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Rubrica di Emanuela Medi
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Dicembre 2021

di Gianpietro Comolli Da cittadino comune, ascoltiamo e leggiamo quello che gira intorno (e soprattutto sopra) a  noi, quello che dicono e fanno chi ci governa: dal  sindaco del comune di collina-montagna da 2000 residenti a chi siede a palazzo Chigi o a palazzo del Quirinale o a Bologna, per un Emiliano come me. E’ sicuramente un momento nazionale e europeo, molto complesso oltre che difficile. Sicuramente una autorevole  personalità ai vertici nazionali abituata a prendere decisioni ma nel rispetto di regole molto chiare, tecniche, matematiche con capacità diplomatiche  aiuta tantissimo. Il problema è chi sta attorno al vertice e gestisce gli uffici operativi,   cerniera fra chi decide (anche politicamente) e chi deve adattarsi e comportarsi  seguendo le regole.  .  Se in Emila Romagna l’Unioncamere sostiene che il Pil è aumentato del 6,5% nel 2021 grazie al rinato settore edile, dall’altro lato la solita politica dell’assalto alla diligenza, dei rammendi di comodo, dei rattoppi per gli amici non riesce a capire che il superbonus è un volano e che per giustizia sociale, ma utile, si può creare un canale del 11% e un canale del 60% in base al reddito, come pure un reddito di cittadinanza (o di vita degna)

L’impennata di contagi degli ultimi giorni e i tempi imposti dalla quarantena stanno avendo l’effetto di moltiplicare le disdette. Il 25-30% circa di media, secondo Fipe Confcommercio, la Federazione dei Pubblici Esercizi che stima disdette per 70mila ristoranti “Che ci fosse una flessione rispetto al 2019 era previsto – sottolinea la Fipe -, anche perché sapevamo di dover fare a meno di una larga fetta di turisti stranieri, ma qui siamo di fronte a un quadro inaspettato fino solo a pochi giorni fa. Ci sono locali che in 3 giorni hanno visto disdire la maggior parte delle prenotazioni, senza riuscire a rimpiazzarle. Questo significa che il mese di dicembre, il più importante dell’anno che da solo vale il 10% del fatturato dei ristoranti, è in buona parte compromesso e si aggiunge ad un periodo prolungato di crisi che stava finalmente vedendo una via di uscita. Ecco perché non esitiamo a chiedere al governo di dispensare misure urgenti come ad esempio le proroghe delle moratorie bancarie e della cassa Integrazione. Interventi che dovranno sostenere quei comparti che stanno soffrendo di più. Come la ristorazione nei luoghi turistici, quella legata agli eventi o alle feste private o le discoteche e i locali da

Ambientalisti non c’è che dire gli europei in fatto di vino che da una ricerca di MillesimeBio e Ipsos lo vogliono Bio .Citato dal 58% dei tedeschi, dal 54% dei francesi e dal 50% dei britannici la sua preferenza  è legata perché prodotto più rispettoso dell’ambiente,  salutare  , sostenibile  da un punto di vista sociale ed economico. La ricerca effettuata  su quattro  mercati  europei( Francia, Italia, Spagna e Inghilterra ) evidenzia come il vino bio faccia parte dei consumi  quotidiani:  il 29% degli europei (erano il 17% nel 2015) lo cerca, e questo nonostante la percentuale di chi ha bevuto vino negli ultimi sei mesi sia stata appena del 73% (contro l’82% del 2015 .)La percentuale dei consumatori europei che ha invece bevuto almeno una volta un vino biologico è del 39% (contro il 30% del 2015). , I francesi che amano molto le etichette  bio sono  più numerosi (54%), contro il 33% dei tedeschi e ed il 29% dei britannici.  Per quanto riguarda la tipologia , il consumatore è  giovane, visto che il 46% ha meno di 36 anni, mentre il 38% ha più di 55 anni.  Anche il livello di educazione è un fattore di disparità - con il 48% dei diplomati

