C’è tutto: Trebbiano in purezza biodinamico fermentato in anfore di terracotta! Dalla Toscana rossa, un bianco dalla complessa vinificazione e fermentazione in anfore di terracotta: è l’ultima etichetta in produzione limitata il “ Tinnari vendemmia 2017”. Un angolo di Toscana- Vinci– che non si pensava potesse produrre un bianco fresco, minerale e di struttura vissuto in un anfora di terracotta Toscana. Ma la tenacia tipica dei sardi arriva in questa regione, a Vinci, con Sandro Falzari dirigente di azienda e Clementina raffinata pittrice nel 1991 quando decidono di lasciare l’isola per stabilirsi in campagna. 15,15 ettari di terra in collina a circa 60 metri sul livello del mare, su terreni calcarei, di medio impasto e con una buona percentuale di argilla che arriva fino al 40% e con presenza di scheletro dato dal nicchio nome toscano di una conchiglia fossile marina che appare bianca.
Si perché questa è terra che viene dal mare e ne porta i caratteri nei vini E poi olivi, vigna e alberi. Roberto e Sergio gestiscono l’azienda a conduzione quindi familiare, con mansioni integrate: Roberto cura l’agriturismo ricavato da un ex fienile, Sergio è concentrato su tutto ciò che riguarda il vino dalla potatura delle vigne fino alla vendita delle bottiglie. Ma il grande passo è suo: nel 2007 è avvenuto il passaggio all’agricoltura biodinamica abbandonando lo stereotipo del Chianti classico a buon mercato per passare a uve internazionali: Cabernet Sauvignon, Merlot oltre al Sangiovese e alle” coccole” di una vecchia vigna di Trebbiano per cercare una identità territoriale anche in un bianco raffinato” Questa vigna- dice a Vinosano, Sergio Falzari- ha 47 anni come me e a differenza di molti qui in Toscana che hanno espiantato questo vitigno come il S Colombano e la Malvasia perché non più interessanti per la produzione del Chianti assurto a vino importante, io ho voluto riportarlo agli antichi splendori e ridargli la dignità che merita”. 4,5 ettari vitati tutti coltivati a biodinamico: altra felice scelta di Sergio che si intreccia con la sua convinta personale filosofia di vita” l’equilibrio e l’armonia – dice -sono i concetti base della biodinamica che mi ispirano e che cerco di portare sulla terra che coltivo affinchè questo equilibrio passi alla pianta e al suo frutto che cerco di trasformare armoniosamente in cantina. Tutto nasce dalla terra e dalle piante e dal mio rapporto con esse: il resto è semplicemente una conseguenza.”
Il Tinnari Vendemmia 2017 proviene da 2 raccolte di uve, la prima con leggero anticipo di maturazione viene messa in un’anfora di terracotta dove fa una macerazione di 30 giorni sulle bucce in fermentazione e post fermentativa. Dopo lo svinamento, viene fatto affinare sulle fecci con batonnage settimanale, fino alla primavera. Questa parte del vino rappresenta circa il 40% della massa complessiva e contribuisce a dare freschezza, mineralità e struttura, mentre il restante 60% deriva da una vendemmia a piena maturazione nella quale non c’è contatto prolungato tra le bucce e il liquido. Due processi diversi le cui masse sono sottoposte una fermentazione che avviene a temperatura controllata di 20° seguita da mallolattica All’assemblaggio non viene aggiunta nessuna sostanza al di fuori di quantitativi bassissima di soloforosa. Maturazione e affinamento in vasi vinari idi cemento fino all’imbottigliamento ove matura per circa 2 mesi
DEGUSTAZIONE
Di colore giallo dorato, verticale al naso i suoi profumi sono puliti, freschi senza sbavature. Note floreali di glicine ed erbacee di salvia sono accompagnate gradevolmente da note eteree cui non mancano sentori di idrocarburi. In bocca ha un ingresso pieno e avvolgente con una acidità che lascia subito spazio alla sapidità e sali minerali – dati dalla terracotta- che accompagnano il sorso fino alla sottile chiusura. Caratteristica è la nota di cera d’api conferita dalla cera che ricopre l’interno dell’anfora. Gradevole la leggera astringenza.
L’etichetta raffigura Tinnari: un’opera della madre Clementina Bresciano
Emanuela Medi, giornalista sommelier