È iniziata da qualche settimana la raccolta delle uve prodotte durante questo ultimo anno, e le stime sono molto positive. I numeri indicano un significativo aumento della produzione rispetto allo scorso anno.
Saranno infatti tra i 47 ed i 49 i milioni di ettolitri ricavati dalla vendemmia 2018, contro i 42 milioni e mezzo dello scorso anno, secondo i dati di Unione Italiana Vini(UIV)e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA).
Un aumento di produzione dunque di circa il 15% in media. “Una annata più equilibrata di quella dello scorso anno, e con un quantitativo di uva maggiore”, commenta Coldiretti.
Si consolida dunque la posizione dell’Italia come leader mondiale nella produzione vitivinicola, che terrà a debita distanza i Francesi, secondi in questa speciale classifica con 36 milioni di ettolitri prodotti e gli Spagnoli con 35,5 milioni di ettolitri.
Attenzione però alle differenze territoriali. In Veneto, per esempio, i vigneti sembrano godere di un buono stato di salute, sebbene siano stati comunque registrati dei danni causati da grandine e pioggia intermittente. Peggiore invece la situazione al Sud, in special modo in Sicilia, dove gli inconsueti fenomeni atmosferici hanno compromesso localmente quantità e qualità delle uve.
Nonostante il clima sempre più imprevedibile, il calo delle temperature delle scorse settimana ha indubbiamente favorito i viticoltori, conferendo equilibrio tra zucchero e acidità dell’uva.
Un ottimo risultato dunque, che finalmente da seguito all’ultima buona annata, quella del 2015.
Claudio Chiricolo