Un Franciacorta d ’eccellenza, giocato sulla personalità, sulla vinosità e sulla profondità.
Tale è la “Riserva Vittorio Moretti”, cuveè de prestige che il fondatore di Bellavista, azienda leader nel panorama franciacortino, ha voluto dedicare a sé stesso.
Un grande vino, del resto, deve essere territorio, vitigno e annata, poiché solo attraverso l’espressione di questi tre elementi riesce ad emozionare.
Su quest’ultimo fattore c’è qualcosa in più da specificare, poiché dell’ annata in questione, la 2008, si è parlato molto, specie oltralpe . Difatti, in quel della Champagne, dove vengono forgiate le bollicine più blasonate del mondo, sono in molti a reputare questo millesimo il migliore da inizio millennio. In Franciacorta, l’ annata non ha avuto la stessa risonanza.
La Riserva Vittorio Moretti, come tutti i grandi spumanti millesimati, non si basa su di una ricetta prefabbricata, ma viene progettata ad hoc ad ogni edizione. Ne consegue una costante variazione dell’ assemblaggio, dell’ affinamento e del dosaggio.
Nell’ edizione 2008, si è optato per un assemblaggio di Chardonnay (58%) e Pinot Noir (42%). La prevalenza dello Chardonnay non può che tradursi in tipicità, in quanto è proprio quest’ uva, la più diffusa nell’ areale, a conferire, nelle sue espressioni migliori, sentori floreali, minerali e balsamici di grande finezza, che subito comunicano l’identità territoriale. D’ altro canto, però, la significativa presenza del Pinot Noir contribuisce a dare al vino struttura e profondità.
Il connubio dei due vitigni, che si complementano nell’assemblaggio al pari di un’ aggraziata ma ostinata fanciulla con un robusto ma galante giovanotto, si è andato a consolidare nei 7 anni di sospensione sui lieviti. Ne è derivato un prodotto complesso, maturo ma anche verticale, al quale sono stati aggiunti solo 4 grammi al litro di sciroppo di dosaggio, in modo tale da non inficiarne il carattere puro e vibrante.
Raffaele Mosca