E’ il sommelier più trendy del momento, pluripremiato dalle più importanti giurie internazionali, Luca Gardini è volutamente controcorrente, provocatorio, esuberante , showman che sa di poter essere un “personaggio nel mondo del vino”.
Lo sa, lo sa fare, lo vuole fare. La sua scuola? “mi sono formato dice bevendo di tutto con una passione che è nata quando io sono nato, da sempre senza preferenze per questo o quel vino.”
La verticale ha riguardata un Vermentino di Gallura, Crizia unica Docg sarda prodotta da Atlantis Terre di Sardegna (Società Agricola Sannitu) e un Sauvignon della Cantina San Michele Appiano.
Una degustazione certamente non tradizionale ma tesa, incisiva, coinvolgente, fatta tra i tavoli con il bicchiere in mano ad invitare i presenti a bere e a non degustare.
E’ Luca Gardini.
CRIZIA 2014
“Annata difficile per un vino che esprime potenza , tipicità e grande immediatezza. Frutta fragrante che ricorda il kiwi con la sua parte dolce ma anche acida ad imprimere fragranza e acidità. Colpisce il colore bellissimo dopo sette anni a dimostrare l’adattamento della persona alla vigna. Un vino al naso bello, potente, con questa nota di kiwi dolce e amarognolo un poco piccante: un vino dalle note decisamente selvatiche e balsamiche . Bocca salata e fresca e per favore non parliamo di mineralità, precisione, pulizia e fragranza”.
CRIZIA 2015
“Annata difficile selvatica ma tesa. Un vino dove prevalgono le note vegetali , agrume, pompelmo rosa, cedro molto cedro che esalta il vitigno. Note balsamiche certamente di eucalipto , trame di liquerizia Più salato del 2014, il 2015 ha un sorso fragrante fresco di grande equilibrio. Se il 2014 è un vino di grande espressività il 2015 lo è per purezza e incisività”.
CRIZIA 2016
“Annata aromatica che regala un Vermentino, questo Vermentino un vino denso, corposo, lunghissimo in bocca. Se lo fate girare è compatto e quando lo fermate si ferma. Spessore, cremosità, tocco di erbe aromatiche, salvia polverosa, balsamico ,salato, iodato quasi conchigliato. Un 2016 di grande equilibrio e sapidità”.
Sauvignon Sanct Valentin 2010
“Annata anche questa difficile che è riuscita a produrre un ottimo Sauvignon. Frutta esotica, mango papaya, fragola e limone e leggera piccantezza che non disturba. Un vino salato da olive in salamoia, anche questo selvatico, balsamico, vegetale con sentori di rosmarino . Un sauvignon fresco ripeto vegetale di grande nota stilistica di qualità, pulizia, ricerca“.
Ricordate che il palato è estremamente individuale, un grande vino per ciascuno di noi è quando ama farsi ricordare con la voglia di tornare in quel posto.
Sauvignon Sanct Valentin 2013
“Annata facile il 2013 per tutti i vitigni:qui si capisce chi lavora bene in cantina per l’impronta stilistica che riesce a dare. Un vino bellissimo: subito in bocca colpisce la nota di rabarbaro, nespola selvatica, venato di mandorla . In bocca fresco, teso come una rasoiata, netto, pulito, molto bello con un finale di zafferano ai lati della bocca che non è dolcezza ma spessore”.
Sauvignon Sanct Valentin 2016
“Al naso: tensione, profondità, espressività. Fantastico guardate come gira il bicchiere! Sentori di muschiato, cacao, caffè, pepe e ancora albicocca, grande cremosità e rigore stilistico e di grande beva. Questi sono vini che si bevono perché creano condivisione, piacere di stare insieme. Ricordiamo Il vino è buono quando c’è il bicchiere”.
Emanuela Medi, giornalista, sommelier