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Rubrica di Emanuela Medi
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Autore Emanuela Medi

Anche alle dosi di 400 mg giornaliere in occasioni frazionate, il consumo di caffè  non è nocivo alla salute. Trattandosi della bevanda più consumata dagli italiani ed essendo in corso la candidatura del caffè espresso   a patrimonio UNESCO  ci è sembrato interessante  riportare  alcuni elementi  di  un ampio  aggiornamento da poco pubblicato sul New England Journal of Medicine a firma di Rob van Dam, Frank Hu e Walter Willett (Harvard T.H. Chan School of Public Health, Boston) . Chiariamo subito che le evidenze sugli effetti positivi di un consumo moderato e regolare di caffè anche nella sua dose massima- 400mg al giorno in occasioni  frazionate- sono consolidate , dopo decenni in cui il caffè è stato considerato una bevanda esclusivamente voluttuaria, il cui apporto andava limitato per i possibili effetti negativi sulla salute del suo componente principale, la caffeina. La ricerca ha però dimostrato l’inconsistenza di questa indicazione di carattere generale, se non per gruppi di popolazione molto ben definiti, per esempio bambini e adolescenti, e suggerito di definire livelli di consumo per altri, come le donne in gravidanza e allattamento.  Nella prefazione, gli autori ricordano un altro aspetto non marginale, e cioè la presenza, nel caffè, di centinaia di altri componenti fitochimici,.se è quindi vero

Consumi fuori casa, finalmente una nota di ottimismo , a partire dalla  ristorazione. E’ quanto emerso dal webinar Vinitaly organizzato  da Fipe/Confcommercio- con una tavola rotonda cui hanno partecipato i produttori  (Francesca Argiolas, Cantine Argiolas e Antonio Rallo, Donnafugata) e ristoratori (Lorenzo Lisi, Ristorante Da Pierluigi - Roma e Nadia Pasquali, Ristorante alla Borsa - Valeggio sul Mincio, Verona) -  che ha avuto come focus le prove di ripartenza post pandemica.  E infatti dalle elaborazioni della Federazione dei Pubblici Esercizi (su base Tradelab), le parziali riaperture anche serali di maggio hanno fatto lievitare i consumi del +90% (a 4,1 miliardi di euro) sul mese precedente, con punte del +221% per il segmento dei ristoranti e del +375% per i locali dell’aperitivo. Secondo il vice dg Fipe, Luciano Sbraga, la strada è ancora lunga: “i valori di maggio rimangono inferiori del 30% rispetto al pari periodo del 2019, e tra gli operatori permane la convinzione che i livelli prepandemici saranno raggiunti attorno al 2023. Detto questo - ha aggiunto Sbraga - l’85% dei gestori di bar e dei ristoranti è fiducioso che al termine della pandemia potrà tornare a svolgere la propria professione, e poco più della metà ritiene che il proprio lavoro sia ormai

Far conoscere al vasto pubblico il vino attraverso l’esperienza del vignaiolo è l’idea ambiziosa che ha spinto la famiglia Paladin, protagonista del mondo enoico italiano, a creare Il Tempo della Vite. Questo sarà un laboratorio a cielo aperto “dal passato al futuro” che, attraverso delle tappe interattive, racconterà da un lato l’evoluzione della viticoltura dal passato fino ai giorni nostri, dall’altro le nuove frontiere della conoscenza scientifica, per scoprire come vive la vite dalle radici al grappolo. Il progetto, realizzato in collaborazione con le Università di Padova, Milano e Bolzano e con l’ente CREA, rientra nella mission aziendale della sostenibilità a 360°, che Casa Paladin ha sviluppato attraverso un programma di tutela delle 4V, i quattro pilastri Vite, Verde, Vino e Vita. Il Tempo della Vite sarà un parco vitato di 10.000 metri quadri strutturato in due aree: una storica e una che guarda al futuro. La prima rappresenterà l’evoluzione delle forme di allevamento nella storia della viticoltura, dalla vite strisciante fino ad arrivare alla forma tipica dell’alto Veneto, la bellussera, e al moderno guyot. La parte tecnologica invece metterà in evidenza le tecniche agronomiche all’avanguardia per una produzione sempre più sostenibile per l’ambiente. A conclusione del percorso ci sarà una galleria che

