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Rubrica di Emanuela Medi
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Enoturismo

E’ il più completo rapporto sul settore enoturistico con particolare attenzione all'impatto delle tecnologie digitali.  Il focus è stato effettuato su un campione di 145 comuni e 265 imprese  da Nomisma Wine Monitor   Presentato recentemente a Roma a Palazzo Giustiniani il focus, spiegato  da Donatella Cinelli Colombini, è un set di preziose linee guida per chi desidera ampliare la propria visione di business, da chi sperimenta sul campo le novità sulla wine hospitality. FOCUS SULL’AZIENDA ENOTURISTICA IN ITALIA In generale le aziende di produzione sono piccole, il 48% non supera i 500.000 euro di fatturato annuo. Mediamente hanno 15 dipendenti di cui 3 coinvolti con la wine hospitality.  Questo servizio è affidato, nel 73% dei casi a una donna mentre la direzione aziendale è prevalentemente maschile (55%).Le cantine turistiche italiane accelerano nella creazione di esperienze ma con 3 problemi: lontananza di flussi (32%), scarsità di contatti e poco personale (74%). E ancora, a fronte di una qualificazione strutturale dell’offerta enoturistica, nei punti vendita e nelle sale da degustazione, permangono alcuni annosi problemi quali la ripetitività delle proposte che nel 96% dei casi declinano la visita guidata ai locali di produzione con piccola degustazione finale.  Così come permane il problema dell’accessibilità  Il sabato

Il rapporto strategico del “Turismo sostenibile e patrimonio del territorio: quali sinergie e quali impatti economici, sociali e ambientali”, a cura di The European House – Ambrosetti mette al primo posto l’Italia comeI 1° Paese al mondo per siti UNESCO (59, 2 in più rispetto alla Cina, al 2° posto in classifica), 1° destinazione enogastronomica al mondo (29,3% dei turisti stranieri definisce la tradizione culinaria un motivo di attrattività del Paese) e 1° Paese, a pari merito con la Francia, per il numero di paesaggi culturali riconosciuti dall’UNESCO.

In programma dal 19 al 21 settembre ad Alba in Piemonte il mondiale dell’enoturismo.  Sarà un’occasione interessante per fare il punto sul futuro di questo settore, che dovrà essere sempre più sostenibile, moderno e resiliente, attraverso progetti innovativi. E non poteva mancare la Urban Vineyards Association, la rete mondiale delle Vigne Urbane, che negli ultimi anni si è proposta come modello originale e virtuoso di enoturismo, dove la cultura si fonde con la natura, la storia e con l’ingegno umano. Mercoledì 21 settembre alle ore 11, infatti, Luca Balbiano, Presidente dell’Urban Vineyards Association e gestore della Vigna della Regina di Torino, prenderà parte al panel dal titolo “Wine Tourism: Understanding the Future” in occasione dell’Expo di Dubai. Balbiano presenterà la vigna urbana come esempio di rigenerazione delle città sia sul piano del turismo sia su quello della qualità della vita per i cittadini, non solo a ulteriore valorizzazione dell’arte e della storia locali. Oltre all’intervento del suo Presidente, la Rete delle Vigne Urbane parteciperà in forze al Forum di Alba, grazie alla presenza di esponenti provenienti da New York, Milano, Parigi, Catania, Avignone, Venezia e Siena che nella giornata inaugurale (19 Settembre) metteranno in mostra, in un desk dedicato, i propri “vini