Agricoltura UE, comune nei 27 paesi
Le previsioni sulla produzione e consumo di cibo in Italia, in Europa e nel Mondo oramai sono note almeno da 20 anni. Economisti e agronomi spesso non sono concordi, dibattono il tema. 9,7 miliardi di abitanti sul pianeta nel 2050, come dice l’Onu, impone una necessaria crescita produttiva ma senza erodere il suolo e curando i cambi climatici. Una sfida accademica di alto profilo che senza la politica mondiale e europea non può essere vinta. Già oggi produciamo alimenti sfruttando in certe aree il terreno come se non ci fosse un domani: la fertilità della terra non è infinita e l’uso eccessivo di prodotti non naturali crea altri grossi problemi. Non dimentichiamo che le quantità prodotte incidono sui prezzi, e solitamente la carenza di cibo disponibile è abbinato alla povertà dei paesi e delle popolazioni. Produrre-mangiare è il binomio che viene prima di ogni altro. Quindi anche la scelta della “produzione” diventa fattore determinante della “salute”, quindi la limitazione di certe produzioni deve andare di pari passo con cibi alternativi ma con le stesse proprietà nutritive. Produrre per la salute e sicurezza di tutti: questo deve diventare lo slogan della agricoltura del futuro europeo. Quindi produrre scegliendo e proporzionando i