E’ per eccellenza il simbolo della convivialità. Il nettare di Bacco fa parte da sempre della tradizione culinaria ma non tutti sono al corrente di alcune bizzarre tradizioni su di esso.
Una vecchia usanza veneta ad esempio afferma che bere due dita di vino bianco a digiuno il 1 agosto protegga dai morsi dei serpenti e può concedere buona salute durante l’anno, far cessare i dolori e tener lontane le malattie! In Puglia invece si sorseggia vino inserendo nel collo della bottiglia alcuni ciuffetti verdi di finocchio, specialmente in estate per rinfrescarsi durante le lunghe giornate calde. Poiché il vino può dar colore ai pallidi cagionevoli di salute e agli anemici, in alcune regioni, come Basilicata e Molise, veniva somministrato come medicamento nel periodo invernale, soprattutto il 6 novembre.
In Repubblica Ceca uomini e donne brindano fissandosi negli occhi, mentre è vietato incrociare i bicchieri: pena sette anni di sfortuna! In Cina i bicchieri rigorosamente pieni vengano svuotati in un solo sorso e appoggiati capovolti sul tavolo per mostrare che non è rimasta nel calice neanche un goccia di vino. In Georgia, infine, durante un pasto, i commensali brindano dalle venti alle trenta volte a ogni pasto. Tutto questo per preservarsi dalla mala sorte.
In Francia, come in Italia, il vino va versato prima alle signore e non si riempie mai il bicchiere oltre la metà mentre in Giappone non si deve mai versare il vino da soli e lasciare vuoto il bicchiere del proprio vicino. Sulle tavole russe domina il principio del bicchiere pieno: una volta terminata la bevuta, sia bicchieri che bottiglie vuote finiscono sotto al tavolo.
Ad alcuni vini sono poi riservati veri e propri rituali: in Portogallo le bottiglie di Porto vengono aperte recidendo di netto il collo della bottiglia con una pinza. Solo così si mantiene inalterato il gusto del vino e non si sollevano i sedimenti sul fondo. In India il vino è bevanda degli dei: bere vino significa conquistare un più alto livello di consapevolezza.
Insomma, prima di recarvi in una Regione o in Paese, se siete degustatori e vi piace “andare per ristoranti” non dimenticate le usanze!
Monica Assanta