“Non tutti definiranno questa vendemmia allo stesso modo ma, di fatto, è una vendemmia complessa“ osserva l’enologa e biologa Dora Marchi, Direttore Tecnico e Responsabile del Laboratorio Controllo di Qualità del Centro di Ricerca Applicata all’Enologia Enosis Meraviglia di Donato Lanati a Fubine.
Complessa in tutt’Italia
“Seppure la situazione si sia presentata in forma differente a seconda delle regioni, dei suoli e delle esposizioni, è stato certamente il nord d’Italia a risentire maggiormente delle ripercussioni del clima, ovvero, del protrarsi di un’annata siccitosa, iniziata l’inverno scorso, e aggravata da temperature più elevate rispetto al passato. In alcuni casi ci siamo ritrovati di fronte ad una “tempesta perfetta” con picchi di temperature fino a 40 gradi che, all’interno dell’acido, si sono tradotti in oltre 50/55 gradi. Per conseguenza, abbiamo avuto grappoli con acini molto piccoli, con una maturazione che può risultare molto diversa da grappolo a grappolo e, anche, da acino ad acino.”
Con quali conseguenze
“ Zuccheri concentrati, mancanza di acidità e di Acido Malico, nonché bucce più spesse e, quindi, gradazioni alcoliche nei vini che, mediamente, potranno modificarsi di circa 1/2 gradi in più. In ultimo, ad essere a rischio sono i precursori degli aromi a causa della non coincidenza tra la maturazione