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Rubrica di Emanuela Medi
 

Una verticale che segna il palato: Batasiolo 2011-1983

Quindici bicchieri, tutti cru, non sono pochi, ma il Barolo dei fratelli Dogliani, presentato a Roma in una verticale,  organizzata dalla Fondazione Italiana Sommelier, ha lasciato il segno..nel gusto, nella raffinatezza ma soprattutto nella diversità e complessità dei vini in degustazione. Professionalità ma anche molto humor  e scambio vivace di opinioni con il pubblico, hanno caratterizzato una batteria non facile da capire, come non facile è il Barolo.

Barolo Briccolina 2011: Barolo DOCG Serralunga d’Alba, versante orientale.

Colore granato che identifica un vino ancora giovane, ma appagante nel suo equilibrio. Note scure, fruttato presente ma non da protagonista, molto balsamico, speziato, tannino compatto, maturo, spalla acida. Chiusura quasi salata che conferisce a questo 2011 una buona tensione. Non è il classico Barolo ma rispecchia il territorio di assoluta eccellenza di Serralunga.

Bussia Vigneto Bofani 2010. Barolo DOCG.  Vigneto sud-Ovest zona di Barolo

Bussia microareale tra Monforte e Barolo, regala vini molto ricchi e avvolgenti e di notevole profondità. Vino ancora molto chiuso, austero (tipico di Monforte), asciutto con note i sottobosco, foglie, radice, ma con tannino morbido. Bella persistenza.

Brunate 2009. Barolo DOCG. Vigneto esposto a Sud confinante con Cerequio

E’ il grande cru per chi ama il Barolo appagante( La Morra). Caldo, intenso nel frutto di bosco, anche confettura ,  cassis, molto floreale. Una leggera piccantezza riequlibria questo classicissimo Barolo, vino di questa terra. In bocca è cremoso, avvolgente, tannico, dolce con chiusura mandorlata. Bocca piena e suadente

Boscareto 2008. Barolo DOCG. Vigneto collocato sul versante Sud-Ovest di Serralunga. Espressione del Barolo tradizionale. Presenza di erbe aromatiche, china, sottobosco quasi fungineo, tannino maturo e persistente a rappresentare il momento esatto della vendemmia E’ proprio la maturità del tannino l’imprimatur del Barolo. Acidità prorompente in equilibrio con la mineralità e la  sapidità

Cerequio 2007 Barolo DOCG.  Vigneto storico della zona del Barolo ubicato nel Comune di La Morra. Nota fortemente balsamica, mentolata , canfora .Molto forte la presenza della viola appassita. Cerequio 2007 ha passato da poco i dieci anni quindi il guado per i grandi Barolo. Il vino  si è aperto scrollandosi di dosso la troppa balsamicità per  caratterizzarsi dal tannino meno graffiante, più dolce a giocare con una grande piacevolezza.

Barolo 2006: Barolo DOCG. Questo vino è ottenuto da uve Nebbbiolo, coltivate nelle nove aziende agricole Batasiolo, collocate sulle colline del Barolo.

Siamo a Monforte zona molto complessa. Cresce il tono balsamico, liquirizia, goudron, china, rabarbaro. Presenza importante di confettura e viola In bocca è ancora fortemente aromatico quasi esplosivo. Questo Barolo 2006 segna i 12 anni e si esprime con grande eleganza ed esperienza.

Boscareto 2005: Annata  felice il 2004 per i Barolo e il Barbera. Al naso note vegetali scure, china, liquirizia con il filo conduttore rappresentato dal sottobosco. In bocca è avvolgente,  morbidezza controllata da tannino maturo, suadente e di buon equilibrio. Ricordiamo Nebbiolo in purezza.

Briccolina 2001.  Annata per un vino di grande forza ma che deve ancora  slegarsi. Molto sottobosco, fungo, radici, forte presenza di erbe aromatiche. In bocca ha una bella spalla acida che sostiene il tannino dolce , morbido con finale sapido e balsamico. Una Bricccolina particolare per la forte aromaticità delle erbe.

Boscareto 2000. Anche questa, grande annata per un Barolo che ha veramente tutto del grande vino. Erbe aromatiche, balsamico, liquirizia, china, sottobosco, frutta secca, dattero  ma anche miele di castagno e frutta matura. Note evolutive dei grandi Baroli ,tannino importante, acidità e persistenza.

Bofali 99.  Più elegante che suadente, Questo Bofali si avvale di una grande tensione acida e di una minore sapidità ma nulla prevale sull’altro. Vi è una perfetta integrazione di tutti gli elementi. Frutta secca, erbe officinali ,erbe secche, rosa canina. Diciamo perfetto nella evoluzione.

Cerreto 98. Dolce, avvolgente, si regala un ventennale di tutto rispetto. Frutta nera da confettura,balsamico, erbe mediterranee, rabarbaro, liquirizia, sottobosco. A sostenere la sua complessità una bella acidità con  nota sapida e tannica. Aromaticità ancora baldanzosa.

Briccolina 1996.  22 anni ed è ancora baldanzoso e con un naso sorprendente ma ancora più sorprendente il fatto che non ha sviluppato aromi terziari. Può durare ancora a lungo. Erbaceo, floreale, sa di dattero, nocciola, liquerizia, terra. Onestamente sembra fatto ieri.

Bofali 1990.   28 anni dalla vendemmia. Sa di balsmico, eucalipto, anche qui liquerizia pura, toni smaltati da lacca e ceralacca. Sapidità , acidità e morbidezza sorprendenti. Non da segni di cedimento!

Barolo Batasiolo 1989 .  Sembra un distillato? Assolutamente no, anzi riprende i caratteri del Batasiolo del 90: tannini scuri e astringenti, grafite, presenza più vegetale che balsamica, frutta secca, noce, acidità molto vivace. Vino certamente molto complesso.

Bofali 1985.  Si chiude con un Bofali molto evoluto, balsamico, frutta secca, fungo, sottobosco. Nonostante i suoi 37 anni, sorprende ancora per una personalità improntata ad una buona presenza acida e tannica che si sente.. eccome, al centro della lingua!

Emanuela Medi, giornalista, sommelier

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