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Rubrica di Emanuela Medi
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#viaggionelvino Facciamo nostro l’invito di Luigi Moio, vicepresidente OIV a intraprendere un viaggio, non proprio virtuale, per l’Italia nel vino, in tempo di crisi. Per questo abbiamo creato un nuovo hashtag al fine di segnalare alcune etichette che il nostro Raffaele Mosca Master Sommelier  ha  gustato andando alla ricerca di qualche bottiglia in vendita online o  “ ripescata “ nella memoria dei suoi non pochi viaggi. Proprio come Moio ci suggerisce ,Raffaele Mosca è andato oltre la semplice descrizione gustolfativa, per descrivere il vitigno, il territorio, la storia che il vino racconta.. EPOMEO ROSSO 2017 -CRATECA Non solo sole, vento, calette isolate, acque cristalline e sorgenti termali, ma anche sentieri tra le macchie, allevamenti e terrazzamenti che s’arrampicano su di un monte, l’Epomeo, che con i suoi 789 metri d’altitudine costituisce la vetta delle isole Flegree. Chi conosce bene Ischia, sa che l’isola offre questo doppio scenario, che la tradizione marinara convive da sempre con quella pastorale e che i vini rossi rappresentano una parte consistente della produzione enologica locale. Per l’Ischia Rosso c’è anche una DOC apposita, ma l’altisonante Igt che prende il nome proprio dal monte offre vini altrettanto interessanti.  DEGUSTAZIONE Molto buono è l’Epomeo Rosso di Crateca, boutique winery che ha

Si chiama “Simposio” lo studio finanziato  da Regione Veneto per ridurre i solfiti nel vino effettuato dal Consorzio di Soave e i Dipartimenti di Biotecnologie e di Informatica dell’Università di Verona. Il sistema Simposio vuole essere uno strumento importante per aiutare gli enologi  durante le fasi di vinificazione per ottenere vini più sani, attraverso una migliore gestione dei  tanto temuti solfiti ovvero l’anidride solforosa (SO2)- E’ quindi un grande progetto di viticoltura sostenibile, di tutela del paesaggio e di innovazione che il Consorzio di Soave sta portando avanti assieme ad altri progetti delle Università di Padova, venezia e Verona. Ma in cosa consiste :“Grazie allo “Sviluppo di una architettura portatile per l’implementazione di modelli previsionali della shelf-life del vino Soave, sarà possibile prevedere la capacità di resistenza agli stress della conservazione e del trasporto del nettare, gestendo meglio l’impiego della solforosa in cantina- precisa il Consorzio-  Una modalità importante intrapresa per rendere il Soave uno dei vini bianchi più adatti all’affinamento in bottiglia, utile per la valorizzazione dei 33 cru riconosciuti recentemente dall’Unione Europea” Consorzio di Soave: www.ilsoave.com

“Potrebbe essere un’occasione unica per conoscere l’Italia del vino - afferma Luigi Moio Vicepresidente OIV - bere una bottiglia piemontese, toscana, campana, siciliana, e così via di tutte le nostre belle regioni italiane,  in questi giorni di crisi , offre l’opportunità di fare un viaggio virtuale per sapere qualcosa di più del territorio da cui proviene quel vino,  le caratteristiche pedoclimatiche e geografiche, l’azienda, il lavoro in vigna e in cantina.  Tutti elementi - continua il professore - che si trovano in un vino tali da differenziarlo da un altro prodotto: questa è la nostra grande ricchezza, la biodiversità data dalla grande varietà dei vitigni autoctoni di cui il nostro paese è un unicum e dalla straordinaria variabilità pedoclimatica della nostra meravigliosa penisola. E poi se il vino, la cui storia è da sempre legata all’uomo, è convivialità, benessere fisico e psichico perché negarlo? ”Assolutamente, ma non c’è il rischio, stando molto più in casa, di andare oltre al tanto raccomandato consumo consapevole, chiedo”. Andiamo per ordine dice Luigi Moio: l’OMS (organizzazione mondiale  della Sanità) in accordo con altre organizzazioni internazionali indica in 2/3 bicchieri standard la dose giornaliera consigliata per l’uomo e 1/2 bicchieri standard per la donna. Per bicchiere

