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Rubrica di Emanuela Medi
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Novembre 2022

Vale la pena di ricordarlo anche se l’asta è avvenuta il 20 novembre alle Halles de Beaune, davanti a un pubblico di oltre 700 persone. E’ la 162esima edizione dell'asta dei vini Hospices de Beaune ha raggiunto un totale di 31 milioni di euro, stabilendo un record per qualsiasi asta di vini organizzata da Sotheby's, e il totale più alto di sempre per un'asta di vini di beneficenza, più del doppio del precedente record per la vendita di vini Hospices de Beaune, stabilito nel 2018. La vendita, durata sette ore, è stata condotta successivamente da quattro banditori, prendendo aste da appassionati collezionisti provenienti da 30 paesi, dalla sala, dai telefoni e online. La moneta dei presidenti è stata venduta per la cifra record di 810.000 euro. a beneficio di due organizzazioni: la Princess Margot Association, che sostiene i bambini malati di cancro, e l'organizzazione World Vision.  Ogni anno dal 1945, gli Hospices de Beaune offrono un pezzo unico per sostenere una o più organizzazioni di beneficenza. Quest'anno, Ludivine Griveau, direttrice del Domaine des Hospices de Beaune, ha sviluppato un Corton Grand Cru unico per la Pièce des Présidents dalla miscela di tre dei terroir più belli del Domaine des Hospices de Beaune:

Al tempo del monarca illuminato Carlo di Borbone nel Regno di Napoli avvenne la fortuita e straordinaria scoperta delle antiche città vesuviane, a seguito di alcuni scavi per i lavori di un pozzo da parte di alcuni contadini della zona. E cominciarono così a venir fuori dalle cosiddette ‘città morte’ -che erano state sepolte e in parte carbonizzate come i neri tizzoni ritrovati ad Ercolano- i celebri rotoli ‘manuscripti’ che diedero il nome alla villa detta appunto dei Papiri, e, insieme a tanti reperti, i calchi di Pompei che tanta curiosità hanno destato e rinnovato interesse continuano a suscitare in tutto il mondo. 

Sono oltre 40 tra, onlus e cooperative sociali che partecipano al progetto ETICO. Dall’idea di intercettare le centinaia di milioni di tappi in sughero usati che venivano gettati nella spazzatura, Amorim Cork Italia ha deciso di coinvolgere realtà associative e incentivarne la partecipazione con un doppio vantaggio: entrare a far parte di un circolo che dà una visibilità ancora più corale alle loro attività quotidiane e finanziare i propri progetti con un contributo economico spontaneo che Amorim stessa dona loro per ogni tonnellata di sughero recuperato.

Non c’è che dire vola la Dop economy italiana che è molto più che una semplice ripresa. La fotografia scattata   dal  XX Rapporto Ismea-Qualivita  segna non solo la buona tenuta del comparto cibo e vino  DOP IGP nel 2020, stante la pandemia, ma  si rafforza raggiungendo  un valore complessivo alla produzione pari a 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua) e un export da 10,7 miliardi di euro (+12,8%). Tanto importante il risultato che è pari al 21% il contributo del comparto DOP IGP al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale.  E’  la dimostrazione della capacità lavorativa delle filiere dei prodotti DOP IGP,  patrimonio economico per sua natura non delocalizzabile,  in quanto sistema complesso e orga­nizzato che in tutto il territorio nazionale coinvolge 198.842 operatori e 291 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero. “Tutelare le eccellenze agroalimentari del nostro territorio, difendere la loro unicità e territorialità, affermare un modello centrato sulla qualità del prodotto e del lavoro sono al centro dell’impegno del Ministero” afferma il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “L’analisi del XX Rapporto Ismea-Qualivita dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni il made in Italy si dimostri vincente

Il titolo è emblematico visto che questo vitigno è divenuto il punto di forza di molte aziende. Certo un poco scorbutico lo è, non facile da trattare ma in questo è anche il suo fascino e su questo hanno “giocato“ le Donne del Vino Trentino Alto Adige che durante gli eventi della del Merano Wine Festival, hanno organizzato una Masterclass alla cieca con 9 diverse declinazioni di Pinot Nero.

Chi non è rimasto stupefatto dal quadro che raffigura la testa reversibile “Il Cuoco” di Arcimboldi “composta da vari arrosti”. Così scrive Fabiana Mendia storico dell’arte “E’un divertimento stupefacente, uno spiazzamento iperbolico della percezione visibile, amplificato dall’impossibilità di potere vedere contemporaneamente le due figure. L’artista impone all’osservatore una doppia lettura, tra naturalismo e capriccio, accentuando il legame tra la sua pittura (fantastica) e il genere nascente della natura morta in Lombardia alla fine del XVI secolo.“