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Rubrica di Emanuela Medi
 

Tenute Piccini: dal Brunello all’Etna, scopriamo il potenziale della 2016

Nell’ambito della manifestazione Milano Wine Week è stata proposta una Masterclass sull’annata 2016 dei prodotti della Tenuta Piccini coordinata da Kerin O’Keefe, editrice per e l’Italia di Wine Enthusiast autrice di best seller con la casa editrice Veronelli come “Franco Biondi Santi. Il gentleman del Brunello”.

La Masterclass , è stata un’occasione per analizzare l’andamento della 2016 che possiede un potenziale di maturazione ancora tutto da scoprire.  Kerin O’Keefe ha raccontato l’annata e la degustazione, grazie alla guida di Giacomo Panegaci Brand Ambassador di Tenute Piccini, con una orizzontale selezionata di vini prodotti dalle tenute della famiglia divise sul territorio italiano fra la Toscana (Chianti con la tenuta Valiano, Villa Cortile a Montalcino,  Moraia in Maremma), Torre Mora in  Sicilia (Etna) e Regio Cantina la Basilicata (Vulture).

Clima
L’annata 2016 ha visto una crescita vegetativa importante fin dal periodo invernale poiché il mese di gennaio e fino alla prima settimana di febbraio ha avuto temperature miti con scarse precipitazioni. Il freddo tardivo legato ad abbondanti piogge, da metà febbraio a tutto il mese di marzo, ha rallentato il processo vegetativo, già in anticipo  con una alternanza climatica che non ha intaccato la pianta con muffe o putrescenze .Il ritardo e la presenza di accumulo d’acqua hanno prodotto frutti sani e maturi, vendemmiati per la bacca bianca nel mese di settembre mentre per la bacca rossa dalla terza settimana di settembre fino a tutto ottobre.

Azienda
Mario Piccini IV generazione della famiglia Piccini, insieme alle sorelle Martina ed Elisa, ha raccontato con grande accuratezza ed emozione la storia familiare da Angelo Piccini il fondatore che nel 1882 acquista e impianta la prima vigna in Toscana a Poggibonsi in provincia di Siena e inizia a produrre vino nei primi 7 ettari dell’azienda; la storia familiare agricola si è confrontata con tutti gli scenari societari, superando negli anni  le non poche difficoltà creando un gruppo solido per la produzione enologica. Oggi il gruppo Piccini produce annualmente 16 milioni di bottiglie e dall’annata 2018 tutti i vigneti delle tenute riceveranno la certificazione Bio.

Degustazione
La Masterclass sull’annata 2016 Tenute Piccini ha visto la presentazione di 7 vini rossi in anteprima perché in fase di affinamento e non sul mercato:

 

 

  • Fattoria Valiano zona del Chianti Classico – Chianti Classico DOCG – Poggio Teo – blend

 

Vino prodotto con un blend di 90% Sangiovese e 10% Merlot su di un suolo argilloso con uno scheletro di roccia tipico della zona scistosa, il galestro, con un affinamento di 18 mesi in tonneau di 10 e 20 ettolitri. In degustazione ha un colore leggermente violaceo al naso vi sono sentori di ciliegia e bacche rosse, in bocca è pieno, tannico, fruttato, succulente legato a un leggero legno. Annata meno alcolica rispetto alle precedenti per la maturazione .E’ ancora teso.

 

 

  • Fattoria Valiano zona del Chianti Classico – Chianti Classico DOCG – Gran Selezione 6.38 – blend

 

Cantina di Castelnuovo Berardenga provincia di Siena con 30.000 bottiglie prodotte annue.

Il vino è prodotto da un blend di 90% Sangiovese e 10% Merlot e il nome Gran Selezione 6.38 è preso dalla grandezza in ettari del vigneto da cui provengono gli acini.

In degustazione il vino è di il colore rosso violaceo, i sentori al naso hanno percezioni eteree, frutta rossa matura e una leggera sensazione alcolica Al gusto è pieno ma  ancora non ben equilibrato nei tannini e nella freschezza : in affinamento raggiungerà l’equilibrio.

 

 

  • Tenuta Villa al Cortile zona di Montalcino – Brunello di Montalcino DOCG – 100% Sangiovese

 

A Montalcino per l’annata 2016 vi sono state poche piogge e incentrate spesso all’inizio del mese contrassegnate da una grande escursione termica notturna che ha permesso il corretto dispiegamento dei sentori nell’acino del Sangiovese. I vigneti di questa tipologia di territorio sono divisi con esposizione di nord/nord-est, in zone più fresche nella media della zona, con ottima escursione termica. Mentre dai vigneti esposti a nord ovest, che hanno un maggiore irraggiamento del sole, i vini   si esprimono con più sentori fruttati. 

