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Rubrica di Emanuela Medi

Marzo 2017

Non credo di avervelo mai detto, ma la mia passione per il vino mi ha spinto a iscrivermi al BEM  il master superiore di degustazione ideato da Franco Maria Ricci Presidente della Fondazione Italiana Sommelier (FIS).  Cosa mi ha spinto, dopo l’esame di sommelier,a intraprendere un percorso importante, difficile, per molti già segnato da esperienze lavorative? Una ragione di vita in più, un tassello di cultura lontano dalla politica, dai falsi miti, dalle facili promesse economiche, per accedere in punta di piedi alle nostre tradizioni, alla grandezza dei paesaggi, alla passione sincera  di molti vignaioli grandi e piccoli, alla scoperta di tanti vini autoctoni sconosciuti ai più e di altissima qualità.Il master è ancora di più: è un progetto di cultura e di educazione volto a far conoscere questo grande patrimonio. Tra lezioni, slide, degustazioni  ”coperte” ovvero senza conoscere l’etichetta, sentori con il naso quasi tuffato nel bicchiere, assaggi che hanno dell’incredibile, non potevano mancare gli appuntamenti in vigna. Cappello, cerata e stivali di rigore! Poche parole (noi studenti)… tante e esemplari (i discenti), molta allegria e complicità. A cappeggiare la tribù: Daniela Scrobogna mitica quasi apostolica  insegnante dei corsi Bibenda, (acciaio che non si piega) e che non lascia spazio

Articolo pubblicato su AdnkronosL'occasione è di assoluta straordinarietà, il G7 della Cultura che per la prima volta riunisce a Firenze i ministri della Cultura dei 'sette grandi'; lo scenario, che la città perla del Rinascimento mette a disposizione, tra i più suggestivi, quello del Refettorio del Convento della SS Annunziata; il contesto e i protagonisti di alto livello culturale, e cioè gli esperti Unesco, i rappresentanti governativi e importanti personalità del mondo dell'arte e della cultura fiorentine.In questo quadro, Carpineto, un'icona della Toscana vitivinicola, è stata scelta come partner esclusivo per i due appuntamenti conviviali: per la cena-convivio del 30 marzo 'Tra la Terra e il Cielo', a cura del Consorzio di tutela del caffè espresso tradizionale italiano, a conclusione della prima giornata di lavori, e per il lunch a conclusione del convegno del 31 sulla biodiversità alimentare.Il tema che i rappresentanti dell'Icomos, organismo internazionale dell'Unesco, discuteranno è quello della cultura del cibo e della sostenibilità facendo il punto sugli obiettivi delle Nazioni Unite sul tema dello sviluppo sostenibile per il 2030. E non è un caso che la scelta del partner vitivinicolo sia caduta su Carpineto. "Al di là infatti del valore intrinseco dell'azienda, che compie quest'anno 50 anni,

Il Blog " Occhio Che " si è fatto raccontare qualcosa di più sull’Associazione Donne del Vino dalla responsabile del Lazio Maria Cristina Ciaffi.L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino è nata nel 1988 e oggi conta più di 700 iscritte. Ci parli della nascita e dell’evoluzione di questo progetto?Sì, siamo nate nel 1988 dall’intuizione della produttrice toscana Elisabetta Tognoni e oggi l’associazione vede una grande partecipazione di molte donne in tutta Italia. L’obiettivo fondante è quello di valorizzare il ruolo delle donne in tutta la filiera vitivinicola che comprende le produttrici, le enologhe, le ristoratrici, le giornaliste, le sommelier. Miriamo a coprire tutte le fasi e gli aspetti riguardanti il prodotto vino, dalla produzione alla vendita, dal vigneto al ristorante, ponendo grande attenzione anche alla comunicazione per la quale abbiamo un nostro stile ben definito e riconoscibile.Quindi c’è una caratteristica distintiva delle donne produttrici di vino e i colleghi uomini?Credo che la differenza stia proprio nel modo di comunicare il prodotto vino ponendo grande attenzione all’aspetto culturale. Noi tendiamo ad utilizzare un linguaggio particolare, sicuramente più poetico, più legato al territorio e alla storia, noi raccontiamo di più quelle che sono l’origine familiare e le tradizioni. Si tratta di un approccio

Care Donne del vino, Il nostro programma è denso di appuntamenti importanti a cui spero parteciperete numerose, consolidando le amicizie e l’entusiasmo che contraddistinguono lo spirito della nostra associazione. Le quattro Delegazioni regionali protagoniste di Vinitaly 2017 – Campania, Liguria, Sardegna, Toscana - vi propongono appuntamenti interessanti e, insieme alla bravissima Marina Ramasso, realizzeranno la Cena-evento del 12 aprile con specialità regionali e cooking show.VINITALY 2017Stand Donne del Vino per l’intera durata della fiera: Centro Servizi Arena, Galleria tra pad. 6/7 – Box 25Programma3-7 aprile, VIA - Vinitaly Inernational Academy degustazione di 12-14  vini prodotti dalle Donne del Vino con vitigni autoctoni rari per 60 grandi esperti internazionali fra cui Master of Wine e Master Sommelier. Degustazione guidata da Ian D’Agata Senior Editor Vinous, Direttore scientifico VIA Vinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy” unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.·         Domenica 9 aprile ore 14, Pad. 6 Stand Friuli

 LE TERRE DELL'AGLIANICO   di  Giovanni CorboSi era svegliato grondando sudore. Quell’enorme letto occupato dal suo corpo malato, gli fece avvertire la solitudine.Dalla piccola finestra Giovanni scorgeva il sole che accennava la discesa sui colli del Sannio, ricoperti dal verde dei vigneti, e pensò che non mancava poi molto al ritorno di Anna.Una scarica di colpi di tosse lo prostrò nuovamente, squassandogli il petto. Quella maledetta polmonite. Quella maledetta guerra, quella maledetta Russia, le cui gelide temperature lo avevano inchiodato ad un letto. Quella maledetta ferita che lo aveva debilitato a tal punto che il suo corpo sofferente non opponeva più alcuna resistenza alla malattia.Il ritorno a casa non era stato accolto festosamente dalla famiglia.D’altronde una sola casa e quattordici persone tra padre e matrigna, fratelli, sorelle, sua moglie e i suoi figli. Poca terra da coltivare, il vigneto così delicato da portare innanzi con le poche piogge che cadevano su questa terra così aspra, ma che offriva quell’Aglianico dal gusto così profumato e forte che la sua gola riarsa riusciva ancora ad assaporare a pieno. E lui, ormai inidoneo a qualsiasi lavoro, buono solo a soffrire in un letto, con buona pace di tutta la famiglia.Anna comunicò a suo suocero