Antenate degli alberghi e delle pensioni di oggi, le osterie hanno avuto, nel corso dei secoli, un’importante funzione anche sociale in quanto luoghi di prima accoglienza.
Offrivano vino, vitto ,a volte alloggio.. soprattutto ai pellegrini, sbandati e non infrequentemente moribondi. Sì, proprio questi ultimi venivano accolti più che volentieri dall’oste e non solo per carità cristiana. In caso di morte ”ereditavano “ tutto quello che aveva indosso il poveretto. Divise per differenti categorie, prendevano il nome dalle insegne che esponevano: un angelo, due spade un leone.. le più..anonime il nome o soprannome del proprietario.
Il maggior numero delle osterie si trovava fuori le mura della città o accanto alle stazioni di posta: qui alloggiava chi non aveva le carte in regola per entrare nella città, piccoli briganti, soldataglia e pellegrini. Certo il pubblico delle osterie non era dei più blasonati visto che in città erano luoghi frequentati da prostitute, ladruncoli, sbirri e vagabondi, ma l’aria rilassata e licenziosa le rendevano molto gradite.. Tante, tantissime le osterie sparse un po’ ovunque sul territorio nazionale, molte moltissime considerate di “ quartiere” aldilà delle funzioni amministrative delle stesse.
A Roma famosa l’osteria Garbatella situata nell’omonimo quartiere capitolino fondato negli anni venti nelle zone accanto la Basilica di San Paolo fuori le mura ( lato sinistro del’odierna Via Ostiense per chi proviene da Porta San paolo). Il nome del quartiere-sembra- provenga dalla proprietaria dell’osteria ”Garbatella”, di nome Maria o Carlotta, molto amata per i suoi modi gentili , per altri licenziosi verso i viaggiatori: da qui la parola “garbatezza”.
Un’altra interpretazione, più verosimile sul nome del quartiere, proviene dalla coltivazione della vite detta ”a barbata” o “garbata” nella quale le viti venivano appoggiate agli alberi di olmo.
Coltivazione utilizzata nella grande “ tenuta dei 12 cancelli”, (comprendente l’attuale Via delle Sette Chiese) di proprietà del Monsignore Alessandro Nicolai, ministro dell’agricoltura di Papa Gregorio XVI( 1765-1846) .
Emanuela Medi, giornalista