura come l'abbiamo conosciuta finora è un'agricoltura intensiva, all'origine dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali degli ultimi cinquant'anni. Ma questo tipo di agricoltura non è più sostenibile per vari motivi: i costi ambientali e sociali, l'inquinamento, la perdita della biodiversità e della fertilità dei suoli.
E’ la tecnologia a fornirci soluzioni alternative allo scopo di aumentare l'efficienza di utilizzo delle risorse”, spiega Michela Janni dell'Istituto dei materiali per l'elettronica e il magnetismo (Imem) del Cnr. “Lo sfruttamento della biodiversità, l'uso della genetica e delle più moderne tecniche di evoluzione assistita per costituire materiali vegetali più adattabili ai cambiamenti in atto e l'innovazione tecnologica applicata all'agricoltura di precisione lavorano insieme per garantire le produzioni e la sicurezza alimentare a una popolazione in constante aumento”.
Da qualche anno si è affacciato un concetto nuovo, quello di agricoltura di precisione, di cui si parlava già nel 2016 in uno studio del Servizio ricerca del Parlamento europeo: grazie a un insieme di tecnologie che comprende l'utilizzo dei sensori, la navigazione satellitare e l'utilizzo dei droni, i processi di produzione agricola vengono monitorati e ottimizzati. Quello dello sfruttamento delle risorse idriche del Pianeta oggi è senz'altro il tema di maggiore rilevanza ed è imprescindibilmente legato all'agricoltura.