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Rubrica di Emanuela Medi
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Gennaio 2022

Solitamente era a marzo ma, come tante altre manifestazioni,  la data  viene spostata a primavera. Parliamo della 26esima edizione del Prosecco superiore che si tiene ogni anno sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene. Gli organizzatori che per altro sono da tempo al lavoro hanno espresso la volontà di ripristinare il consueto calendario di mostre del vino ed eventi in presenza.  “Le difficoltà hanno rafforzato ulteriormente l’impegno per dare vita a una rassegna ancora più ricca” ha dichiarato Giovanni Follador, presidente del Comitato organizzatore. “Le nuove regole ci daranno lo stimolo per ripensare gli eventi, realizzandoli con un taglio più green, dando maggiore spazio al territorio e con nuove modalità per vivere i nostri panorami unici al mondo”. Il 2022 sarà l'anno dei festeggiamenti, a suo tempo bloccati dalla pandemia, per la nomina a Patrimonio Unesco delle Colline del Prosecco: passeggiate naturalistiche, visite guidate ai siti culturali e avvenimenti sportivi saranno alcune delle proposte. Confermato il programma “Cartoline inviate dagli dei”, dedicato ai luoghi decantati dal poeta Andrea Zanzotto. Non mancherà, a giugno, il Concorso enologico Fascetta d'oro. Previste anche giornate immersive sul territorio per i turisti. 

Cinquantamila bottiglie vendute nel 2021 pari a un incremento del 45%  e il record di 15000 euro per la bottiglia più costosa è quanto registra Catawiki piattaforma di aste online leader in Europa che indica l’Italia mercato principale per l’azienda con oltre 100 milioni di euro spesi in vino, design, arte, gioielli, e orologi, con il vino a fare da traino Crescita costante del portale  anche in Europa: nel 2021 sono stati spesi più di 500 milioni di euro e oltre un milione di persone ha fatto un’offerta per gli oltre 3,5 milioni di oggetti andati all’asta su Catawiki .Aumentano del 40% i visitatori italiani appartenenti alla  “Generazione Z” che, da nativi digitali e appassionati di tecnologia, si sono avvicinati al mondo delle aste online con un tasso di crescita del 21%[2] rispetto allo scorso anno.“Stiamo assistendo a un vero e proprio cambiamento sociale: mentre anni fa il settore delle aste era percepito come ambito elitario e di nicchia, ora l’interesse per le aste online di oggetti unici e speciali sta toccando livelli senza precedenti” - ha dichiarato Ravi Vora, CEO di Catawiki. “Con oltre 1 milione di persone che hanno fatto offerte l’anno scorso su Catawiki e una crescita continua

Sul suolo italico centro-settentrionale, tra i primi a coltivare il vino furono gli Etruschi mentre al Sud i colonizzatori Greci della Magna Graecia  diffondevano l’uso della vitis vinifera lungo il bacino del Mare Nostrum. I Romani raffinarono le tecniche di produzioni: introdussero l’uso delle botti e diramarono le coltivazioni enologiche soprattutto dopo le vittorie nel periodo repubblicano su Sanniti e Punici. Questi ultimi si dice avessero scritto il più antico e prezioso trattato sul vino in lingua punica che si attribuisce al cartaginese Magone. Questo testo verrà tradotto in latino per volere del Senato dopo la distruzione di Chartago (146 a.C.). Una delle poche testimonianze che fu sottratta all’oblio dopo la sconfitta della città, quasi l’unica cosa che i Romani reputarono degna di sopravvivere nella terribile distruzione che seguì la terza guerra punica fu, insomma, proprio questo trattato che sarebbe ben presto diventato una delle maggiori fonti di materia vinicola per la cultura occidentale. Nel II secolo a. C. -nello stesso anno in cui secondo Plinio la produzione di vini in Italia non aveva eguali in altri paesi- viene contabilizzato un incremento di esportazioni in terra gallica. È l’epoca in cui si registra la prima legge proibizionistica di epoca repubblicana perché il Senato proibisce la