Il 17° Trofeo Consorzio Vini di Romagna - Master del Sangiovese 2020, andato in scena il 23 Febbraio scorso a Casa Spadoni di Faenza nell’ambito di “Vini ad Arte”, ha visto trionfare il fiorentino Davide D’Alterio. Il sommelier toscano si è imposto nel corso di un’esuberante prova finale precedendo la parmense Maura Gigatti e, parimerito al terzo posto, due romagnoli: il faentino Riccardo Ravaioli e il ravennate Marco Saiani. I quattro Sommelier A.I.S. finalisti di questo 2020 erano emersi – da un pool di 12 partecipanti provenienti da Toscana ed Emilia-Romagna, le due regioni più significative per il Sangiovese - dalle prove scritte svolte in mattinata. Nel corso del pomeriggio è andata in scena la prova finale, che ha visto come di consueto la presenza di un nutrito pubblico rimasto favorevolmente impressionato e affascinato dalla preparazione e dalla maestria nei gesti dei finalisti.  Dalla prova finale è dunque emersa tutta la bravura e la professionalità di Davide D’Alterio, classe 1988. Sommelier dal 2010, attualmente lavora alla nota Enoteca Pinchiorri di Firenze (tre stelle Michelin). Non è un frequentatore abituale dei Concorsi, ma il suo amore e la sua passione per il Sangiovese, in tutte le sue sfumature, l’hanno portato a conquistare questo

Non sarebbe una novità  scrivere di enogastronomia delle nostre regioni tante sono le pubblicazioni e trasmissioni radio televisive di cui ne sono oggetto. E’ invece una piccola novità in cui s’ è cimentata la nostra Ilaria Martinelli  che lo ha fatto in modo fresco, agile, ragionevolmente breve ma inappuntabile per farci conoscere il meglio del Belpaese. La Valle d’Aosta è una piccola regione italiana di circa 3000 kmq racchiusa tra le vette più alte e famose della catena alpina  come il Monte Bianco che arriva fino a 4950 m. Il fiume Dora Baltea attraversa la regione creando la vallata centrale,  l’area più fertile della regione. I laghi sono di piccole dimensioni e il 4% della superficie è ricoperta da ghiacciai. Il clima in Valle d’Aosta è piuttosto rigido con estati fresche e notevoli escursioni termiche tra giorno e notte ed il terreno, formatosi in prevalenza durante l’orogenesi delle Alpi è sedimentario e morenico, ricco di rocce metamorfiche.  STORIA La coltivazione della vite nella Valle formata dalla Dora Baltea risale al tempo dei Celti con la tribu dei Salassi che apprese l’arte vinicola dagli etruschi come testimoniano anfore e ritrovamenti risalenti al V secolo a.C. La superficie vitata in Valle d’Aosta è di 400 ha distribuita perlopiù

Sono loro i social a supportare il momento di crisi dell’Italia che si ritrova unita nella condivisione..anche in cucina. E non può mancare il vino, meglio se italiano: tantissime le proposte lanciate appunto sui social, per intrattenere informando i consumatori e gli appassionati. L’ultima iniziativa è di Montelivini azienda vitivinicola veneta leader nella produzione di prosecco, che si fa promotrice dell’aperitivo in casa e, grazie alla partnership con Air Wines, piattaforma dedicata alla vendita online del vino. Fino al 12 aprile sarà possibile concedersi un aperitivo all’italiana all’interno delle proprie abitazioni contribuendo alla raccolta fondi promossa da Assindustria Venetocentro, che nelle prime 48 ore ha già raccolto 800mila euro a favore degli Ospedali di Treviso e Padova. La campagna social #MontelviniLovesItaly, si concretizza quindi nel coinvolgimento di 10 influencer originari di altrettante regioni italiane.. Spetterà a ciascuno di loro raccontare l’aperitivo tipico della loro regione di provenienza, dando poi appuntamento sui social ai loro follower per un determinato giorno e a un orario concordato. Per poter partecipare all’aperitivo virtuale sarà sufficiente acquistare preventivamente online – al seguente link  https://www.airwns.com/montelvini/enoteca - la bottiglia protagonista dell’iniziativa che, grazie alla partnership con la piattaforma, potrà essere consegnata a casa propria senza costi di spedizione. Ricordiamo Enoblogger che lancia

