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Rubrica di Emanuela Medi

Rubrica: I vostri perchè

“Ho visto che hai iniziato questa rubrica VinoSano, approfitto subito per domandarti se è vero che l’alcool può essere protettivo per i tumori, come ho letto.”
– Bernadette Palermo
Assolutamente no, e mi rifaccio a due importanti  meta-analisi (in gergo è l’analisi dei più importanti studi di settore) pubblicate nel 2013 sulla prestigiosa rivista (Annals of Oncology). La prima aveva come obiettivo il consumo di alcool dose-dipendente cioè correlato al rischio di tumore per specifiche neoplasie per un totale di 486.538 persone. I dati indicano che il consumo di alcool determini un aumento di rischio, in particolare per il tumore del colon-retto, della mammella per le donne, della laringe, fegato, faringe, esofago e cavità orale. Questa correlazione  sembra esserci pari a un 20-30% di aumentato rischio- per bassi livelli di alcool e relativi alle medesime citate neoplasie. Piccola eccezione il vino rosso per il tumore al seno in quanto le sostanze contenute nei semi e nelle bucce riducono i livelli di estrogeni (dannosi per le donne in menopausa) per aumentare il testosterone. In questo caso il vino rosso risulterebbe protettivo.
“Ho sentito parlare molto di resveratrolo sostanza del vino rosso tra i più citati. Ma è tanto importante?”
– Paola di Teramo

E’ come il prezzemolo lo si cita e lo si mette un po’ ovunque. La question time riguarda le dosi e gli animali da esperimento: dovrebbero essere concentrazioni molto più elevate per avere effetti interessanti sull’uomo e i risultati certi si sono avuti solo, per il momento, su topi, insetti.. ma non sull’essere umano. Comunque è indubbio che ha pregevoli qualità: innanzitutto è un potente antiossidante (gli antiossidanti sono sostanze che combattono l’azione di alcuni composti critici per il nostro organismo). Questi composti più conosciuti come radicali liberi  sono implicati in molti processi dell’invecchiamento, in particolare dell’aterosclerosi (deposito del colesterolo cattivo sulla parete di una arteria) ecco perché è importante l’azione antiossidante del resveratrolo. Un noto ricercatore della Harvard Medical School di Boston, Davide Sinclair in un articolo della rivista americana “Journal Agricoltural Food Chemistry” aveva documentato come questo polifenolo fosse in grado di svolgere un ruolo neuroprotettivo nei confronti delle cellule che inducono l’Alzheimer. Le prime tracce di questo composto furono identificate venti anni fa nelle bucce degli acini dell’uva rossa ma anche -in quantità minori- nella buccia dell’uva bianca. Ha un effetto antinfiammatorio simile a quello dei più noti fans e possiede un’interessante attività antiaggregante sulle piastrine del sangue, rende cioè il sangue più fluido e quindi impedisce la formazione di trombi. Come abbiamo detto vi è necessità di alte concentrazioni perché viene velocemente metabolizzato nel fegato e quindi ha una brevissima emivita.
“Perché proprio il vino rosso sarebbe protettivo per il diabete di tipo2?”
– Carmelo Catania

Ti rispondo citando una ricerca inglese secondo la quale l’azione protettiva è da attribuirsi ai flavonoidi potenti antiossidanti in grado di modulare la regolazione del sangue del glucosio, fattore che influenza la possibilità di incorrere nel diabete di tipo2. Inoltre i flavonoidi potendo incidere sulla resistenza insulinica determinano una riduzione dell’insulino-resistenza, tipica delle forme iniziali del diabete e possono proteggere una persona da un’ampia gamma di patologie quali l’ipertensione e i problemi cardiaci strettamente legati alla malattia diabetica.
“Gentile Emanuela una mia amica mi ha riferito che nel suo libro  “Vivere Frizzante” vi è un paragrafo interessante che riguarda alcool e pressione alta. Sono ipertesa e onestamente amo il vino, possono convivere?”
– Maria Tramparulo Roma

In genere vi è una stretta relazione tra l’apporto di alcool e l’aumento di valori pressori sia in soggetti normotesi che ipertesi. In particolare questa associazione era stata dimostrata  in una popolazione di oltre ottantamila persone tra uomini e donne, dove l’assunzione di tre drink al giorno, rispetto i non bevitori, aveva comportato un aumento di pressione sia sistolica che diastolica. Due studi internazionali il Physician’s Health Study (13.455 uomini) e il Women’s Health Study (28.848 donne) dimostrano che una assunzione molto moderata di vino può esercitare un effetto protettivo sui valori pressori per le donne bevitrici, rispetto le astemie, e poiché il consumo moderato si associa a una riduzione del rischio cardiovascolare anche negli ipertesi, gli esperti suggeriscono una assunzione minore di 30g per giorno per gli uomini (due bicchieri) e 15 nella donna (1 bicchiere) piuttosto che la completa astensione. Il meccanismo è l’effetto vasodilatatore dell’alcol associata alla sua funzione sull’endotelio. Quindi dosi moderate anche negli ipertesi. L’evidenza è a vantaggio di questi ultimi rispetto gli astemi!

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.