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Rubrica di Emanuela Medi
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Febbraio 2021

L’evento annuale che presenta i sangiovese che escono con la MGA (Menzione Geografica Aggiuntiva) Modigliana è diventato un grande set che ha visto come protagonisti 24 ristoratori dell’Emilia Romagna, quelli che più hanno creduto, in questi anni, nell’eleganza estrema di questo territorio. “Sono loro i nostri ambasciatori più importanti”, dice Renzo Morresi, Presidente dell’associazione Stella dell’Appennino che riunisce gli 11 produttori di questo piccolo paese dell’alta collina tosco romagnola.  A Modigliana, è stato dunque allestito un grande studio per riprese dove i ristoratori e gli uomini di sala della Romagna, di Bologna, Modena, Parma e Ferrara, hanno parlato di quest’angolo di Appennino. Il materiale è stato poi selezionato e montato in ben 37 video che sono pubblicati “a puntate” sulle pagine Instagram e Facebook di “Modigliana, Stella dell’Appennino” e sul canale YouTube dell’associazione. “Noi, che raccontiamo una geografia precisa fatta di valli, vigne e boschi siamo usciti dal nostro spazio fisico con un progetto che può portarci a casa di tutti e anche molto lontano. In un anno in cui tutti gli eventi si sono fermati abbiamo ripensato alla nostra progettualità creando una piattaforma di contenuti che viaggerà nel mondo.” A parlare è l’ideatore del progetto Giorgio Melandri, wine writer e

Sfogliare oggi le tavole in grande formato per l'edizione italiana dell'Eternauta, un fumetto pubblicato a puntate tra il 1957 al 1959 in Argentina, fa una certa impressione. Questa impressione scaturisce dalla consonanza tra l'avvio della storia e la contingenza attuale: i protagonisti, in un momento di socialità (una partita a carte a casa di uno di loro), precipitano in un attimo, silenziosamente e senza preavviso, nell'incubo. Silenziosa è la notte in cui questo avviene e silenziosa è la neve che cade all'esterno. Una strana neve che si rivelerà tossica al punto da uccidere all'istante chiunque entri in contatto con essa. Come non pensare all'attuale situazione pandemica? Le persone, nella realtà come nel fumetto, sono costrette a casa e solo la mente scientifica e razionale di Favalli (Ferri, in un'edizione precedente, ma sempre professore di Fisica) accompagna gli amici di quella serata - e noi lettori con loro - alla comprensione di ciò che sta accadendo:: la neve “radioattiva” e fosforescente non è che la prima arma che gli invasori extraterrestri mettono in campo nel tentativo di soggiogare l'umanità. E qui, per nostra fortuna, finisce l'analogia. La neve, peraltro, non poteva che essere “radioattiva”: così viene genericamente identificata nella storia, confermando questa

Gabriele Gorelli è il primo “Mw” Master of Wine italiano. L’annuncio è dello stesso prestigioso “Institute” londinese, che ha comunicato i nomi dei nuovi 10 esperti. Designer e brand builder nato e cresciuto a Montalcino, in Toscana, Gabriele Gorelli deve al nonno la sua passione per il vino, il più piccolo produttore di Brunello di Montalcino. Laureato in lingue straniere e appassionato di marketing, nel 2004 fonda Brookshaw&gorelli, un’agenzia di design specializzata nella comunicazione visiva del buon vino. Nel 2015 ha fondato una seconda società di vendita e marketing, KH Wines, con clienti che vanno dalle cantine agli importatori e ristoranti gourmet. Partecipa regolarmente a concorsi enologici nazionali e internazionali come presentatore e giudice.Oltre all’italiano, Gabriele Gorelli parla inglese e francese e ha competenze di base in tedesco. Viaggiatore appassionato, ama staccare e ricaricare le batterie con il trail running e l’Ashtanga yoga. Assieme al primo master of wine italiano, sono arrivate le nomine per altri 9 “maestri” da tutto il mondo. Si tratta di James Doidge (Uk), Susan Lin (Usa), Moritz Nikolaus Lueke (Germania), Sophie Parker-Thomson (Nuova Zelanda), Álvaro Ribalta Millán MW (Uk), Melissa Saunders (Usa), Kryss Speegle (Usa), Tze Sam (Uk) and Clare Tooley (Us).

