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Rubrica di Emanuela Medi
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Saccol, si mostra. Titolo accattivante per dire che questo piccolo borgo alle porte di Valdobbiadene, fra il monte Grappa e il Cesen, non è solo noto per il Prosecco di Valdobbiadene, ma anche per una tradizione antichissima nella produzione della punta di diamante della spumantisìtica “metodo italiano” quale è il Cartizze Superiore Docg dry nella versione antica.  E per la tradizione di produrre e raccogliere le erbe spontanee di campo che nascono in mezzo ai filari delle “vigne eroiche” che si arrampicano sulle rive e crinali di queste colline che seguono il percorso antico del fiume Piave, il “du-plavis”. Cartizze e Erbette da cucina sono state al centro della terza mostra di Saccol. Spumante si, ma anche la fondazione di un “museo-mostra” delle erbe officinali e aromatiche del territorio frutto di una passione di alcuni produttori “storici” del Prosecco Spumante (prima della Doc e della Docg) come la famiglia di Paolo Bisol. Sede la ex scuola elementare di Saccol.  A Saccol la naturalità ha preso il sopravvento, sia in vena che fra i filari. C’è una maggiore attenzione, grazie anche al riconoscimento Unesco e in sintonia con i principi di Unesco, ai frutti naturali spontanei della terra che sono stati e ritornano ad essere non solo “contorno” ma nutrimento, scelta agroalimentare. Una economia domestica

Con il nome di Natural Balance coniato da Vettoretti è indicato il percorso di sostenibilità che all’interno dei 70 ettari di proprietà valorizza il territorio attraverso le tante sfumature di verde dei singoli vigneti o parcelle. “Seguiamo le nostre viti in ogni singolo passaggio produttivo, avendone la massima cura . Per noi questo rappresenta la qualità di ogni nostra bottiglia prodotta. I vigneti, non lontani dall’azienda, sono dislocati in diversi comuni della denominazione, con diverse caratteristiche ampelografiche alle quali corrisponde la varietà collinare, dai ripidi pendii delle Rive alle vecchie vigne – dichiara Gabriella Vettoretti responsabile commerciale ed amministrativa de La Tordera. Tutto questo è evidente nel lavoro di mio padre che, ad 82 anni, ha al suo attivo 75 vendemmie ma è anche evidente nei nomi che abbiamo scelto per i nostri spumanti Docg (Otreval, Brunei, Cartizze, Serrai, Tittoni), gli stessi presenti sui mappali storici dei nostri vigneti”, “ Alla base della filosofia sostenibile della Tordera– dice ancora la responsabile commerciale- vi è la costante ricerca dell’equilibrio “naturale” tra il lavoro, l’attenzione per la terra ed i suoi frutti. L’obiettivo de La Tordera è una viticoltura in armonia con l’ambiente perseguita attuando un insieme di buone pratiche in cantina: dal

“. ll nostro nome lo dobbiamo a una dolce collina, territorio del Cartizze. Questa collina anticamente ospitava un roccolo comunemente chiamato Tordera. Nella stagione autunnale, infatti, i tordi scendevano dalle vicine montagne in cerca di cibo tra i filari dei vigneti, da questa tradizione l’altura ha preso il nome di Tordera. Nonostante il roccolo non esista più, il nome è rimasto vivo nella memoria collettiva. Qui ha avuto origine la nostra famiglia, qui è nata la nostra azienda agricola, qui è nata La Tordera." E qui tutti insieme Pietro e Mirella con i figli Paolo, Renato e Gabriella hanno dato vita a La Tordera fondata 104 anni il più ampio riconoscimento di una azienda agricola saldamente ancorata ai valori del territorio Valdobbiadene , apprezzata in Italia e nel mondo per eccellenti e pluripremiati Cartizze e Valdobbiadene Prosecco Docg. Ci ha colpito l’attenzione alla sostenibilità ambientale e il lavoro fino a oggi realizzato per dare un contenuto reale alla parola sostenibilità, che qui pubblichiamo volentieri.