Conoscere gli autoctoni significa valorizzare la biodiversità del vigneto italiano e lo stretto rapporto che lo lega al territorio. E’ questo l’obiettivo del tour Autoctono si nasce.. che GoWine ha intrapreso da settembre 2021 a gennaio 2022 in cinque città : Roma, Torino, Genova, Bologna e Milano  cui hanno partecipato 61 cantine provenienti da tutte le regioni( in varie forme diretta o indiretta)  con oltre 65 i vitigni autoctoni complessivamente valorizzati.  In enoteca circa 70 “etichette autoctone” per ogni appuntamento.  Successo anche per questo appuntamento ideato da Go Wine ben 10 anni fa confermato dal gran numero di giornalisti e enoappassionati che hanno avuto  la possibilità di conoscere direttamente al banco di assaggio i produttori di autoctoni rari  da scoprire oltre ad aziende storiche . Interessante quanto emerso dal tour :la vitalità del vino italiano, rappresentato da tante realtà regionali non solo ma anche il desiderio di una progressiva ripresa degli eventi di incontro con vini e cantine.  l’elenco (in ordine alfabetico) di tutte le cantine partecipanti al tour di  Autoctono si nasce 2021/2022: Alessandro di Camporeale – Camporeale (Pa); Antonelli San Marco – Montefalco (Pg); Batasiolo - La Morra (Cn); Benotti Rosavica - Priocca (Cn); Binè - Novi Ligure (Al); Cagnotto Marcello

Lunedì 31 gennaio, dalle ore 14.30 alle 15.30 in collegamento ZOOM Si terrà un tutorial della FIJEV: organizzare al meglio una degustazione per dei giornalisti di vini/distillati, con Anne Meglioli per conto della Federazione internazionale dei giornalisti e scrittori di vini e distillati (FIJEV) e Stephen Quinn. Link per la pre iscrizione cliccare qui: https://zoom.us/meeting/register/tJUoc-2sqzwqEtQN5Wuxd8ODfGspUWTH2KFL La partecipazione è gratuita Gli obbiettivi:             * Dare idee per rendere una degustazione di vini o distillati per i giornalisti del settore in un'esperienza piacevole per tutti.             * Cosa fare e cosa evitare durante una degustazione rivolta alla stampa specializzata.             * Come organizzarla in modo efficace, ottimizzando il tempo a disposizione. Rivolto a:  Produttrici, enotecarie, ristoratrici e a tutte(i) coloro che presentano vini e/o distillati, che si relazionano con la stampa del settore. “Anne Meglioli, titolare di una casa editrice di Reggio nell’Emilia che pubblica libri tecnici di viticoltura ed enologia. Degustatrice nei concorsi internazionali di vino e di olio dal 2001. Segretaria generale della FIJEV dal 2011. La FIJEV è l'unica federazione internazionale di giornalisti e scrittori di vini e distillati presente in oltre 60 paesi, con oltre 400 soci. Esiste da 33 anni. Da 10 anni, riunisce soltanto professionisti che si guadagnano da vivere trattando di vini e distillati su qualsiasi

E’ quanto sostiene un recente studio di IWSR – No- and Low-Alcohol in Key Global Markets Reaches Almost US$10 Billion in Value che ,tra le molte tendenze del 2022,  conferma , l’interesse per le bevande analcoliche e a basso contenuto di alcol tra i consumatori di tutto il mondo. Dice Emily Neill, CEO di IWSR. “Per soddisfare questa domanda, le aziende di bevande alcoliche hanno investito molto per introdurre una serie di nuovi prodotti innovativi. E molti marchi tradizionali affermati si sono recentemente trasferiti per sviluppare versioni a basso contenuto di alcol delle loro famose birre, vini e liquori“. Passato il Dry January o mese “detox”, in cui ci si “depura” dall’alcol, si impone la sfida  se questa abitudine  di stampo inglese, possa proseguire per i mesi a venire visto che il mercato dei vini senza alcol è cresciuto nel 2021,  iniziando a ricoprire  una fetta di mercato  su cui investire. Ma torniamo all’analisi all’analisi di IWSR che indica come il consumo di bevande analcoliche o a bassa gradazione nel mondo, prendendo in considerazione 10 Paesi Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Sud Africa, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.  è cresciuto di oltre il +6% in volume in 10 mercati chiave a livello

Incoraggiante crescita del 6% sul precedente anno solare. per un totale imbottigliato di quasi 2,4 milioni di hl di Pinot grigio a Denominazione. (fonte Organismi di Controllo) a significare un globale riconoscimento per il Sistema a Denominazione del Nordest . A trainare il trend positivo del comparto di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino è la DOC delle Venezie,  la più estesa Denominazione a livello nazionale, cui va riconosciuto – con un totale di 1.840.889 hl imbottigliati. (seconda denominazione italiana per hl imbottigliati) – ben il 77,4% del Pinot grigio totale messo in bottiglia dall’Areale. La Doc delle Venezie con i suoi quasi 27 mila ha di vigneto di cui 14 mila la Denominazione chiude il 2021 con un +5,11% di imbottigliato (+89.517 hl), circa 12 milioni di bottiglie da 0,75 l in più rispetto al 2020 e con un totale di quasi 229 milioni di contrassegni distribuiti da Triveneta Certificazioni . (15 milioni in più dell’anno precedente). Questo rappresenta oggi una garanzia di stabilità del Nordest, essendo chiamata a gestire oltre al proprio potenziale anche i quantitativi riclassificati da parte delle altre DO territoriali (parliamo di ulteriori 400.000 hl circa tra Pinot grigio e Bianco DOC delle Venezie). “Garantiamo un importante equilibrio di Sistema delle