Tornare a rivedere il Dpcm  del 14 gennaio che vieta di vendere alcolici, e quindi vino, nelle enoteche dopo le ore 18, ed  la richiesta, per bar e ristoranti, di restare aperti anche per l’ora di cena nelle Regioni in zona gialla, e almeno per il pranzo in quelle in zona arancione: soprattutto in considerazione di quanto reso noto ieri da FIPE( Federazione Italiana Pubblici Esercizi) della perdita di fatturato per la ristorazione italiana pari a 11,1 miliardi di euro ,-44,3% nel solo IV quadrimestre rispetto  lo stesso periodo del 2019. Queste le più importanti richieste che la filiera del vino - Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv) - ha presentato al neo premier, Mario Draghi, in una lettera aperta c riportata integralmente.Signor Presidente, le scriviamo in vista dell’approvazione del nuovo DPCM relativo alle misure per fronteggiare l’emergenza COVID-19 e con riferimento a talune disposizioni contenute nel DPCM 14 gennaio 2021 che, all’articolo 1, comma 10 - nonché agli articoli 2 e 3, comma 4, lett. c) - vietano espressamente, a decorrere dalle ore 18.00, la vendita per asporto, ivi inclusa quella dei prodotti vitivinicoli, presso gli esercizi commerciali

Non manca all’appuntamento “ Alambicco d’oro” il prestigioso concorso  promosso dall’Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e acquaviti (ANAG)   che come  annunciato dalla presidente stessa dell’ANAG, Paola Soldi: “  Si pone come momento associativo  importante per tutto il mondo della distillazione italiana e come passerella per grappe, acquaviti d’uva e brandy di qualità. Anche quest’anno- dice la presidente- lavoreremo per dare continuità a questo evento e far conoscere sempre di più la ricca e variegata produzione distillatoria italiana,  patrimonio fatto di storia, passione e tradizione da promuovere e valorizzare attraverso l’assaggio consapevole”. .La 38esima edizione, la cui data è ancora da definire, sarà aperta, ancora una volta, anche a distillerie e aziende vitivinicole che producono “grappe di fattoria” (ottenute con le loro vinacce da distillerie esterne), e vedrà l’assegnazione di medaglie Best Gold, Gold e Silver e di due premi speciali: quello riservato alla distilleria che otterrà il miglior punteggio complessivo sommando le medaglie ricevute da prodotti propri e da quelli distillati per conto terzi, e “Il vestito della grappa”, riconoscimento destinato alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma . Il Premio Alambicco d’Oro conta sul patrocinio di Camera di Commercio di Asti, AssoDistil, Associazione Donne della Grappa e

Mi sembra che qualcosa di nuovo sotto il cielo “agricolo” italiano si stia muovendo.  Spiace che si siano persi 3 anni abbondanti di questa legislatura, sia con governi giallo-verde che giallo-rosso. In occasione di più articoli su “nuova Pac e nuovo Ocm” avevamo sollecitato una visione diversa del “settore primario agricolo” , non solo italiano, ma soprattutto italiano. Il modello agricolo, le produzioni, la morfologia territoriale, gli ambiti distrettuali, la composizione geopedologica  precaria del nostro paese “NON” è solo una questione agraria, è un sistema rurale-civile-sociale che coinvolge più figure. Il neo ministro  dell’agricoltura Patuanelli –ma fino a ieri potente ministro dello sviluppo economico con portafoglio  quindi da un pulpito privilegiato e incisivo – dichiara che “…quello che abbisogna l’agricoltura italiana è (a) una visione e (b) una grande strategia. La centralità agro-ambiente-produttiva-agricola-rurale è indispensabile per ripartire, con ampi coinvolgimenti di innovazione, digitalizzazione, banda larga. E’ importante risolvere questioni contingenti in fase di crisi presente, ma va visto un orizzonte più lungo, più largo, più lontano”. Ma sono anni che il mondo produttivo ha la “consapevolezza” di questa realtà, purtroppo il mondo politico ha visto sempre il mondo agricolo separato (e anche diviso al suo interno in una antagonismo di

Come sempre più spesso accade è il territorio l’elemento su cui puntano le aziende per dare identità ai  loro prodotti. Nella speranza che questo termine-legame non sia fin troppo abusato, fa bene Col Vetoraz che ci ha mandato questa nota, a ricordare quanto il lavoro dell’uomo in vigneto come in cantina, l’impegno a la cura quotidiani siano imprescindibili al successo di un vino nello specifico il Valdobbiadene DOCG.,  un grande patrimonio di valore. L’azienda di Santo Stefano di Valdobbiadene ha sempre  creduto nel legame col territorio di origine e da qui, senza mai allontanarsene, ha preso il via la sua storia di crescita di eccellenza Ma come? ” Il solo semplice gesto di entrare in vigneto, muovere i propri passi tra i filari, avvicinarsi alla pianta per le operazioni stagionali di potatura e legatura necessarie ad accompagnarla verso un nuovo ciclo vegetativo, come tutte le azioni che si succedono nei diversi mesi dell’anno, sono sempre state guidate dal linguaggio del rispetto e dell’ascolto, assecondando i ritmi naturali della terra senza mai forzarli.”  Il Valdobbiadene DOCG secondo Col Vetoraz Col Vetoraz coltiva e raccoglie solo uve della fascia pedemontana del sistema collinare del Conegliano- Valdobbiadene, terreni calcareo-silicei ricchi di scheletro, importanti per ottenere eleganza e sapidità. Le viti crescono in un microclima ideale dato dalla vicinanza della montagna, che protegge l'intera fascia

