Si sono incontrate per un serrato confronto tra due culture: l’Università e la cultura del vino e dell’olio.
E’ accaduto a Roma, il 3 Luglio al “10 Forum Internazionale della cultura del vino e dell’olio” organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier.
”Abbiamo bisogno – ha detto il Rettore dell’Università Luiss, Prof.ssa Paola Severino- di formare figure nuove di professionisti adatte a un mondo che cambia e il mondo dell’agricoltura è molto cambiato. Io credo che il dovere delle Università sia quello di fare dei master e la Luiss ne aprirà uno sull’agroalimentare, per la prima volta anche in Inglese, a partire dal prossimo anno”.
Cultura del vino ”60 milioni di italiani lo bevono ma pochissimi conoscono quello di qualità. -dice Franco Maria Ricci Presidente della Fondazione Italiana Sommelier- Il nostro paese rimane ancora troppo lontano dal comunicare questa cultura”. Una cultura di cui tutti parlano, sbandierata, reclamata da un parterre di eccezione presente all’evento, ma che di fatto non esiste, come materia d’insegnamento, nemmeno negli Istituti professionali . Ci vuole una proposta di legge che affannosamente si cerca di far approvare!
“L’Italia sta voltando pagina -dice Oscar Farinetti- non è vero che siamo in una fase di stallo , il nostro vino va bene, la politica ci ha aiutati. C’è una domanda di pulizia, c’è una domanda di salute e noi siamo i più avvantaggiati di altri paesi. “Se è vero- dice Paolo Lauciani Docente Sommelier della FIS, che nella qualità abbiamo raggiunto risultati paragonabili ai nostri cugini francesi che da 300 anni comunicano il vino, è nella consapevolezza della ricchezza straordinaria che abbiamo, nella nostra gastronomia in particolare dei vini, che non sappiamo raccontare. Lo dobbiamo fare con un metodo e un linguaggio comprensibile a tutti: ne tecnico, nemmeno banale”. Non è da meno Daniela Scrobogna Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione: ”Il nostro vuole essere il riscatto di una enogastronomia dai più considerato di serie B mentre è ormai un comparto che si è elevato in qualità e che merita una conoscenza alla portata di tutti. Non è un caso che sempre di più si parla di abbinamenti: un cibo di qualità vuole un vino di qualità, perché la gente deve sapere e capire quello che mangia e beve”.