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Rubrica di Emanuela Medi
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Settembre 2021

Fresco, tropicale, fruttato, ideale per aperitivi, pesce e dolci: lo  descrive così Bodegas Platè cantina vitivinicola di Tenerife che ha creato il primo vino di banana IGP delle Isole Canarie e che arriva in Italia grazie a Gusto Canario, importatore ed e-commerce Possiamo scommettere che si tratta di un vino innovativo dal gusto originale il cui procedimento per ottenerlo è identico al tradizionale: l’azienda, proprio come si fa con l’uva, seleziona le banane al giusto punto di maturazione. La polpa, tritata finemente viene fermentato a freddo in contenitori di acciaio inox grazie all’aggiunta dei lieviti. Le banane utilizzate dall’azienda sono fornite da agricoltori indipendenti locali che utilizzano solo metodi tradizionali. Grazie al clima mite subtropicale, le banane delle Canarie raggiungono la giusta maturazione gradualmente: il tempo di permanenza sulle piante è di circa tre mesi superiore rispetto agli altri paesi tropicali in cui sono coltivate. Ciò dona al frutto più sapore e un aroma più elevato.  Il vino di banana IGP, tanto originale quanto delizioso, nasce dalla filosofia di  Bodegas Platè di azzerare gli sprechi legati al commercio e l’esportazione della frutta. La grande distribuzione scarta, infatti, i prodotti che, pur essendo di alta qualità, non rientrano nello standard estetico richiesto per

Il vino costituisce circa un terzo dei ricavi dei ristoranti. Sul fronte turistico l’enogastronomia è la prima attrattiva dei viaggiatori stranieri diretti in Italia e anzi un visitatore su quattro è mosso principalmente da quella. Il 62% dei cataloghi dei tour operator contiene un’offerta enogastronomica. Ci sono circa 10.000 cantine attrezzate per la wine hospitality in costante ricerca di personale e circa altre 20.000 imprese del vino aperte al pubblico. In un’Italia dove l’agroalimentare è sempre più importante per il turismo non è possibile continuare a insegnare solo arte, territorio e geografia turistica (66 ore per 3 anni) ai futuri manager dell’incoming. Da  qui  la proposta dell’associazione Donne del Vino, lanciata a Firenze in occasione degli eventi organizzati in preparazione al G20-Agricoltura affinché la cultura del vino diventi materia di insegnamento negli Istituti Turistici e Alberghieri. Le Donne del Vino si faranno carico della sperimentazione di questi insegnamenti in tre regioni pilota: Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia. Uno o due istituti per ogni regione, già in questo anno scolastico. La sperimentazione si allargherà in tutta Italia nell’annualità 2022/2023. Poi, tutti auspicano che la necessità della formazione sul vino diventi largamente diffusa e centinaia di Istituti Alberghieri e Turistici introducano tale

Il Best Managed Companies Award per la quarta volta è andato al gruppo abruzzese guidata da Valentino Scotti per essere la giovane realtà vinicola col cuore in Abruzzo che,  in pochissimi anni è diventata leader tra le aziende esportatrici del Sud Italia con circa 25 milioni di bottiglie, grazie a un’attenta politica votata alla più alta ricerca qualitativa e di marketing:”  Il riconoscimento voluto da   Deloitte (colosso mondiale della consulenza e revisione bilanci, fa parte delle cosiddette Big Four, le quattro più grandi aziende del settore, insieme a PricewaterhouseCoopers, EY e KPMG) premia le aziende di tutto il mondo che "si sono distinte per strategia, competenze e innovazione, impegno e cultura aziendale, governance e performance, internazionalizzazione e sostenibilità". È ancora una volta un riconoscimento di grande prestigio per Fantini Group tra  le 1000 Best Managed Companies riconosciute in tutto il mondo. C’è di più. Fantini Group è infatti tra le pochissime imprese italiane di ogni settore - undici in tutto - a entrare nel ristretto novero delle cosiddette "società Gold":  quelle che per almeno quattro edizioni consecutive sono state definite Best Managed Companies (il premio esiste in Italia da quattro anni: insomma Fantini ha fatto l'en plein) con la motivazione: "Fantini

