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Rubrica di Emanuela Medi
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Non poteva esserci titolo più appropriato per indicare la grande crisi che ha costretto tanti produttori a mettere all’asta i propri vigneti: ben 1,141 i lotti nel 2019, di questi il 40% in Toscana “ Solo poche terre sono state escluse. E’ il caso delle terre del Barolo, così come quasi tutte le etichette piemontesi-dichiara Mirko Ruggero  fondatore e Vicepresidente Esecutivo di NPLs RE_ Solutions che  grazie al sistema Auction System  ha realizzato o studio.  I lotti rappresentano oltre 250 milioni di euro di valore di base d'asta e comprendono vere e proprie eccellenze italiane. Oltre il 40% delle pregiate uve all'asta si concentra in Toscana, dove il prezzo dei vigneti finiti in esecuzione è di oltre 100 milioni di euro, ma il cui valore è almeno il doppio. Si trova a Montalcino uno dei vigneti più pregiati finiti in asta e il lotto comprende 5 ettari e mezzo nella zona del Brunello di Montalcino DOCG, un ettaro e mezzo circa nella zona del Rosso di Montalcino DOC e un’altra parte nel podere Sant'Antimo Rosso DOC. Si tratta di un intero compendio che è stato valutato € 5.253.000, partecipabile con un’offerta minima di € 3.939.750. In asta vi sono poi anche oltre 15 ettari nel Chianti e nella zona del

Fonte foto: Ansa Tutti d’accordo: un grande vino si fa in vigna , ma per determinarne  il valore , come si fa? Insomma chi misura la qualità di un vigneto? Ci ha pensato l’agronomo friulano Giovanni Bigot che, dopo anni di studi ed osservazioni, ha messo a punto e brevettato un metodo di valutazione, scientifico e assolutamente innovativo, del potenziale qualitativo di un vigneto, prendendo in considerazione i fattori viticoli che hanno influenza diretta sulla qualità del vino: produzione, chioma, rapporto tra foglie e produzione, sanità delle uve, tipo di grappolo, stress idrico, vigore, biodiversità e microrganismi, età del vigneto .L'obiettivo principale dell’Indice Bigot è dare ai viticoltori  un metodo oggettivo per la valutazione sintetica del potenziale qualitativo di un vigneto, prendendo in considerazione appunto i 9 parametri agronomici più importanti e singolarmente riconosciuti a livello internazionale come fattori di qualità. I parametri utilizzati  L'originalità dell’Indice Bigot sta proprio nel tipo di parametri considerati e nella loro combinazione:  sono stati presi in considerazioni gli aspetti legati alla qualità delle uve, alla produttività della singola pianta, alla sanità dei grappoli e agli aspetti ambientali in cui la pianta e i grappoli si sono sviluppati e hanno interagito e che influiscono direttamente sulla qualità del

L’uso efficiente della risorsa idrica è alla base della produzione vitivinicola di qualità.  Con il progetto ACQUAVITIS finanziato dalla Comunità Europea attraverso il programma interregionale Italia Solvenia , un team di ricercatori ed esperti  studierà lo stato e le possibili strategie di miglioramento dell’irrigazione dei vigneti a partire da tre aree vocate alla produzione vinicola ma con contesti geomorfologici e climatici diversi: il Carso, l’area isontina del Collio e la Valle del Vipacco in Slovenia. “Uno degli obiettivi della ricerca - spiega Barbara Stenni, professoressa di Geochimica e coordinatrice del team dell’Università Ca’ Foscari Venezia  - è la valutazione dello stato idrico dei vigneti e la stima della quantità d'acqua accessibile alle viti. Analizzeremo la composizione  a livello molecolare dell’acqua estratta dalla linfa dalle viti e da altre matrici ambientali per valutare l’origine dell’acqua assorbita dalle piante e stimare la profondità a cui attingono le radici” . “L'acqua subisce molteplici processi fisici durante tutte le fasi del ciclo idrologico - spiega Mauro Masiol, ricercatore di Geochimica e membro del team che si occuperà delle analisi – Questi processi portano al frazionamento delle molecole dell’acqua che saranno utilizzati come traccianti per ricostruirne l'origine e per identificare le aree di ricarica di bacini idrografici,

Fonte foto: Ansa Tutti d’accordo: un grande vino si fa in vigna , ma per determinarne  il valore , come si fa? Insomma chi misura la qualità di un vigneto? Ci ha pensato l’agronomo friulano Giovanni Bigot che, dopo anni di studi ed osservazioni, ha messo a punto e brevettato un metodo di valutazione, scientifico e assolutamente innovativo, del potenziale qualitativo di un vigneto, prendendo in considerazione i fattori viticoli che hanno influenza diretta sulla qualità del vino: produzione, chioma, rapporto tra foglie e produzione, sanità delle uve, tipo di grappolo, stress idrico, vigore, biodiversità e microrganismi, età del vigneto .L'obiettivo principale dell’Indice Bigot è dare ai viticoltori  un metodo oggettivo per la valutazione sintetica del potenziale qualitativo di un vigneto, prendendo in considerazione appunto i 9 parametri agronomici più importanti e singolarmente riconosciuti a livello internazionale come fattori di qualità. I parametri utilizzati  L'originalità dell’Indice Bigot sta proprio nel tipo di parametri considerati e nella loro combinazione:  sono stati presi in considerazioni gli aspetti legati alla qualità delle uve, alla produttività della singola pianta, alla sanità dei grappoli e agli aspetti ambientali in cui la pianta e i grappoli si sono sviluppati e hanno interagito e che influiscono direttamente sulla qualità del

Si moltiplicano le perfomances  che riescono a includere in un’opera paesaggio, tradizione e eventi internazionali. Attori: le colline delle Langhe Roero e Monferrato,la Fiera Internazionale del Tartufo e un’opera “ La penultima Cena: The Langhe Supper”. Un” girato”  che non vuole assolutamente essere blasfemo,  in cui 12 pasti da due ore, ogni volta con 13 protagonisti diversi, per 24 ore realizzeranno un’opera d’arte. Tante finestre,  che gireranno il mondo , capaci di catturare un momento o una intera giornata. Il documentario è parte del progetto” Anotherview” di Marco Tabasso,  Tatiiana Uzolova e Robert Andriessen verrà presentato a gennaio. Ma  se questa è la novità più appariscente è il nuovo corso dato da importanti imprenditori vitivinicoli da Gaja a Paolo Damilano e Roberta Ceretto, Lamberto Vallarino Gancia, Oscar Farinetti ospiti di Giorgio Citti e Francesa Bazoli a Brescia,  per una Biennale di Arte Contemporanea dei vigneti delle Langhe. Fonte: WineNews