Questo vino viene prodotto da vigneti in zone sud ventilate e la maturazione viene condotta in botte grande francese, l’annata 2016 verrà imbottigliato per il commercio il prossimo anno.

In degustazione il vino ha un colore rosso rubino profondo. Al naso si percepiscono sentori di tabacco, spezie, frutti rossi; in bocca è ancora austero, con una discreta freschezza e tannini importanti.

 

 

  • Tenuta Moraia – 2016 – zona della Maremma – Maremma Toscana DOC – blend

 

L’annata in Maremma ha avuto diversi picchi di temperatura legati a quantitativi di pioggia nella norma. Il suolo- un mix di argilla con rocce sedimentarie e pietre arenarie – viene  rivoltato per farlo arieggiare e l’inerbimento è stato condotto un filare ogni due. Potature leggere svolte sul verde delle piante per non bruciare gli acini gode di un clima mediterraneo.  

Il vino è prodotto da un assemblaggio di 90% Sangiovese e 10% Alicante, affinato in botte piccola barrique francese.

In degustazione è rosso rubino intenso con sentori pungenti di spezie come pepe bianco e frutta fresca di sottobosco. In bocca lascia un piacevole sentore tannico e secco.

 

Territori vulcanici 

Nel sud della penisola il clima è stato più complicato per gli agronomi, con una annata particolarmente rigida rispetto ai precedenti anni, una piovosità abbondante concentrata nel mese di settembre, ch ha portato a una maturazione fenolica lenta.

Nel Vulture a causa di questi eventi climatici si sono allungati i tempi della vendemmia, ma grazie all’attesa e a un diradamento corretto in cantina è arrivato un grappolo di alta qualità.

Sull’Etna invece si è vendemmiato a settembre dopo un’estate fredda e piovosa, che però ha consegnato grappoli sani e di qualità per luminosità, colore, struttura.

 

  • Tenuta Torre Mora zona dell’Etna – Nerello Mascalese – Etna Rosso DOC – Scalunera – blend

 

I vigneti sono posizionati sul versante Nord dell’Etna nella contrada di Rovittello. Il vino viene prodotto con un assemblaggio di 97% Nerello Mascalese 3% Nerello Cappuccio e invecchiato in botti di rovere e barrique per 18 mesi.

In degustazione il vino è di colore rosso granato con sentori di frutti di bosco come il lampone, speziatura e macchia mediterranea. In bocca è elegante, fresco e sapido lunga persistente. Macchia mediterranea, lampone

 

  • Tenuta Torre Mora zona dell’Etna – Nerello Mascalese – Etna Rosso DOC – Chiuse Vidalba – blend

 

Il vino nasce da un vigneto in contrada Rovittello con piante che hanno più di 25 anni su di un suolo unico per storicità e composizione del suolo poiché è impiantato su una singola colata lavica avvenuta nel 1910.

Il vino prodotto da 95% Nerello Mascalese e 5% Nerello Cappuccio viene affinato in tonneau 

In degustazione il vino ha un colore rosso rubino con riflessi leggermente granato, si percepiscono sentori di arancia rossa, una spiccata minerale, marasca, speziatura elegante. Al gusto è , fresco, un buon tannino e un finale lungo e sapido.

 

 

  • Tenuta Regio Cantina – 2016 – zona del Vulture – Donpa’ – Aglianico 100% 

 

Il clima nel Vulture è continentale con estate calde e siccitose, forti escursioni termiche fra il giorno e la notte. La 2016 ha rispecchiato in parte il clima tipico della zona donando il suo ciclo vegetativo molto lungo, “forse il più lungo del mondo” come suggerito da Kerin O’Keefe, vendemmiando fra ottobre e novembre. Santo Gozzi l’enologo della tenuta ha saputo condurre in cantina i grappoli dell’annata con affinamenti in barrique di primo e secondo passaggio, lavorando gli acini fino alla qualità enologica tipica dei grandi rossi del Vulture.

Il vino ha un colore rosso rubino intenso e un naso erbaceo di fieno secco ed erbe officinali, seguito da un potpourri di fiori secchi come rosa e viola e zaffate balsamiche. In bocca è pieno e strutturato con una frutta dolce in confettura assediato da sentori piacevolmente amari di radice di liquirizia e frutto di tamarindo. Persistenza lunga e piacevole di erbe officinali.

Martin Kieran Rocchi Master Sommelier

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Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.