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Rubrica di Emanuela Medi
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Classe 1980, di Cagliari, Mattia Piludu ha alle spalle una solida formazione nei vigneti di famiglia prima e successivamente alla guida di non poche aziende vinicole importanti dell’isola di cui ne ha diretto la ristrutturazione e lo sviluppo   fino a conseguire gli obiettivi di crescita prefissati. E’ forse questa una delle poche interviste telefoniche il cui interlocutore nella fattispecie Mattia Piludu ha espresso idee e progetti raggiungibili in modo assolutamente determinato e chiaro. Partiamo dai progetti di ampliamento Dice Piludu “La tenuta si estende su circa 200 ettari e ovviamente ancora possiamo come in parte abbiamo già fatto, identificare nuove zone i cui terreni hanno una diversa esposizione al sole. Questo ci permette di diversificare la produzione e di ampliarla  intervenendo in vigna e in cantina. La scelta ad esempio, di coltivare il Vermentino in terreni diversi e di ottenere un prodotto con  sfumature organolettiche differenti anche come  corpo, struttura , freschezza porterà a che il nostro Vermentino pur rimanendo intatta la sua impronta possa  diversificarsi per palati e perché no anche in  mercati con abitudini e stili di vita diverse.  Ciò che certamente non faremo mai sarà aumentare la resa per ettaro. La linea di Siddùra è chiara fin dall’inizio: le

Dal 2021sul mercato l’aceto balsamico scritto in sloveno ma con sotto la dicitura italiana “ La Slovenia da luglio dello scorso anno ha immesso sul mercato aceto balsamico prodotto con molto aceto di vino senza alcuna regola e soprattutto è un prodotto pienamente evocativo di una menzione geografica italiana registrata. – Dice Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP in una dichiarazione a Vinosano.com” “Se si prende una bottiglia slovena sulla etichetta c’è scritto Aceto balsamico in sloveno e sotto aceto balsamico in italiano . Più evocativo di cosi non si potrebbe, siamo nel silenzio più assordante” “ E’ da luglio dello scorso anno – sottolinea la presidente -che la legge slovena è in pieno vigore nel disinteresse della comunità europea cosa veramente preoccupante. Invece l’Italia si è mossa, facendo tutti i passi e le verifiche per una linea, l’unica possibile. pienamente appoggiata dall’Avvocatura dello Stato condivisa dalla Conferenza Stato Regioni dalla Commissione Agricoltura Camera e Senato in accordo con il con il Ministero dell’Agricoltura a che si apra una procedura di infrazione del regolamento europeo nei confronti della Slovenia. Purtroppo questa indicazione non dipende più da Ministero dell’Agricoltura ma dal Consiglio dei Ministri Comprendo i gravi

[caption id="attachment_14677" align="alignleft" width="431"] Il territorio del Vermentino[/caption] “Come in astrofisica  dove si scoprono nuovi pianeti, così nel mondo del vino il  nuovo pianeta è il Vermentino”. Non scherza poi tanto Massimo Ruggero direttore di Siddùra- azienda con sede a Luogosanto in Gallura- in fortissima ascesa con una produzione di oltre 220.000 bottiglie tra Vermentino e Cannonau e lanciatissima sui mercati internazionali, forte anche di un riconoscimento di assoluto prestigio: Bèru Vermentino barricato nel 2019 ha conquistato, con un punteggio di 97/100,  la medaglia di platino al Decanter Word Wine Awards, concorso di prestigio mondiale. Raggiunto per telefono sull’attuale crisi vitivinicola, dice: “Dobbiamo essere ottimisti per vincere questa non facile battaglia anche per rafforzare l’immagine e la qualità del  nostro Vermentino in un crescendo di interesse che molti produttori, e non da ora, stanno dimostrando. Ogni vino- sottolinea- è la spremitura delle uve che hanno fatto la terra. Il Vermentino, in ogni parte dell’Italia dove è prodotto, in particolare Liguria, Sardegna, Toscana, esprime la territorialità delle zone costiere  in cui si è sviluppato. Vitigno resistente, forte, dal lungo potenziale di invecchiamento, versatile, abbinabile a molti piatti anche internazionali: sono alcune delle qualità che fanno del Vermentino un prodotto riconosciuto e riconoscibile ,

Wine Advocate, la “Bibbia mondiale del vino”, ha premiato la prestigiosa Cantina di Luogosanto, assegnando giudizi molto lusinghieri, nel suo sito web, a quattro vini Siddùra Il vino che ha ottenuto il giudizio più alto, 90 punti, è stato l’ultimo nato della cantina Gallurese: il Passito Nuali, Moscato di Sardegna, con 90 punti, seguito dal Cagnulari Bacco, 87 punti, il Vermentino di Gallura superiore Maia, 88 punti, ed il Sangiovese Cabernet Sauvignon Tiros, 88 punti. Il 2018 è iniziato nel migliore dei modi per la cantina di Luogosanto. Al Mediterranian International Wine and Spirit Challenge, il passito Siddura Nuali è stato insignito del riconoscimento best of Italy conquistando al contempo la doppia medaglia d’oro. Passito Nuali 2016 Moscato di Sardegna Doc Passito, da fine pasto, per dessert o formaggi di media stagionatura, vellutato e avvolgente. Cagnulari Bacco 2015 Fragrante e delicato, vinificato in acciaio dai profumi eleganti e floreali, che evocano rose, ciliegie e sottobosco. Di piacevole freschezza e dal sorso molto morbido. Vermentino di Gallura Superiore Maia 2015 Persistente, morbido per il passaggio in barrique, ma emerge una nota agrumata e l’acidità. Sangiovese Cabernet Sauvignon Tiros 2012 Un vino che, sebbene internazionale, è capace di far conoscere e apprezzare il terroir della Vallata di Siddùra, con il suo microclima