Ormai c’è certezza, meno uva ma di ottima qualità. Sarà un’annata da ricordare? Lo speriamo non fosse altro per rincuorare i tanti produttori decisamente “ provati”. E’ contento Angelo Gaja per il suo già famoso Barbaresco, soddisfatto Hans Terzer per lo Chardonnay cavallo di battaglia del non meno celebre Appius, Elisabetta Gnudi Angelini che torna a sorridere anche per il Morellino uscito batostato da un’annata il 2019 decisamente negativa.
Insomma lungo lo stivale la vendemmia se di minore quantità offre grappoli pressoche perfetti e sani. Vendemmia quindi in corso e vendemmia già terminata almeno per il Pinot Grigio, vino di punta nelle Venezie dove è diffusissimo, di ottima qualità, maggiore rispetto il 2019 segnata da un’ottima acidità e di buona gradazione, con listini in crescita (+20%) insieme agli imbottigliamenti che, nel periodo gennaio-agosto 2020, segnano un rialzo (+6,35%) sul 2019.
Terminata ormai in quasi tutte le aree del Veneto, la vendemmia proseguirà ancora per qualche giorno in Friuli Venezia Giulia e in Trentino. Il presidente del Consorzio Doc delle Venezie ha sottolineato che “ci sono tutti i presupposti per trovare nel calice vini ottimi, dal grande potenziale già evidente dopo le prime fermentazioni di inizio settembre.
E il merito va soprattutto ai viticoltori del Nord-est, che dimostrano, anno dopo anno, grande competenza e soprattutto consapevolezza nella gestione di quest’uva particolarmente delicata, sensibile alle muffe e alle condizioni di umidità e che necessita quindi di cure speciali.
La minore produzione, 130 tonnellate di uva per ettaro porta ovviamente a una minore offerta e a un rialzo dei prezzi sulle uve di circa il 19% – sottolinea ancora il Presidente Albino Armani con un conseguente inevitabile rialzo dei prezzi-.
I primi vini usciti dalla fermentazione sono molto corrispondenti, varietali e ricchi in freschezza tanto da assicurare buone prospettive sul mercato, nonostante continui ad essere un momento economico difficile e soprattutto incerto a livello mondiale”.