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Rubrica di Emanuela Medi
 

Un aperitivo? Sì grazie uno spritz. Ma oggi c’è un’alternativa.

Marie Brizard, una francesina con classe e tanto pepe secondo una leggenda, soccorse un marinaio trovandolo in terra ammalato in una piazza di Bordeaux e lo portò in casa per curarlo. Per sdebitarsi, il marinaio le lasciò in dono una ricetta che divenne famosa con il nome di  Anisette. Era il 1750 e gli aristocratici francesi iniziarono a sorseggiare quella bevanda che da allora come la Marianne è divenuto uno dei simboli francesi.

Oggi Marie Brizard è una tra le aziende più conosciute ed apprezzate del mondo, grazie ad un’ampia gamma di distillati e liquori in grado di soddisfare qualunque palato. Tre le tante etichette, quella dell’Anisette è però la più conosciuta. Noi italiani lo chiamiamo semplicemente “anice” ma questo liquore  è molto di più. La sua ricetta, unica, segreta e immutabile da oltre 250 anni, si avvale di un sottile assemblaggio di undici piante e spezie che danno come risultato un liquore elegante che, anche grazie alla doppia distillazione, dona al prodotto un bouquet raffinato e complesso di aromi, morbido, con un delicato equilibrio fra zucchero e alcool. E poi è rinfrescante, per merito dell’anice verde del bacino mediterranea

I palati più raffinati la bevono pura e semplice o  “on the rocks”  con uno schizzo di limone fresco ma può essere anche utilizzato come ingrediente base per cocktail nuovi e rinfrescanti o in sostituzione dell’ormai strausato spritz. Io ad esempio l’ho degustata con succo di limone spremuto, mezza fetta di arancia, mezza fetta di limone e acqua tonica.

 

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