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Rubrica di Emanuela Medi
 

Tesori d’Abruzzo: pastificio Rustichella d’Abruzzo

L’Abruzzo ,tra le vette dell’Appennino e le acque dell’Adriatico, è una terra ricchissima di storia tradizioni enogastronomiche e testimonianze artistiche. I tre Parchi Nazionali ne fanno la regione più verde d’Italia. A Pianella, in provincia di Pescara ha sede Rustichella d’Abruzzo, nata per intuizione di Gaetano Sergiacomo nel 1929, discendente da famosi mugnai nell’area Vestina. Il primo pastificio nacque nella località di Penne, di cui si ricorda ancora la pasta “Tannuccio”. 

Nel 1981 Piero Peduzzi, padre di Gianluigi e Maria Stefania, gli attuali proprietari, intuì che, utilizzando trafile in bronzo ,la pasta ottenuta sarebbe stata più ruvida, ottima quindi per trattenere i condimenti, a vantaggio del sapore. Rustichella d’Abruzzo da quattro generazioni punta a prodotti genuini di alta qualità e utilizza solo le migliori semole di grani duri con tenore di glutine maggiore. L’impasto avviene con acqua pura di montagna e il processo di essiccazione lentamente e a bassa temperatura, anche fino a 50 ore intorno ai 35/40 gradi, al contrario di quello industriale che avviene a circa 90 gradi per 4/5 ore. Attualmente nell’area Vestina in prossimità del Fiume Tavo, nasce il progetto PRIMOGRANO condiviso tra agricoltori di Pianella, Moscufo e 

Loreto Aprutino. Qui, dove non v’è cereale, frutto foraggio che non vi cresca, si è deciso di seminare le varietà di grano duro S.Carlo, Varano e Mongibello, con procedimenti monitorati da esperti di controllo e istituti di ricerca Nazionali ed Internazionali, per l’ottenimento di un grano duro ad alto potere proteico, fondamentale per la qualità della Pasta. Tra la gamma di pasta ad alta qualità di Rustichella d’Abruzzo da menzionare assolutamente la pasta alla chitarra formato tipico della regione. Si narra che gli Arabi lasciarono traccia di un particolare strumento a corde il “Qanun” nell’area vestina, che assunse il nome di “Carrature” per declinazione dialettale abruzzese della parola francese “carrer” ovvero “squadrare regolarmente”. Il formato tipico infatti prende il nome dallo strumento con il quale si realizza, detto appunto chitarra, per i fili tesi che servono per tagliare la pasta. Dal 700, come testimoniano alcuni documenti notarili, la chitarra è portata in dote alle spose abruzzesi insieme al ferro per i dolci.

Nei primi anni ’90 ampliata la rete commerciale e conquistata la stima di Giorgio Onesti, ambasciatore di Rustichella d’Abruzzo e l’affezionato cantautore italiano Luciano Pavarotti, l’azienda muove i primi passi verso l’estero. Non mancano le novità: nel 1991 per la prima volte in Italia viene introdotta da Rustichella d’Abruzzo la pasta di farro, varietà di frumento usata nell’antichità e dimenticata da tempo. Il farro viene riscoperto per il basso apporto calorico e l’elevata digeribilità, oltre alle eccellenti proprietà organolettiche. Secondo la tradizione viene macinato in pietra per preservarne il germe, ricco di principi nutritivi. Rustichella utilizza la specie DICOCCUM tipica della zona appenninica centro-meridionale, adatta alle coltivazioni biologiche.Tra i prodotti tipici inoltre Rustichella d’Abruzzo propone Intosso Primo grano un olio elegante ed equilibrato, realizzato con olive monocultivar Intosso, localmente anche dette ‘ndoss’. L’Abruzzo è quinta per la produzione dell’olio extra vergine d’oliva in Italia, fonte piuttosto redditizia per la regione, considerata “l’oro verde”. Sono circa 530 i frantoi registrati ogni anno di cui il 30% solo nella città di Pescara. La varietà Intosso proposta da Rustichella d’Abruzzo era consumata come frutto da tavola o conservata in terracotta dopo lunghi procedimenti di salatura. Ancora oggi fa parte del tradizionale antipasto abruzzese. L’albero dell’olivo INTOSSO spicca tra gli uliveti per i suoi frutti di grandi dimensioni a piccolo nocciolo; prodotto in un piccolo appezzamento di 478 piante nel territorio di Pianella, raccolta manuale nella prima settimana di Ottobre e macina entro 8 ore dalla raccolta. Aroma fruttato intenso di carciofo fresco e foglia di pomodoro. Potente e di spessore con piacevole retrogusto noce e pepe verde. Ottimo su pane da assaporare a pieno l’aroma.

Ilaria Martinelli, Master Sommelier

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.