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Rubrica di Emanuela Medi
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La Doc Asprinio d’Aversa insiste su 22 comuni ricadenti nelle province di Napoli e Caserta: da queste zone sembrano risalire le origini al Regno di Napoli del XIII secolo. La Corte Angioina, amante dello Champagne, interpellò Louis Pierrefeu, cantiniere della Casa Reale, per la creazione di un vino spumante con il vitigno Asprinio. Il territorio vulcanico dell’agro aversano, ricco di tufo cenere e potassio e le caratteristiche grotte, scavate a 10 metri dal suolo, proprio sotto le vecchie case nei centri urbani, consentirono una perfetta maturazione dell’uva, grazie al quale si ottenne uno dei vini spumantizzati, fra i più antichi in Italia. L’Asprinio fu iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970 ed il nome è legato proprio alla sensazione  “agrumata” prodotta dal gusto del vino; le vigne non lontane dal mare godono anche di quella brezza che stabilizza il vino di ottima sapidità. Evidente è il legame con il territorio di questo – “grande piccolo vino eroico , molto amato da Soldati e  Veronelli, la cui coltivazione in altri territori non  porterebbe allo stesso risultato. L’Asprinio sembra derivare dal Greco di Tufo : si presenta con grappoli piccoli di forma conico-piramidale e muniti di un’ala. Gli acini giallo-verdastri sono molto delicati spesso ricoperti

Il domani del vino è ora Grande successo della Convention delle Donne del Vino che si sta svolgendo in Campania alla presenza delle 12 associazioni estere che hanno aderito all' Associazione Donne del Vino, la più grande del mondo. “ Sempre più viene fuori- dice la presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini che le donne pur essendo minoritarie rispetto gli uomini sono ormai la maggiorana come numero e come ruoli nel commerciale, nella comunicazione e nella accoglienza. Quindi sono quelle che stanno trasformando il vino italiano in un colosso economico produttivo e occupazionale.  Nel commerciale siamo la metà, nel marketing e nella comunicazione l’80% e nella ospitalitysolo il 6% delle cantine italiane sono gestite da uomini. “ Momento centrale della Convention il convegno cui hanno preso parte numerosi relatori tra cui Luigi Moio presidente di OIV-Organisation International de la Vigne et du Vin che ha fatto una lectio magistralis sulle origini della vite e del vino e di come si è sviluppato nel tempo” Il vino- ha detto  Moio-deve essere in sintonia con il luogo in cui nasce e con questo essere in equilibrio. Solo così è rispettato l’ambiente, valutato il territorio e l’autenticità del vino”. - Roma doc va in tour: Tutti gli eventi estivi del consorzio capitolino Dopo i grandi risultati a Vinitaly sarà Vinoforum – Lo

Fa storia il primo territorio a ricevere il marchio di certificazione di sostenibilità Equalitas. Si perché dalle aziende sempre più numerose si è passati al territorio nel caso il Vino Nobile di Montepulciano. Un grande salto di qualità perché implica non solo scelte che green. Nel 2015, aveva tra l’altro dato vita ad un rivoluzionario progetto di misurazione Carbon Foot Print dei propri vini, oltre ad ospitare la prima cantina d’Italia, ovvero Salcheto di Michele Manelli, che aveva testimoniato il passaggio importante alla sostenibilità del territorio. “Il viaggio verso un Italia del vino sempre più sostenibile prosegue spedito e, soprattutto, rappresenta ormai di fatto un valore etico ed economico fondamentale nel posizionamento delle nostre etichette sui mercati mondiali”. Ha detto Ricci Curbastro, consegnando l’attestato del marchio Equalitas con le tre E (Environmental, Ethical, Economical) nelle mani del presidente del Consorzio Andrea Rossi.

  Vince ancora la  proposta delle  aziende del Belpaese, la  classica degustazione di 3-5 vini e comprensiva del tour della cantina  e corrisponde al 71% dell’offerta enoturistica complessiva,  secondo l’ultimo report Divinea, il principale portale di enoturismo italiano, con oltre 350 aziende vitivinicole e 1.200 esperienze. Dietro al tour si collocano il pic-nic, il trekking tra i vigneti, la caccia al tartufo, il corso di cucina o il pranzo con degustazione, che in totale corrispondono al 14% dell’offerta.   Gli eventi rappresentano il 7% delle proposte enoturistiche e sono particolarmente concentrati nella stagione estiva. Guardando al prezzo questo varia a seconda di diversi fattori, come il numero di vini in degustazione, il tempo dell’esperienza, la tipologia di cantina e il territorio di appartenenza.   Tuttavia, è possibile individuare tre livelli di degustazioni:  3 vini (fino a 20 euro), quelle di medio livello con 3-5 vini (21-50 euro) e le premium, che prevedono un’attenzione particolare al cliente (oltre i 50 euro).    Guardando al personale coinvolto, emerge che il 55,7% delle aziende che erogano servizi enoturistici si avvale di personale prevalentemente di sesso femminile, e agosto e settembre restano i mesi più richiesti, mentre tra luglio e ottobre si registrano il 70% delle prenotazioni effettuate durante il