Durante una passeggiata sul lungomare di Fregene, nei pressi di Roma, incuriosita da uno stand di vino mi sono fermata ad assaporare la storia della Cantina Sangiorgio, raccontata da Luca e Francesco, nipoti di una tradizione familiare che ha fatto il giro del mondo. Oggi l’azienda possiede alcuni vigneti ai piedi dell’Etna e rappresenta un punto di riferimento nella distribuzione del vino siciliano dai primi anni del Novecento. Gli stabilimenti di vinificazione sono sparsi nelle zone di: Sambuca di Sicilia, Sciacca, Menfi e Contessa Entellina, patria della recente DOC nella provincia di Palermo. Oggi Toni Sangiorgio al timone dell’azienda alleva uve autoctone e non, ponendo attenzione alle materie prime nel rispetto dell’ambiente: questo è il segno distintivo della famiglia da oltre un secolo. Francesco e Luca ci raccontano come nonostante la situazione dovuta al Covid-19 sia abbastanza critica, l’azienda si riuscita ad integrare nuove figure professionali, mantenendo scrupolosamente tutti gli strumenti e le misure di sicurezza già predisposte negli ambienti di lavoro. Prima della degustazione mi viene descritta l’annata 2018 “equilibrata” sotto tutti i punti di vista. Il clima abbastanza caldo e con giuste precipitazioni ha contenuto le temperature durante le fasi di raccolta, specialmente a favore degli aromi e l’acidità nell’uva

Con una innovativa tecnica di fermentazione Montelvini presenta“FM333” il primo cru di Asolo Prosecco Superiore DOCG Brut Millesimato 2020, ottenuto da un unico vigneto a ben 333 sul livello del mare. Una fermentazione  che si discosta da quella tradizionale del Prosecco e sfrutta un’unica fermentazione, anziché due. Delle uve, selezionate manualmente, viene utilizzato solamente il “mosto fiore” che viene conservato a freddo al fine di estrarre maggiori precursori aromatici. Il mosto viene quindi illimpidito per decantazione, senza alcun utilizzo di coadiuvanti. Successivamente viene attivata un’unica fermentazione in autoclave per ottenere la presa di spuma. Infine, al termine di un percorso di sei mesi, nasce “FM333”, uno “spumante da mosto”, unico nel suo genere a rappresentare non solo l’unicità del territorio ma anche e soprattutto  la costante ricerca dell’azienda vitivinicola veneta verso una vinificazione sempre più innovativa.  . “FM333” nasce dall’unione dell’acronimo di “Fontana Masorin”, la storica tenuta di proprietà dell’azienda che ospita le uve destinate alla produzione del vino, con la sua altezza sul livello del mare. Un vigneto e un suolo di rara eccellenza che, grazie a lunghi studi e ricerche, hanno contribuito alla realizzazione di un prodotto esclusivo e unico  “Per noi si tratta di un sogno che diventa realtà

La proposta provvisoria della PAC riguarda l’inserimento delle calorie del vino in etichetta: un provvedimento che ha fatto molto discutere ma che forse ha trovato un accordo nel rispetto della tutela della salute dei consumatori. Come riporta l’agenzia Ansa le calorie per un bicchiere di vino si dovrebbero attestare in media sulle 70 calorie per 100 ml di vino, un pochettino di più di quanto previsto dalla Dieta Mediterranea che indicava il totale di 140 calorie contenute in 2 bicchieri. La proposta trova d’accordo il Segretario Generale della UIV (Unione Italiana Vini) Paolo Castelletti, che dice: “Apprezziamo l’intesa raggiunta che, peraltro, vede il vino prodotto nell’Unione Europea, Italia compresa, un ruolo di apripista nell’operazione-trasparenza con i consumatori. Senza peraltro far divenire l’etichetta un “bugiardino” con caratteri piccolissimi e in una Babele di lingue”. Paolo Castelletti La dicitura delle calorie in etichetta non è la prima delle proposte dell’Unione Europea,, che nei mesi scorsi voleva introdurre nella etichetta degli avvertimenti contro l’abuso dell’alcool ritenuto pericoloso per i tumori. Misura fortemente contrastata anche dal Ministro Patuanelli che aveva definito la proposta come “un approccio indiscriminato di lotta all’alcool con cui il vino non ha nulla a che fare“. D’altronde è importante che l’etichetta

Sfida comune per un cibo buono pulito e  giusto è il messaggio   politico che ancora una volta a partire dal Congresso Internazionale di Chengdu nel  2017, viene riproposto da Slow Food Italia in occasione del X Congresso che si svolgerà il 3 e 4 luglio a Genova. “L’assise che stiamo per celebrare-  dice Giorgia Canali a nome del Comitato  Esecutivo uscente- sarà forse diversa dai Congressi precedenti, per quello che stiamo vivendo, perché per la prima volta non tutti i delegati saranno in presenza, ma tanti di loro si collegheranno online. Eppure, questo appuntamento avrà in comune con gli altri Congressi l’impegno a far evolvere ulteriormente il percorso politico di Slow Food in Italia . È una sfida che ci richiama a un cambiamento urgente e profondo al tempo stesso, da affrontare insieme, consolidando e coltivando la rete delle attiviste e degli attivisti di Slow Food in Italia». A Genova sono presenti 251 delegati in rappresentanza di tutte le regioni d’Italia, mentre altri 500 sono in collegamento online per questo appuntamento che consolida le basi politiche dell’associazione .La crisi con cui facciamo i conti oggi è sanitaria, economica, sociale, climatica, alimentare, culturale