Con   820 le cantine presenti, di cui 245 segnalate come “Impronte d’eccellenza”, Cantine d’Italia 2022 presentata a dicembre  rivela molte novità. Edito dall’associazione  GoWine  il volume  vuole essere una guida per l’enoturista  alla ricerca di degustazioni in cantina . “Una Guida che privilegia il tema della narrazione perché raccontando la cantina, racconta le vicende che stanno attorno al vino e aiutano meglio a comprendere il profilo di ogni realtà – si legge nella nota ufficiale -. Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori. E per far riflettere sull’importante ruolo che la viticoltura italiana sta svolgendo a favore della bellezza e della valorizzazione di tanti territori”. Importanti i numeri: 820 cantine presenti, 245 “impronte” – oltre 4.400 vini e circa 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire. “Nelle sue linee generali il volume si presenta come un articolato repertorio di cantine, presentate in ordine alfabetico per regione, ricco di dati e riferimenti – continua la nota -. Un repertorio che si aggiorna in ogni edizione, con nuovi inserimenti ed alcune esclusioni. E con nuove cantine che ottengono per la prima volta il riconoscimento de L’Impronta”. Importanti i criteri

Il Sole nel bicchiere non è solo il nuovo logo del Consorzio di Tutela Vini Frascati ma la promessa sancita dalla giunta del Comune di Roma per rilanciare il brand Frascati, visto che  il 46% delle viti risiede nei confini di Roma.  Un brindisi alla eccellenza di un vino dalla storia millenaria  che ben rappresenta la gastronomia laziale, tra il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Monica Lucarelli e Claudio Ceroni rispettivamente assessore alle Attività Produttive e all’Agricoltura  della Capitale con Felice Gasperini Presidente del Consorzio vini di Frascati  per aiutare produttori, vinificatori  e aziende ad uscire da una preoccupante situazione debitoria per la quale lo stesso Consorzio ha deciso di ridurne le quote . Occasione anche per presentare alla stampa  il  nuovo sito  del Consorzio il cui taglio decisamente più accattivante rispetto il passato vuole rivolgersi  a un pubblico giovane. ” Vogliamo fare conoscere   loro-dice Felice Gasperini- le grandi potenzialità del vino Frascati  dalla  cui origine vulcanica trae quelle caratteristiche  di elevata sapidità e mineralità tipiche  di questi territori .   Il Frascati- è un vino che  articolandosi in diverse tipologie, Frascati Doc,  Frascati  Docg, Frascati Riserva, Spumante e il famoso Cannellino si presta ad essere utilizzato in vari modi e

Il recupero dell’antico alambicco di rame, riportato a nuovo splendore con un’operazione storica durata anni di lavoro di ammodernamento e restauro, viene orgogliosamente annunciato dal Gruppo Caffo 1915, proprio nell’anno in cui il suo Amministratore delegato Nuccio Caffo è stato eletto Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, primo distillatore del Sud a ricoprire questa carica. Pippo Caffo, presidente del gruppo calabrese, ha ricordato le origini etnee della sua famiglia ed il trasferimento a Limbadi: “Era il 1952 ed io ero ancora un bambino”, scrive raccontando l’evoluzione e le trasformazioni dell’antico impianto, parti del quale fanno ora parte del museo aziendale. Resistendo alla tentazione di lucidare anche lo storico alambicco per farne il pezzo forte del museo, si è infine deciso “di renderlo nuovamente funzionante e per poter riassaporare il gusto di distillati di altri tempi”, spiega Nuccio Caffo, sottolineando la competenza dell’intervento di Graziano Barison; “Ha prevalso il sentimento rispetto a una logica aziendale. Costruire un nuovo impianto, più moderno e funzionale, sarebbe stato più veloce e con costi nettamente inferiori, ma non sarebbe stata la stessa Fonte: Il Giornale del Distillatore

