a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
HomeArticoli taggati"vitigni autoctoni"

vitigni autoctoni Tag

Si definiscono così i vignaioli che hanno deciso di produrre vini in purezza da vitigni nativio autoctoni storicamente considerati minori o utilizzati in blend per smussare, arricchire, correggere le caratteristiche di quei vitigni considerati più nobili e blasonati con l’obiettivo di dimostrare quanto oggi, in realtà, questi vitigni siano dotati di carattere e personalità, espressivi dei territori d’origine in cui vengono prodotti.

Un vero e proprio giro d’Italia per conoscere e degustare la nostra viticoltura più autentica e unica al mondo rappresentata dai vitigni autoctoni  Un parterre d’eccezione il 18-19 ottobre a Bolzano  che gli appassionai del vino non potranno tralasciare. Ci sono le denominazioni più conosciute come il  Sangiovese , il Nebbiolo, Barbera , Grignolino e poi ancora l’Aglianico,  Greco ,Fiano,  Falanghina , Caricante, Nerello  Mascalese ,Nero d’Avola,  ma anche i meno noti  Timorasso, Recantina, Ciliegiolo, Vermentino Nero, Nascetta, Canaiolo,Bellone,Biancolella , Olivella, Mantonico, Magliocco, Nerello Capuccio  in rappresentanza di tanti territori  che potranno così essere conosciuti attraverso le storie e l’impegno di tanti viticoltori autoctoni.    E fa bene a chiamarsi Autochtona il banco di assaggi più innovativo di questo momento perché l’Italia in fondo è segnata dalla grande biodiversità impressa da questi vitigni  visto che delle oltre 600 varietà registrate nel Catalogo Nazionale della Vite, la quasi totalità può essere considerata autoctona e in molti casi appartenente non solo a determinate regioni, quanto a specifici areali o microzone all’interno delle quali hanno trovato le condizioni ideali  per essere unici all gusto e all’olfatto. Così la Spergola confusa con il Sauvignon oggi base per spumanti di pregio o il Ciliegiolo  o il Vermentino

Se c’è un posto magico quasi primordiale questo è il parco dell’Etna ancora poco visitato e quindi intatto nella sua bellezza di rocce vulcaniche, alberi secolari,  spazi incontaminati. Qui da tempo immemorabile  crescono  i due vitigni autoctoni  Nerello Mascalese e Carricante su cui pochi produttori anche locali scommettevano e  che invece  si sono rivelati vitigni da grandi vini .. tanto da diventare  appetibili per molti  che hanno comprato terreni a prezzi assolutamente impensabili.  Grappolo di Carricante(Fonte foto: vinook.it) Come in tanti altri distretti e per molti vitigni autoctoni anche il  Nerello Mascalese e  in un prossimo futuro il Carricante, si sono  rivelati adatti alla spumantistica tanto da far rinnovare il disciplinare da parte del Consorzio di Tutela, . Un fenomeno certamente recente   che al momento interessa una manciata di produttori-circa 16- che hanno prodotto nel  2020 , 160 mila bottiglie con una crescita del 30%. Il nuovo disciplinare voluto dal Consorzio presieduto da Antonio Benanti e diretto da Maurizio Lunetta prevede l’obbligo di produrre  metodo classico  incrementando dal 60% all’80% la percentuale minima di Nerello Mascalese, senza dimenticare il Carricante, un’uva a bacca bianca molto interessante per la spumantistica.  Il via libera della Regione Siciliana c’è stato e si attendono l’ok dal

Per Helmut Kocher, patron del Merano WineFestival non ci sono dubbi -dice- ai grandi cambiamenti climatici - abbiamo la nostra risposta,  i vitigni autoctoni: una grande risorsa”. Inizia con questa convintissima affermazione la nostra chiacchierata ai margini della quarta edizione del convegno Wine&Siena- Capolavori del gusto, che si svolgerà il 25-26 gennaio nella celebra cittadina toscana.