Balzo del consumo di alcol negli Stati Uniti: secondo i nuovi dati dell'IWSR Drinks Market Analysis lo scorso anno è stato rilevato un aumento del 2%, il maggior incremento dal 2002, trainato dal consumo di alcol in casa alimentato dalla pandemia .La tendenza al rialzo è destinata a permanere quest'anno. L'IWSR ha previsto che entro la fine del 2021 le vendite a volume di alcol negli Stati Uniti aumenteranno del 3,8% su base annua, mentre le vendite a valore aumenteranno del 5,5%.Si prevede un tasso di crescita più moderato nei prossimi cinque anni, con un CAGR di +0,5% a volume e + 2,8% a valore previsto per il quinquennio 2020-2025. Un fattore chiave è il successo delle sottocategorie aromatizzate: “dalla birra alla vodka al whisky americano stanno notevolmente superando le altre tradizionali sottocategorie”, ha detto Brand Rand, COO di IWSR per le Americhe, confermando anche la rapida crescita dei ready-to-drink (RTD). Le vendite di alcolici negli Stati Uniti lo scorso anno hanno registrato il maggior incremento in volume (+4,6%) per la categoria spirit dal 1990, con un aumento del valore del 7,7% .All'interno della categoria, nel 2020 gli alcolici a base di agave sono cresciuti del 15,9% in volume, superando il rum

Hanno scritto un pezzo della storia Italiana e il loro valore culturale è indiscutibile, con questo obiettivo è nato “Gli Storici”, il primo Sindacato di Bar, Ristoranti, Pasticcerie e Gelaterie che si pone come interlocutore privilegiato con le Istituzioni e la politica. L’iniziativa viene presentata mercoledì 30 Giugno alle ore 12.30 presso la sede della FIPE in Piazza G. G. Belli, 2 – Roma. I soci fondatori dell’Associazione, alla presenza del Viceministro dello Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin, illustreranno le strategie e le attività che metteranno in campo per la tutela e la promozione dei locali storici. A seguire, il direttore del Centro Studi di Fipe-Confcommercio, Luciano Sbraga, illustrerà i risultati di una ricerca sulla demografia dei Pubblici Esercizi nei centri storici delle principali città italiane. Saranno presenti i rappresentanti delle imprese fondatrici de “Gli Storici”: Caffè Gilli Pasticceria & Liquoreria Marescotti Caffè Baratti & Milano Ristorante Savini Palazzo del Freddo – Gelateria Fassi Ristorante Umberto Caffè Paszkowski Ristorante Angelino ai Fori Harry’s Bar Caffè dei Costanti Sarà possibile inoltre seguire l’evento in streaming su Zoom al link: https://zoom.us/j/96960265623?pwd=b2VQVjhqZ0ZnY3B1WlZUdDc5QTlaQT09

Non ha nulla da invidiare alle vicine Langhe e al Monferrato, tanto da essere anch’esso riconosciuto patrimonio Unesco: da tutto e tutti il Roero si distacca per la sua bellezza rustica ancora incontaminata e per la notevole diversità di paesaggi, dai vigneti, ai frutteti, ai boschi delle Rocche, e grazie alla presenza di una viticoltura di qualità che si sta imponendo sul mercato con i suoi rossi da Nebbiolo e bianchi da Arneis. Ma il Roero è molto di più, come spiega in questa intervista il Presidente del Consorzio Tutela Roero, Francesco Monchiero. il Presidente delConsorzio Tutela Roero, Francesco Monchiero. “ E’ molto di più e lo confermo:  il Roero si differenzia dai territori fratelli Langhe e Monferrato per la sua identità ben precisa, riconoscibile per la vasta biodiversità, caratterizzata non solo da una viticoltura di alta qualità ma  anche dalla presenza di un’agricoltura che ha puntato su coltivazioni fortemente locali: mi riferisco alle  famose pesche di Canale, molto ricercate sui mercati di Milano e Torino in passato, alle fragole, agli asparagi verdi dall’intenso profumo, ai noccioleti. A questo poi va aggiunta l’affascinante fascia selvaggia e boschiva delle Rocche, formatesi 250.000 anni fa, quando il fiume Tanaro deviò il suo corso creando profonde voragini