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Rubrica di Emanuela Medi
 

Vino: paese che vai, usanze che trovi!

E’ per eccellenza il simbolo della convivialità.  Il nettare di Bacco fa parte da sempre  della tradizione culinaria ma non tutti sono al corrente di alcune bizzarre tradizioni su di esso. 

Una vecchia usanza veneta ad esempio  afferma che bere due dita di vino bianco a digiuno il 1 agosto protegga dai morsi dei serpenti e può concedere buona salute durante l’anno, far cessare i dolori e tener lontane le malattie!  In Puglia invece si sorseggia vino inserendo nel collo della bottiglia alcuni ciuffetti verdi di finocchio, specialmente in estate per rinfrescarsi durante le lunghe giornate calde. Poiché il vino può dar colore ai pallidi cagionevoli di salute e agli anemici, in alcune regioni, come Basilicata e Molise, veniva somministrato come medicamento nel periodo invernale, soprattutto il 6 novembre.

In Repubblica Ceca uomini e donne brindano fissandosi negli occhi, mentre è vietato incrociare i bicchieri: pena  sette anni di sfortuna! In Cina i bicchieri rigorosamente pieni vengano svuotati in un solo sorso e appoggiati capovolti sul tavolo per mostrare che non è rimasta nel calice neanche un goccia di vino. In Georgia, infine, durante un pasto, i commensali brindano dalle venti alle trenta volte a ogni pasto. Tutto questo per preservarsi dalla mala sorte.

In Francia, come in Italia, il vino va versato prima alle signore e non si riempie mai il bicchiere oltre la metà mentre in Giappone non si deve  mai versare il vino da soli e lasciare vuoto il bicchiere del proprio vicino. Sulle tavole russe domina il principio del bicchiere pieno: una volta terminata la bevuta, sia bicchieri che bottiglie vuote finiscono sotto al tavolo.

Ad alcuni vini sono poi riservati veri e propri rituali: in Portogallo le bottiglie di Porto vengono aperte recidendo di netto il collo della bottiglia con una pinza. Solo così si mantiene inalterato il gusto del vino e non si sollevano i sedimenti sul fondo. In India il vino è bevanda degli dei: bere vino significa conquistare un più alto livello di consapevolezza.

Insomma, prima di recarvi in una Regione o in Paese, se siete degustatori e vi piace “andare per ristoranti” non dimenticate le usanze!

Monica Assanta

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.