Onav organizza a Modena il secondo Master 11/12 giugno Avete sentito parlare di anarchia dei vini naturali? Certo il termine è forte ma non poi così tanto lontano dalla realtà .Dice Franceso Iacono direttore generale Onav” Il mondo dei vini naturali è molto forse troppo sfaccettato: tutti ci vogliono entrare, molti pensano di esserci e ognuno li interpreta a modo suo. Forse questo è un pregio perché è un mondo che non deve essere confinato.” “ Oggi l’unico codice riconosciuto- sottolinea il direttore generale- è quello francese che individua in dieci regole cosa sono i vini naturali ( utilizzo o meno di prodotti chimici e altro ) e include codici di comportamento da parte del produttore e dell’intera filiera” Ma come in tutte le medaglie che si rispettano c’è la facciata negativa. Dice ancora Iacono “ L’aspetto negativo è dato dalla eccessiva personalizzazione del vino prodotto, reso troppo individualista ed esponendo il suo vino alle critiche della miriade di associazioni ognuna delle quali si rifa alla propria idea di vino naturale, o biodinamico o ancestrali creando una grande confusione” Che fare allora? ” E’ necessario formare il consumatore affinchè abbia una sua idea di quello che per lui è un vino naturale, che

CANTINE APERTE LA GRANDE FESTA DELL’ENOTURISMO. Sabato28 e domenica 29 maggio Cantine Aperte la festa più prestigiosa dell’enoturismo entra nel vino e lo fa  con i social che una settimana “testeranno” le iniziative in programma e degusteranno i vini presso alcune delle Cantine del Movimento.  Circa una cinquantina di Influencer accreditati visiterà in anteprima le aziende di Trentino, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania e Sardegna per raccontare agli enoturisti cosa aspettarsi il 28 e 29 Maggio. Sarà possibile godere di questi trailer del divertimento visitando i canali social di MTV Italia (Facebook e Instagram). L’edizione numero 30 di Cantine Aperte si presenta  con tutte le carte in regola forte  di una credibilità  conquistata  non solo  all’insegna del divertimento, del gusto e della convivialità ma soprattutto  per far conoscere   tutte le potenzialità

ROME WINE EXPO: 20 – 23 Maggio 2022. La cittá eterna celebra la cultura del vino.    L'Agenzia Riserva Grande lancia la I edizione di Rome Wine Expo, un grande evento del vino di Roma. La centralità della capitale nel settore vitivinicolo è sempre più importante. RWE (eventi di respiro internazionale) vuole riproporre la memoria storica di un territorio che ha visto un'affermazione universale. Roma e ancora di piú vini del Lazio meritano una manifestazione importante, rivolta ad un pubblico consapevole e appassionato, ma anche a professionisti ed operatori del settore, quali addetti di stampa, settore Horeca, mediatori commerciali e buyers anche internazionali.   Banchi di assaggio, masterclass e meeting, business

“ Diciamo che è un momento sostanzialmente positivo anche se continua ad esserci una costante selezione tesa al miglioramento della qualità e dell’immagine del prodotto soprattutto italiano e poco hanno a che vedere con il futuro del vino di qualità tanti accorpamenti e investitori finanziari i cui risultati economici non sono a favore del mondo del vino e tanto meno dei i consumatori . Mi riferisco alle tante cantine che valgono poco sia per cultura ,qualità e prezzo del loro vino che vedono un futuro in queste acquisizioni” Che l’azienda Bottega, guidata da Barbara, Sandro e Stefano Bottega, si è ormai posizionata ai vertici della comunicazione di eventi tra i più importanti e glamour è un dato di fatto– dice Sandro Bottega” Produrre qualità è uno degli elementi se pur fondamentali e che va al primo posto, è necessario però per poter divulgare la qualità stessa dare visibilità in un contesto educazionale e internazionale e questo permette all’ azienda non soltanto di aumentare la propria presenza ma soprattutto permette ad un prodotto di poter essere apprezzato dal consumatore meno edotto in un contesto in cui non c’è la medesima cultura a consumarlo”. Il 27 aprile Urban-Air Port inaugura a Coventry, in Inghilterra,