IL PRIMO FOOD BLOGGER DELLA STORIA VISSE QUANDO ANCORA NON C’ERANO INTERNET E LE MAIL, NÉ I TELEFONI CELLULARI. IL SUO NOME È PELLEGRINO ARTUSI E, GRAZIE A QUEL LAVORO PODEROSO CHE FU “LA SCIENZA IN CUCINA E L’ARTE DI MANGIAR BENE” FU ED È TUTTORA UNO DEI PADRI INDISCUSSI DELLA CUCINA ITALIANA, PER CERTI VERSI ANCHE MONDIALE. Il merito del romagnolo Pellegrino Artusi fu quello di aver reso un progetto personale in un’impresa corale, affiancato da validissimi collaboratori e anche da un pubblico appassionato che gli spedì migliaia di lettere – nella biblioteca artusiana se ne contano 2000 – con suggerimenti, indicazioni, consigli. E fu quello di avere creato un lavoro inclusivo, che certo rappresentava benissimo la cultura della classe borghese, ma che dava anche ampio spazio alla cultura contadina, ai saperi e ai prodotti della popolazione rurale. Non è un caso che “La scienza in cucina” fosse fra i libri che i migranti del tempo più spesso portavano con sé in America. Si riconoscevano in quelle parole, in quelle tradizioni, in quel sapere inclusivo, appunto. Su iniziativa di SLOW FOOD ne parla in un breve Food Talks, il nuovo format  gratuito di Terra Madre Salone del Gusto-Massimo Montanari, Professore Ordinario

E’ certamente positivo l’incontro  avuto martedi tra la Fipe( Federazione Pubblici Esercizi )   e il Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti   che si è mostrato  disponibile a valutare le aperture serali( zone gialle di sera, e di giorno nelle arancioni)  e una distribuzione dei ristori in base alla perdite Un incontro, sebbene virtuale, durato circa un’ora, durante il quale i rappresentanti delle categorie hanno presentato al governo un documento contenente le misure emergenziali necessarie alla ripartenza di un settore  in gravissima difficoltà Tre i punti principali. La richiesta di approvare rapidamente un pacchetto di misure emergenziali, adeguate e tempestive, attraverso il dl Ristori quinquies, come un nuovo meccanismo di calcolo che assicuri indennizzi a fondo perduto sulla base del reale calo dei fatturati dei Pubblici esercizi nell’ultimo anno. L’adozione di un piano di ripartenza, riprendendo il lavoro già svolto con il CTS, per la riapertura graduale ma stabile, parametrata sulle caratteristiche strutturali dei locali, che consenta ai pubblici esercizi che dispongono di servizio al tavolo di tornare a lavorare anche di sera nelle zone gialle e di giorno nelle zone arancioni. L’integrazione, all’interno del P.N.R.R., di un progetto dedicato al rilancio dei pubblici esercizi, attore fondamentale per le filiere turistica

E’ un caso che ha già incassato numerosi sostegni ma l’Aceto Balsamico di Modena sotto attacco dalla Slovenia che ha già notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli Aceti, certo non sta a guardare.  “Secondo la nuova norma slovena, in fase di valutazione presso la Commissione Europea, qualsiasi miscela di aceto di vino con mosto concentrato si potrà chiamare, e vendere, come ‘aceto balsamico’, afferma il Direttore del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Federico Desimoni, con grande offesa della tradizione e degli sforzi fatti dai produttori delle eccellenze modenesi che insieme all’attività di divulgazione dei Consorzi lo hanno reso famoso nel mondo”. “Ci troviamo – commenta il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Mariangela Grosoli - nuovamente di fronte ad una situazione che rischia di danneggiare non solo il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena ma tutto il sistema delle DOP e delle IGP italiane. I sostegni non mancano a partire  . dall’associazione di riferimento dei Consorzi di Tutela, OriGIn Italia, che si è immediatamente attivata chiedendo al Governo di opporsi formalmente a livello comunitario alla proposta slovena. Ma il tempo non è molto perché l’atto di opposizione dovrà essere notificato in Commissione entro il 3 marzo prossimo