E’ la conclusione di uno studio coordinato dalle Università di Firenze, Jena e Tubinga pubblicato slla rivista scientifica Science Advances La civiltà etrusca, fiorita durante l'età del ferro nell'Italia centrale, ha incuriosito gli studiosi per millenni e il dibattito sulle loro origini è stato intenso e ha coinvolto storici illustri già dai tempi del greco Erodoto. Gli Etruschi si distinguevano dai loro vicini contemporanei per le notevoli abilità metallurgiche e per l’uso di una lingua non indoeuropea ormai estinta.. Ora, un nuovo studio su “Science Advances” coordinato dalle Università di Firenze, Jena e Tubinga che ha coinvolto ricercatori provenienti da Italia (oltre all’Ateneo fiorentino, Università di Siena, Università di Ferrara, Museo della Civiltà di Roma), Germania, Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito, fa luce sull'origine e sull'eredità degli Etruschi grazie all’analisi sul genoma di 82 individui dell'Italia centrale e meridionale, vissuti tra l’800 a.C. e il 1000 d.C.. I risultati confermano che gli Etruschi, nonostante le loro espressioni culturali uniche, erano strettamente imparentati con i loro vicini italici e rivelano importanti trasformazioni genetiche associate a successivi eventi storici. (The origin and legacy of the Etruscans through a 2000-year archeogenomic time transect - DOI: 10.1126/sciadv.abi7673) Un fenomeno intrigante  Sebbene gli archeologi ritengano che gli

Il 55%, più di un italiano su due ha diminuito  gli sprechi alimentari  con comportamenti virtuosi, durante la pandemia segnati dal ritorno alla cucina in casa, alla attenzione alle date di scadenza a un  scelta oculata sostenibile dei prodotti  con impatti interessanti sul piano economico e ambientale. E’ quanto emerge da un sondaggio effettuato da Coldiretti  in concomitanza con il Rapporto globale sullo spreco, “Food&Waste around the World” di Waste Watcher International. condotta in otto Paesi (Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Russia, Cina, Stati Uniti e Canada) e presentata  al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nella seconda Giornata Internazionale di Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, promossa da Spreco Zero con Ipsos e Università di Bologna. Ma quanto  sprecano gli italiani? 529,3 grammi di cibo pro-capite la settimana, con un esborso economico di ben 6 miliardi di euro l’anno. Più bravi   degli Stati Uniti(1.403,1 ogni settimana) della Cina(1.153,8) della Germania (1081,4,) della Gran Bretagna (949,3), visto  he rispetto l’America e la Cina ai comportamenti gli europei accomunano un senso etico del non preco. Ma quali sono i determinanti dello spreco: per il 40% dei consumatori si acquista cibo  superfluo che poi si butta, per il 50% è  il

Ma quanti compleanni in questi giorni di vendemmia a partire da BAVA che compie la sua 110ma vendemmia ma con ben 90 candeline per Piero Bava, presidente dell’azienda e “ Patriarca della Barbera.”  110: tante sono le vendemmie della famiglia Bava da quando Giuseppe Bava inaugurò a Cocconato l’albergo con ristorante, sala da ballo e cantina. Era il 1911 L’edificio sorgeva proprio accanto alla linea ferroviaria Asti – Chivasso favorendo scambi e incontri .Riconosciuto “Patriarca della Barbera “nel 2016, Piero compie i 90 anni e da patriarca festeggia  tre generazioni, con i figli Roberto, Giulio e Paolo  e  i nipoti Francesca e Giorgio che lavorano su oltre 50 mercati nel mondo,  per produrre vini che parlano di Piemonte, di autenticità, sostenibilità, di ospitalità, di passione, e gusto. I vigneti di proprietà della famiglia si sono estesi negli anni dal Monferrato fino alla Langa da Barolo (oggi 50 ettari, alternati a 20 ettari di boschi, noccioleti e prato per preservare la biodiversità). La produzione si è ampliata negli anni: le etichette Bava sono adesso 14, e rappresentano uno spaccato enologico importante di quest’angolo del Piemonte.. La produzione circa 500.000 bottiglie l’anno. Il primo amore resta la Barbera, a partire dall’espressione del vino più

Comprendere meglio le caratteristiche dei vini bianchi e come acquisire strumenti di gestione per assicurare loro la longevità: tema fortemente sentito dai professionisti del settore che a Beaume, Borgogna hanno lanciato già da tempo un piano di azione tecnico e scientifico sul tema. In particolare lo ha fatto  il Bureau Inter professionnel des Vins de Bourgogne (BIVB), che con  il team del Polo Tecnico e Qualità del BIVB e le strutture di ricerca partner dell'interprofessionel si sono  dati  recentemente appuntamento con un obiettivo comune: creare uno strumento di diagnosi precoce per gestire il potenziale di longevità dei vini bianchi durante tutto il processo di produzione.  Sebbene infatti attualmente vi siano conoscenze sultema della longevità dei vini bianchi, ciò che rende ogni vino specifico è ancora difficile da capire. “Perché un vino di una data annata avrà un potenziale di invecchiamento migliore di un altro? "Il metodo utilizzato per questo programma,  si basa sul coinvolgimento di professionisti( nel caso) borgognoni nella ricerca e nella sperimentazione attraverso le reti sia nel breve che nel lungo periodo.  Christine Pascal ed Emmanuel Brenon, del team Vinventions , sono intervenuti durante la prima parte della conferenza. Vinventions è un'azienda specializzata in soluzioni di tappi e nello sviluppo di strumenti di supporto