Succede proprio nella terra dei formaggi, in Francia.. al Salon du Fromage et des Laitiers di Parigi al Concorso Coups dove  il Blu61®, punta di diamante dei prodotti de La Casearia Carpenedo si aggiudica la vittoria a rientrando tra i 12 migliori formaggi su 117 partecipanti . La giuria era formata da un panel di esperti professionisti provenienti dal tutto il mondo fra cui Virginie Dubois-Thorne, Campione del Mondo 2021 come migliore maître fromager. Il Blu61® nato per celebrare l’unione tra il fondatore dell’azienda, Antonio Carpenedo e sua moglie Giuseppina, sposi nel 1961,     è un erborinato di latte vaccino pastorizzato, affinato in vino Raboso passito veneto IGT con un top di mirtilli rossi in crosta. ,Ha una pasta cremosa con venature diffuse di colore verde-blu dovute all'erborinatura, di gusto intenso ma equilibrato e mai pungente nel sapore di frutti rossi e nella struttura dal sentore tipicamente dolce del Raboso passito. Si abbina bene con vini passiti rossi.  La Casearia Carpenedo  La Casearia Carpenedo, riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, nasce dalla grande visione creativa del suo fondatore Antonio Carpenedo, fin da bambino animato da una fortissima passione sviluppa  una vera e propria arte frutto di una estrema sensibilità  La

Basta guardarsi attorno e lo sconsolante deserto in cui versano bar, ristoranti, alberghi da solo indica le difficoltà del settore  che dopo la bella ripresa del 2021, grazie all’export che nei primi 10 mesi ha toccato i 5,82 miliardi di euro, secondo gli ultimi dati Istat, fa notizia in negativo. Si perché molto congiura  :dalla quarta ondata che ha impaurito e impaurisce  milioni di italiani,  alla crescita del costo dei trasporti e in generale di tutte le materie prime che certo non fa sconti alla filiera del vino , alla battuta di arresto per Gdo cui afferiscono non meno almeno del 20% delle cantine di media dimensione e l’ Horeca ai mercati esteri. Salva  la richiesta di agevolazioni creditizie e strumenti finanziari più flessibili? Forse, ma non sarebbe la soluzione visto che gli imprenditori del vino che vendono nei ristoranti, wine-bar e alberghi,  sono affogati da fatture non scontate e non vedono che il prolungarsi di una battuta d’arresto ormai stagnante, a coloro che hanno scelto come canale di vendita prioritario la grande distribuzione  i cui prezzi sono da tempo bloccati all’origine  a coloro che hanno prediletto il mercato estero come i paesi extra UE , gravato da costi quintupicato per il solo trasporto marittimo.

Il chinotto non è solo il nome di una bevanda nazional popolare che ha avuto molto successo nel dopo guerra, ma è il frutto di una pianta di origine cinese( si chiama Cytrus myrtifolia) di piccole dimensioni, dotata di foglie color verde intenso , considerata una mutazione dell’arancio amaro.. Uno studioso di botanica( Volkamer) lo indicò come” aranzo nanino da China” ovvero una pianta dai molti piccoli frutti tutti appartenenti alla famiglia delle rutacee , aspri e acidi . Ma veniamo alla storia; il chinotto venne importato nel Cinquecento in Liguria da un marinaio che lo fece conoscere  nella zona del savonese dove trovò il suo  habitat ideale . Fu proprio a Savona nel 1877 che l’azienda di origine francese Silvester-Allemand scoprì il modo di addolcire questo agrume particolare( previa pelatura per eliminare il sottile strato di buccia contenente gli aromi più amari , successivamente immerso in salamoia  e messo a bollire in uno sciroppo intensamente dolcificato) e trasformato in un candito. Il frutto così lavorato ebbe un grande successo nel periodo della” belle-èpoque), come protagonista dei salotti dell’epoca, trasformato appunto in candito ( immerso nel maraschino) in mostarde, marmellate con interessanti mercati all’estero. Come bibita invece nasce nel 1932 e