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Rubrica di Emanuela Medi
 

L’Alta Langa docg secondo Enrico Serafino

Si chiama M+M 18 Perpetuelle Sbagliato® (Millesimato 2018 + Multi-millesimo) Blanc de Noirs la novità di Enrico Serafino. Questa risiede nell’unire due metodi in un modo mai dichiarato prima nella denominazione: il prolungato affinamento di 30 mesi prima del tiraggio, che è l’operazione di imbottigliamento per la presa di spuma nel Metodo Classico, del vino base 2018 (85%), e la frazione multi-millesimo, ovvero ispirata alla Réserve Perpetuelle, ottenuta con vini dal 2015 al 2018.

La permanenza sulle fecce fini in acciaio  fa esprimere i caratteri più nascosti del vino base mentre l’utilizzo di più millesimi permette alle annate più datate di “educare” quelle più recenti. Questa evoluzione, unita alla permanenza in bottiglia per 30 mesi durante la presa di spuma,  offre un vino di grande finezza ed eleganza, che sorprende per la complessità e la polposità del Pinot Nero espressa appieno dal nuovo metodo.

Infine, il nome Perpetuelle viene ironicamente qualificato come Sbagliato® perché se è vero che è stato ispirato dal metodo “in perpetuo” è anche vero che è stato applicato in modo differente.

Sfruttando le competenze acquisite in più di 145 vendemmie all’interno delle proprie originali cantine sotterranee ottocentesche, l’azienda si è fatta carico di una paziente e capillare opera di studio e verifica delle potenzialità qualitative delle uve delle “alte” colline piemontesi .Questo percorso di ricerca si arricchisce di una nuova versione di Alta Langa docg, la M+M 18 Perpetuelle Sbagliato® Blanc de Noirs, totalmente innovativa perché si tratta di un millesimato che unisce all’affinamento pre-tiraggio l’utilizzo della riserva multi-millesimo. “L’idea è nata dalla volontà di continuare a investigare fin dove si può spingere il limite qualitativo della denominazione”, afferma Nico Conta, presidente della cantina. È noto, infatti, che la Enrico Serafino ha lavorato molto in questo ambito arrivando a vantare diversi primati, tra i quali il primo Pas Dosé in assoluto della docg, lo Zero 2004, e la prima cuvée nature ad affinamento estremo, lo Zero140 mesi 2005.

Pertanto, dopo avere perseguito diversi tipi di affinamento in bottiglia, il passo successivo è stato quello di verificare anche lo spettro di possibilità nell’affinamento che precede il tiraggio. Quest’ultimo è l’operazione di imbottigliamento del vino base per la presa di spuma solitamente effettuata nella primavera successiva alla vendemmia. Un periodo di affinamento prima di questa fase può aiutare molto la cuvée nel percorso verso la compiuta maturità. La curiosità era proprio quella di capire l’evoluzione del vino base Alta Langa quando rimane per un periodo molto prolungato in acciaio a contatto con le proprie fecce fini poiché nessuno, fino ad oggi, ha mai dichiarato l’applicazione di questa pratica nella Denominazione.

Nell’affrontare questo progetto, nell’estate del 2017, la prima idea è stata quella di utilizzare il metodo della Réserve Perpetuelle sul Pinot Nero. Questa riserva viene composta aggiungendo ogni anno una quantità di vino dell’ultimo millesimo creando un affinamento “in perpetuo”. Il vino ottenuto viene poi unito in percentuali variabili al millesimo principale (normalmente della vendemmia appena conclusa), in modo da ottenere la cuvée definitiva. Purtroppo, questa metodologia non è ammessa dal disciplinare dell’Alta Langa il quale prevede vini esclusivamente millesimati, vale a dire che almeno l’85% della cuvée deve essere composta da un solo millesimo da riportare in etichetta.

Enrico Serafino

Ha da tempo deciso di produrre esclusivamente spumanti metodo classico Alta Langa docg, e per non precludersi questo nuovo sviluppo ha voluto e dovuto fare qualcosa di diverso inventando il metodo Perpetuelle Sbagliato
Semplice da comprendere ma difficile da applicare dato che richiede competenze, spazi dedicati e condizioni particolari da mantenere, ovviamente, in perpetuo. La cuvée M+M 18, la prima prodotta, è composta con un 85% di vino base del millesimo 2018 che è stato mantenuto per 30 mesi in acciaio sulle proprie fecce fini con “batônnage” periodici fino al tiraggio (2021). Si tratta di 30 mesi rispetto agli usuali 6-9 mesi. Questa parte principale è stata poi completata con vini dei millesimi compresi tra il 2015 e il 2020.“In questo modo”, afferma l’enologo Paolo Giacosa, “abbiamo ottenuto sia l’affinamento pre-tiraggio di 30 mesi (2018-2021), sia un’interessante frazione di vini multi-millesimo”.

La cuvée così composta è poi andata in bottiglia per la presa di spumanel luglio del 2021 e il dégorgement è stato effettuatonel gennaio 2024 con dosaggio extra-brut. Le due pratiche descritte (multi-millesimo e affinamento pre-tiraggio) hanno una caratteristica molto importante, spiega ancora Conta: “Come si legge nella letteratura sul metodo perpetuelle, i millesimi più lontani nel tempo si incaricano di “educarequelli più giovani creando un filo conduttore tra le annate che diventa poi un vero e proprio canone stilistico dei territori di origine delle uve. Inoltre, la permanenza sulle fecce fini permette al Pinot Nero di esprimersi in varie direzioni. Quello che sorprende è un’evoluzione che apporta profondità, stoffa, polpa e persistenza gustativa”. Infine, il nome M+M Perpetuelle Sbagliato®. Questospiega il nuovo metodo e significa Millesimato + Multi-millesimo. Il nome Perpetuelle viene ironicamente qualificato come Sbagliato® perché se è vero che è stato ispirato dal metodo “in perpetuo” è anche vero che è stato applicato in modo differente.

Il patrimonio viticolo di Enrico Serafino
E’ composto in modo da esaltare le diverse anime della denominazione. Infatti, si tratta di 56 parcelle distribuite in 41 vigneti di 16 comuni differenti, con una distanza tra le parcelle di 58 km nella direttrice Est- Ovest e 28 km in quella Nord-Sud, e un differenziale altimetrico di oltre 400 metri. Senza questa complessità nel vigneto nulla sarebbe ottenibile in cantina.

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.