Dovranno avere una pendenza minima del 40%  gli appezzamenti la cui esposizione  garantisca uve di qualità  e appartenere ad aziende già in possesso di una certificazione ambientale. Sono i requisiti fondamentali per avere il marchio Sorì eroici  presentato quest’estate dalla Commissione Sorì dell’Associazione comuni del Moscato di Santo Stefano Belbo (Cuneo). Il progetto comprende  i 51 comuni della Docg Asti e Moscato s’Asti  in cui si effettua questo tipo di viticoltura  e sarà utilizzato per la prima volta durante la vendemmia 2021 dai 13 produttori che hanno aderito al progetto. Il lungo lavoro per la realizzazione ha richiesto il censimento di quasi 20 mila ettari di vigneto. Oltre a garantire qualità, il marchio definisce con chiarezza i caratteri del sorì (nome che nel dialetto piemontese indica gli appezzamenti con la migliore esposizione al sole, quindi più adatti alla viticoltura) e quali sono i produttori a poterlo utilizzare. Sono esclusi dalla definizione gli appezzamenti rivolti a nord; validi tutti gli altri. È inoltre necessaria una pendenza pari o superiore al 40%. Possono essere valutati anche i terreni con pendenze inferiori, a patto che si verifichino altre condizioni, come l’impossibilità di utilizzare mezzi meccanici. Infine, il marchio è utilizzabile solo da aziende che possiedono già una certificazione ambientale come quella biologica, biodinamica, SQNPI, The Green Experience o

Chi ha una rete solida di relazioni o è parte attiva di un’associazione non solo riesce ad avere una buona percezione di salute e di benessere psicofisico e a gestire più efficacemente ogni situazione, indipendentemente dalla condizione economica individuale, ma ha anche una salute migliore. Sono le persone che ci stanno a fianco a fare la differenza e non bastano dunque le relazioni parentali, amicali e di buon vicinato; per invecchiare in salute è necessario anche essere inclusi in reti territoriali e avere punti di riferimento associativi.  Sono questi i messaggi emersi da “Tapas in Aging – Time and Places and Spaces in Aging”, il progetto biennale (2019-2021) coordinato dall’UOC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano in collaborazione con AUSER Regionale Lombardia e finanziato da Fondazione Cariplo  I dati sono stati raccolti su un campione di 431 persone over50 residenti in Lombardia e afferenti ad Auser Lombardia come volontari o utenti; i soggetti sono equamente divisi tra uomini (209) e donne (222), hanno un’età media di 70 anni (nello specifico, da 51 a 83 anni) e sono per la maggior parte in pensione. Le interviste sono state condotte da gennaio 2020 a giugno 2021

Tema di questa sesta  edizione in programma lunedi 27 e martedi 28  a  Torino -  Circolo dei Lettori-"il mondo del cibo che guarda alla ripartenza" e per la prima volta nella sua storia, in diretta streaming sul sito web www.festivalgiornalismoalimentare.it e sulla pagina facebook del Festival che si presenta ricco di spunti e approfondimenti, ricerche con ben 30 panel per circa 120 relatori. Lunedi 27 Focus su informazione e cibo nell’anno della pandemia, le nuove frontiere della ricerca al servizio della sostenibilità alla presenza di GianMarco Centinaio sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Atteso l’intervento ( da remoto)di Maurizio Martina, Vicedirettore FAO, su “  fame e   gli sprechi”. Ben due i panel dedicati al vino per parlare del "Sistema delle enoteche regionali del Piemonte", alla presenza tra gli altri di Marco Protopapa, Assessore Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, e dell'attualissimo tema del "Vino e cambiamenti climatici" con diversi ospiti tra cui la Camera di commercio di Torino e provincia, la Confederazione Italiana Agricoltori,  l'Arpa Piemonte e la Società Meteorologica Italiana. Verrà anche fatto il punto sulla candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco e non mancheranno, come sempre, dibattiti sul ruolo dei comunicatori del cibo in questo periodo così delicato