La Tordera è presente con i propri spumanti in oltre 35 paesi al mondo. Le bottiglie, dal peso di soli 700 grammi, sono realizzate con vetro riciclato; il packaging è green grazie alle etichette dalla carta ecologica, al materiale biocompatibile per le capsule, ai tappi in sughero e alle confezioni in legno di pino vergine non trattato. La Tordera ha, come primario obiettivo, la riduzione dell’impatto ambientale e dell’impronta carbonica della produzione e, per questo ha anche ottenuto le certificazioni: CasaClima Wine, SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), FSSC 22000 e Rafcycle by UPMRAFLATAC. “ Dopo aver fortemente voluto la certificazione CasaClima Wine, siamo molto soddisfatti di aver concepito il restyling dell’immagine delle nostre bottiglie nell’ottica della sostenibilità”, conclude Gabriella Vettoretti.

E’ il momento dei Consorzi  battistrada della ripresa agroalimentare del nostro pase e certamente non sono da meno i Consorzi di Tutela in rappresentanza di centinaia di soci di aziende vitivinicole. Una ripresa che non può prescindere dalla tecnologia e quindi dalla innovazione  E’ il caso  della Cantina Produttori di Valdobbiadene , tra le realtà più rappresentative della denominazione Prosecco Superiore DOCG, che ha installato  ed è entrato in funzione  in queste ultime settimane il secondo impianto fotovoltaico che fornisce energia pulita. Una tecnologia  volta a migliorare  la qualità delle uve dei 600 soci su 1000 ettari di vigneti, concentrati in gran parte nelle zone più pregiate dei disciplinari di produzione del Prosecco Superiore DOCG Il nuovo impianto composto da 1548 pannelli è installato sul tetto del nuovo polo logistico, inaugurato a maggio del 2018  con una potenza nominale di 495,36KWp e una produzione stimata annua di circa 520.000 KW/h. L’impianto realizzato da Upsolar renderà autosufficiente il polo logistico, alimentando il lavoro dell’avveniristico magazzino automatizzato, interrato fino a 14 metri di profondità per integrarsi nel territorio Patrimonio Unesco, e in grado di ospitare 7 mila pallet gestiti da 2 trasloelevatori e 5 navette. Il magazzino è una vera e propria cattedrale tecnologica, fiore all’occhiello

Senza scomodare troppo Virgilio, Livia la moglie di Augusto, il sempre citato Plinio il Vecchio,  S. Venanzio Fortunato Vescovo di Poitiers (535-603) e saltando qualche secolo, i periodi d’oro del territorio  Valdobbiadene e Conegliano sono stati   il XV-XVI sec, a testimonianza di quanto fosse importante e apprezzata la produzione enologica di quei territori e del commercio da questi derivanti.

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è uno tra i principali attori dell’universo Prosecco che sta trainando la crescita del vino italiano nel mondo Sostenibilità della vigna, del territorio e della cantina, e richiesta su mercato internazionale lo rendono uno dei prodotti top del panorama italiano. Parliamo di un nuovo record di bottiglie vendute nel 2017 (circa 93 milioni, con un +3% sull’anno precedente), ed un fatturato che sfiora i 519 milioni di euro (+6% rispetto all’anno precedente, con la Germania principale acquirente). La Grande Distribuzione Organizzata rimane comunque il suo primo canale di vendita. Una interessante alternativa alle solite bollicine proviene dalla Doc dei Colli Tortonesi. Parliamo del Cortese Frizzante di Cantine Volpi, una storia di successo che risale a prima del Prosecco quando nel 1974 Carlo Volpi e l’enologo Giuliano Noé decisero di sperimentare il procedimento di rifermentazione naturale del vino bianco utilizzando le Uve Cortese de Colli Tortonesi. Il Cortese Frizzante DOC è un vino dal profumo delicato e dal gusto fresco e piacevole tanto da avere conquistato il mercato internazionale con ben un milione di bottiglie vendute. Claudio Chiricolo

Festa in casa Col Vetoraz: assegnati 90+ da The Wine Advocate by Robert Parker al Valdobbiadene DOCG Prosecco Spumante Superiore Cartizze 2016. "Vino fragrante, espressivo dai sentori di gelsomino, miele e foglie di salvia dolce con quella nota minerale caratteristica di silice e guscio di silice che rimanda al suo pedigree". Così lo descrive Monica Larner, referente per l’Italia del prestigioso magazine. “Un vino piacevole che sa essere informale.”