a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi

La spanna è un’unità di misura approssimativa dall’origine antica. È lo spazio tra la punta del pollice e del mignolo della mano aperta di una persona adulta e, essendo noi tutti diversi, è altamente variabile, ma diciamo che orientativamente corrisponde a 20 cm: una piccola distanza che può fare la differenza soprattutto se osservi qualcosa che sta in alto.

Giovanni Anselmo (1934 – 2023) pensava che una spanna potesse fare la differenza nell’osservazione delle stelle, e che permettere a una persona di salire su una lastra di pietra alta 20 cm, non solo cambiasse la sua percezione delle cose, ma anche quella del suo corpo nello spazio. Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più(2001-2017) composta da un numero variabile di blocchi di diorite disposti a terra in modo apparentemente casuale, con il suo titolo, a volte inciso a volte proiettato sui blocchi stessi, è un invito rivolto a tutti, a salire una spanna più in alto, per contemplare più da vicino l’infinita vastità dell’Universo di cui facciamo parte e di cui lui indagava le forze fisiche, dimostrando come l’Arte possa costruire un Altrove, un varco tra le infinite possibilità di mondi possibili.

Lo aveva capito già nel 1965 quando, salito sulla cima del vulcano Stromboli, fece un’esperienza rivelatoria immortalata nella fotografia La mia ombra verso l’infinito dalla cima dello Stromboli durante l’alba del 16 agosto 1965in cuiprovò la sensazione che la sua ombra, dissolta nell’aria fosse inclinata verso l’infinito. Un’esperienza che gli rivelò il nostro essere parte di un continuum che attraversa innumerevoli dimensioni, un’intuizione che consentì a ogni sua opera successiva di mettere in atto e rappresentare ciò che per definizione è lontano, incommensurabile, invisibile, incontenibile come la forza di gravità, il magnetismo terrestre, l’orizzonte, l’Universo.

Grazie Maestro per averci fatto salire una spanna più in alto.

Condividi sui social network
Scritto da