Con un incremento della produzione dell’11% a volume, l’aceto balsamico di Modena segna un record storico dii 100 milioni  di litri certificati.  “È un momento storico – afferma Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – perché mai fino ad oggi il nostro comparto era riuscito a superare la soglia dei 100 milioni di litri. Potremmo dire che in un momento in cui le relazioni internazionali si arrestano o rallentano e molti operatori sono costretti ad attendere e a rimanere a guardare, l’Aceto Balsamico di Modena mostra di avere capacità di saper reagire e di guardare al futuro con fiducia”.   Questo incredibile risultato produttivo non è però l’unico successo dell’anno trascorso,  il Consorzio ha avviato progetti innovativi al passo con questa dinamica di transizione. Da segnalare, in particolare, la svolta digitale dell’attività di monitoraggio, vigilanza e repressione delle frodi e delle contraffazioni a livello globale.“Quando abbiamo intuito che le modalità di svolgimento del lavoro di tutela e vigilanza classiche non erano più adeguate ai cambiamenti in corso ovviamente accelerati dalla pandemia – spiega Federico Desimoni, Direttore del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena – abbiamo deciso di cambiare paradigma. Dopo una prima fase di studio, siamo riusciti a realizzare e attivare nuovi strumenti che permettono

Non potevano mancare le bollicine di Giampietro Comolli tra i massimi esperti e non solo italiani in fatto di spumanti  .”Ecco le mie migliori etichette di bollicine – dice  il presidente di Ovse-Ceves- le migliori per più motivi. Non solo  per qualità organolettica e sensoriale, ma anche espressione di innovazione, di rispetto della denominazione, di attenzione verso il consumatore, di sapienza nella offerta di mercato e nella abbinabilità con una cucina cambiata negli ultimi anni, più domestica,  più attenta agli sprechi. Abbiamo scelto etichette di diverse regioni italiane, tutte validissime, “ a pari merito”  perché ognuno esprime un “plus” importante per queste feste  Tutti i produttori, anche quelli non citati e che non rientrano in questa particolare classifica, hanno agito in sintonia con i tempi difficili  ma pieni di fiducia. Cavalleri Franciacorta Blanc de Blancs brut di Cavalleri  Ottenuto da un assemblaggio di piccole e diverse partite di vendemmie di verse di vini di Chardonnay in purezza. Nel calice abito brillante giallo paglierino con corona di finissime perline lente e sinuose. Naso colpito da eleganti aromi floreali bianchi insieme a un accenno di pan briosche. In bocca è verticale e vivo per una effervescenza gradevole, non invadente, con note agrumate, richiami di frutta

E se lo spumante tricolore sbaraglia  lo Champagne nel beverage festivo degli italiani, chapeau alla più antica  Maison francese nata nel 1729 – Ruinart che in fatto di eleganza e prestigio dice la su con il nuovo packaging che impreziosisce e rende ancora più accattivante  la qualità delle uve da vitigno chardonnay. Arte, glamour  da oltre un secolo e precisamente dal  1896, quando Ruinart chiese all’artista ceco Alphonse Mucha di realizzare un manifesto pubblicitario. Da allora lo stretto legame. “Vogliamo evolvere verso un mondo più illuminato, un mondo di idee, arte e scambi, rispettando e preservando l’armonia della natura”, spiega il presidente Frédéric Dufour. Il nuovo involucro, racchiudendo la forma caratteristica della bottiglia, protegge lo Champagne dalla luce, resiste all’umidità di cantine o frigoriferi e resta intatta nel secchiello del ghiaccio fino a 3 ore. Lanciata nel 2020,  è ora disponibile anche per i formati magnum importante  per la conservazione dello champagne, infatti  il magnum  riduce al minimo il contatto con l’ossigeno in rapporto alla quantità di liquido (1,5 litri) e poichè  il collo delle bottiglie di Ruinart è di 26mm, più stretto del diametro standard che è di 29mm  l’accorgimento riduce ulteriormente il contatto . Il formato magnum racchiuso nella second skin case è disponibile per