Tempo e pazienza- dicono gli esperti- anche per il calendario degli eventi che potrebbe subire ulteriori modifiche: saltate Dusseldorf e Prowein( faranno sapere) confermata la data per Vinitaly dal 14 al 17 giugno con opera Wine By Wine Spectator  il 13 giugno), in contemporanea con Vin Natur a Gambellara dal 13 al 14 giugno, ViniVeri a Cerea 12-13 giugno e Natural Born Wines, salone dei vignaioli naturali dal 14 al 16 giugno. Per quanto riguarda l’enogastronia Vinòforum- Lo spazio del gusto, storico appuntamento della capitale, farà slittare l’evento addirittura a settembre dall’11 al 20 cosi come Taste si presenterà alla Leopolda di Firenze dal 5 al 7 di Giugnoe lo stesso Cibus una delle più importanti fiere alimentari italiane ha deciso di rimandare forse a luglio o a settembre invece della programmata data del 11-14 maggio. Conferma dal 5-7 maggio per Macfrut dell’Ente Fiera di Rimini che a grande richiesta dei produttori ortofrutticoli ha confermato la data. Certo non è solo il nostro paese a dover effettuare spostamenti : rinviato – fa sapere un comunicato della Salle de presse du Bourgogne- l’evento “ Les Grands Jours de Bourgogne” in cui  vengono presentati i propri cru, come rischia la prima settimana

Castello di Spessa una realtà consolidata per la sua linea di prodotti enologici e per l’accoglienza di qualità, in questo 2020 ha deciso di rinnovare con una comunicazione elegante, fresca e omogenea le etichette delle tre linee di vini; aggiornando e arricchendo la comunicazione  aziendale con un nuovo claim “Romance is in our nature” che connota l’intero romantico mondo del Castello di Spessa Golf&WineResort, icona di raffinata ospitalità italian style in cui tutti possono immergervi e sentirsi rigenerati. La cantina di Capriva del Friuli non produce esclusivamente vino ma come detto è un Resort che ha a disposizione novanta posti letto, tre ristoranti, un campo da golf a 18 buche e una Wellness Spa con vinoterapia. La struttura offre servizi e prodotti scaturiti dalla naturalità, dal territorio, il gusto e i  valori della tradizione interpretati in maniera fresca e contemporanea, tutti da scoprire e vivere con semplicità e immediatezza. La storia della cantina si intreccia da secoli con la viticoltura, dato che dai suoi vigneti si produceva vino sin dal XIII secolo e nel XVI secolo si coltivava già la Ribolla Gialla. Nel 1773 anche Giacomo Casanova, ospite a Spessa, ne apprezzò i vini, definendoli nelle sue Memorie “di qualità eccellente”.  Oggi l’Azienda

Un’annata eccezionale: è questa la valutazione sulla 2016 dopo il giudizio delle Commissioni interna ed esterna (quest’anno composta da Daniele Cernilli e Matteo Zappile, figure di primissimo piano nel mondo del vino italiano) e degli operatori.  5 stelle e un punteggio di 95/100 per un’annata dalle potenzialità splendide, con vini ricchi di materiale colorante, ottima struttura e componente acida molto interessante, tutti presupposti per vini eleganti, setosi e destinati ad un lungo invecchiamento. Un bilancio decisamente importante a chiusura dell’evento promosso dal Consorzio Tutela Vini Montefalco, che si aggiunge ai dati positivi sulle denominazioni del territorio, Montefalco Sagrantino Docg, Montefalco Doc e Spoleto Doc, con circa sei milioni di bottiglie prodotte per un incremento di circa il 10%. All’andamento quantitativo generale si aggiunge la crescita del Montefalco Sagrantino: nei 25 anni di Docg la superficie di vigneto iscritta a Docg ha visto un incremento dal 1992 (66 ettari) al 2018 (760 ettari), mentre dal 2000 ad oggi la produzione del Sagrantino è quasi triplicata: da 660 mila a circa 1.5 milioni di bottiglie. I viticoltori della Doc Montefalco e Docg Montefalco Sagrantino sono oggi 164, i produttori imbottigliatori dei vini di Montefalco sono 75. Nel 2019 la produzione di Montefalco Sagrantino Passito