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Rubrica di Emanuela Medi
 

Tra onomastico e compleanno, alla ricerca della prima torta di compleanno

Una delle feste oggi più celebrate è il compleanno. Festeggiano i bambini, festeggiano i giovani – i fatidici diciotto anni-, festeggiano gli adulti -anche se non sempre rivelano gli anni realmente compiuti-, festeggiano i vecchi sopra i novanta anni. Anzi, a quella età, ritorna l’antico piacere di rivelare i propri anni, fino a quando, raggiunti i cento, festeggiano proprio tutti con una grande candelina.

Già, perché, come tutti sanno, il compleanno non è compleanno senza la torta con le candeline. E le candeline, una per ogni anno, bisogna spegnerle, possibilmente tutte insieme con un lungo soffio, pensando un desiderio senza però rivelarlo. 

Se questo è il rito del compleanno a cui pochi, ormai, almeno nei paesi occidentali e in America si sottraggono, da quando esiste questo rito? Chi mai inventò la torta con le candeline?

Una delle poche cose certe che la conoscenza del passato ci ha rivelato, è che solo pochissime persone potevano conoscere nei secoli scorsi la propria data di nascita (J. C. Schmitt, L’invenzione del compleanno, Roma-Bari, Laterza 2012). Potevano conoscerla e festeggiarla i faraoni dell’antico Egitto, o altri appartenenti a famiglie patrizie, gli imperatori romani o i nobili del medioevo, e spesso questa conoscenza era legata all’oroscopo della persona. Dunque pochissimi avrebbero potuto festeggiarla, e di alcuni festeggiamenti del passato abbiamo pure notizia, come ad esempio di Erode, ma sappiamo come tragico fu quel festeggiamento che sarebbe di certo terminato meglio se fosse già stato in uso il rito della torta con candeline invece che quello del ballo di Salomè… (Mt, 14, 6-ss.) Persino dei santi, il dies natalis non era, come si potrebbe pensare, il giorno della nascita, ma quello della morte, che segnava l’ingresso nella “vera vita”, quella eterna. Non esistevano, nelle diverse civiltà che scarsi sistemi di rilevamento della popolazione. Oltre coloro che, nella famiglie importanti potevano tenere diari familiari, in Europa, in particolare, prima che il Concilio di Trento (1545-1563) obbligasse nel mondo cattolico i parroci a tenere, tra gli altri, i Registri battesimali, sporadici e rari sistemi potevano tener conto delle nascite e delle morti. 

Da fine Cinquecento invece, e soprattutto dai primi del Seicento, la trama delle registrazioni si andava consolidando e, almeno teoricamente, ciascuno poteva informarsi su questa data. Pochi, tuttavia, anche nei secoli seguenti, erano a conoscenza di una data che, non essendoci le mille occasioni burocratiche in cui ci viene oggi richiesta, non era di alcuna concreta utilità. I documenti usano per lo più formule vaghe per definire l’età di un imputato, di un condannato o di un testimone.

Ciò che si festeggiava, magari con un dolce, ma naturalmente senza candeline, era piuttosto l’onomastico, vale a dire il dies natalis del santo di cui si portava il nome. Onomastico che sovente poteva anche coincidere con la data di nascita, quando ai bambini veniva dato il nome del santo del giorno. Tale festa che poteva anche avere, se si portava il nome di un santo o di una santa celebre, grandi festeggiamenti pubblici, in cui tutte le persone con lo stesso nome, anche della stessa famiglia (nonni, nonne, nipoti, cugini e cugine), si ritrovavano insieme. Festa, questa dell’onomastico, che se è già da secoli scomparsa, tranne qualche eccezione, in quasi tutti i paesi protestanti con la decadenza del culto dei santi, e resiste in molti paesi soprattutto del sud, è sempre meno festeggiata anche in molte parti dell’Europa cattolica.

Birthday cake red

Ma se il festeggiamento dell’onomastico andava perdendo vigore con la più generale laicizzazione e la critica settecentesca al numero eccessivo delle feste, cominciava a crescere, soprattutto nelle classi aristocratiche, e poi sempre più per tutti, il festeggiamento del compleanno personale, preparando torte sempre più appariscenti e zuccherate  -contemporaneamente al diffondersi dello zucchero  al posto del miele- e illuminandole con candele. Un uso, questo, che era attestato, ma naturalmente non per il compleanno, già presso gli antichi greci dove si preparavano per la dea Artemide, alludendo alla simbologia della luce lunare, propria di questa divinità.

Forse possiamo dire che “il Secolo del Compleanno per tutti è l’Ottocento”, perché una delle prime notizie che abbiamo di un compleanno festeggiato con una torta con le candeline è del 28 agosto 1802 in cui   Wolfgang Goethe (1749-1832) celebrò il suo cinquantatreesimo compleanno con torta con le candeline, appunto. 

Le candeline, tuttavia si accendevano di primo mattino e pare che dovessero essere accese tutto il giorno, sostituendole se si consumavano. Si metteva anche una candelina più del numero preciso, come bene augurante per l‘anno futuro.Con questa notizia diamo a tutte le lettrici e a tutti i lettori un augurio di Buone vacanze, e, se volete festeggiare non dimenticate il 28 agosto prossimo, una bella torta per IL COMPLEANNO DEL COMPLEANNO,

Gea Palumbo, docente di Storia e Iconografia Università “Roma Tre”

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.