Nel 2017, secondo le elaborazioni del Global Wellness Institute( GWI) i viaggi effettuati dai “ turisti del benessere” ammontano a 830 milioni con una differenza di quote che vede l’Europa( 35%) al primo posto, seguita dall’Asia( 31%), dal Nord-America( 25%), dal Centro Sud-America( 7%) e dal Medio Oriente e Africa ( 2%) ma con un trend in forte ascesa in Cina, India,Cile, Malesia e Russia.
Una delle principali mete del wellness tourism sono le SPA, termine della legislazione italiana che indica quell’insieme di strutture che forniscono servizi per la salute, il benessere,e la bellezza della persona.
Secondo le stime del GWI (Global Wellness Economy Monitor 2018) nel 2017 nel mondo si contano 149mila SPA suddivise: per il 42% da strutture che offrono servizi professionali su base giornaliera (circoli, centri massaggi ecc), – per il 32% da Hotel Spa, cioè alberghi dotati di un proprio centro benessere- per il 5,9% da “ Mineral springs SPA” strutture situate vicino a sorgenti di acqua minerale- per il 4,6% “ medical SPA2 strutture per prevenzione, cura e riabilitazione- per 1,8% da “ destination SPA” o strutture di lusso- e per il rimanente 9% hamman, onse giapponesi, cruise ship SPA, centri ayurveda ecc. Secondo uno studio di esperti i clienti delle SPA hanno come obiettivo quello di trascorrere un periodo di relax e di” remis en forme”, possibilmente vicino a una spiaggia con una cucina salutare, programmi fitness, attività ricreative all’aperto, diete personalizzate, medicina alternativa, bellezze naturali. Insomma il popolo del turismo wellness è molto esigente.
E in Italia?: la fotografia del GWI indica che siamo al terzo posto in Europa dopo Germania e Francia con un fatturato di 3,2 miliardi, ma saliamo al secondo posto a ridosso della Germania se si considerano le strutture riconosciute per proprietà terapeutiche. Abbiamo 47 mila imprese ( Dati Camere di Commercio) nel settore wellness, fitness & beauty- esclusi gli stabilimenti termali e gli alberghi con Spa-,l’81% del quale è costituito da istituti di bellezza, seguono le palestre e il rimanente da centri di benessere con una presenza in costante crescita di quasi 16 punti, tutte maggiormente concentrate nei centri urbani a più alto reddito. Chi frequenta questi centri? Soprattutto gli over sessanta desiderosi di mantenersi in buona salute migliorando l’aspetto fisico , di scaricare lo stress e conoscere altre persone. I” gym goers” sono passati dalle 368 mila unità del 2006 a 669 mila del 2015. Certo si potrebbe fare molto di più e migliorare l’esistente ma è importante sottolineare come tutte le attività che erogano servizi per la bellezza, la salute, il benessere hanno fatto aumentare la domanda di nuove e specifiche figure professionali. Secondo dati Unioncamere le assunzioni di fisioterapisti previste nel 2017 ammontavano a 27mila, di estetiste e truccatrici a 17mila, operatori termali 2,500. Purtroppo il nostro paese non investe nella valorizzazione del capitale umano tanto che nella graduatoria internazionale basata sul “ global human capital index” siamo al 35° posto . Eppure il Wellness Tourism è una realtà in forte crescita con tutte le numerose e diversificate tipologie, come lo sono le SPA che si vuole crescano in competenza e offerta di servizi qualificati. Ne parleremo presto
Emanuela Medi giornalista