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Rubrica di Emanuela Medi
 

“Marche e la cultura del bello e del ben fatto”: parla Ampelio Bucci, vignaiolo dell’anno FIVI

C’era una bellissima pubblicità che era quella dell’Avis che diceva “Noi siamo secondi rispetto alla Hertz e restiamo secondi però dobbiamo continuare a migliorare”. Niente di  più intelligente- dice- in una campagna pubblicitaria tra due grandi  del settore che invece di sottolineare i propri meriti puntava a migliorarsi.

E così noi marchigiani che   per quanto riguarda il vino siamo al decimo posto e abbiamo 8-9 gradini da salire. Una metà di noi lo riconosce, mentre l’altra metà dice- noi facciamo il miglior    vino del mondo -e quelli restano lì invece di migliorare”

Come è saggio Ampelio Bucci, marchigiano doc-la sua famiglia  è originaria di Montecarotto( AN) dal 1700- che  ha ricevuto il premio FIVI ( Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti)come miglior vignaiolo dell’anno. Saggio, ambientalista, lungimirante, grande lavoratore, avverso alle mode, ironico nelle risposte con un curriculum che parte da agricoltore per diventare uno dei vertici del mondo del vino del nostro paese . Studi in economia , docente universitario in strategie aziendali, imprenditore , vive tra Milano e Ostra Vetere  , dove ha sede la sua azienda Villa Bucci che si estende per circa 400 ettari di cui poco più  di 30  vitati. Il suo nome è legato al Verdicchio vitigno autoctono del quale dopo attenta  selezione massale provengono  le barbatelle che  vengono riprodotte cercando di preservarne la qualità nella varietà dei cloni e biotipi  per produrre le etichette Villa Bucci  dalla personalità inconfondibile, nel rispetto di una grande qualità con cui ha ottenuto i massimi riconoscimenti nazionali e internazionali.

.Miglior vignaiolo dell’anno: premio FIVI a segnare una vita vissuta nel rispetto  di chi produce dalla vigna

“ Quello è  un premio che non merito, penso che era meglio darlo a qualche vecchio contadino che magari si è aggiunto alla Fivi senza capire di cosa si tratta. Io sono stato uno dei fondatori di questa Associazione perché c’era il problema e resta che molti consumatori comprano il vino senza chiedersi se quel vino proviene  da uno che produce dalla vigna o se  proviene da uno che compra il vino come è  l’80% del vino che circola. Le grandi compagnie italiane  del vino  sono compratori all’ingrosso quindi non fanno la fatica improba che è quella di fare il vignaiolo. Nei tempi in cui Slow Food  ci insegnava a tutti il piacere di avere la terra e di fare quel mestiere, io che sulla carta di identità avevo scritto consulente aziendale lo feci cambiare in agricoltore . A quei tempi  mi chiesi come potevo far capire che chi compra il vino prodotto in una terra che il contadino o chi  lavora per lui  e che ha il piacere di fare quel mestiere, quando lo porta in una fiera, è diverso da un vino comprato da una industria o da una azienda anonima. Così è nata la FIVI, questa federazione bellissima  che  il 27 e  28 Novembre  a Piacenza nel Mercato dei Vini n.10 con oltre 600 vignaioli, mi darà questo premio alla vecchiaia perché c’è anche questo”

Le Marche, un territorio dalla “Grande bellezza”. Me ne parli

Questo è  quello che esattamente penso io e  ha una origine storica: nasce dalla mezzadria che ha  voluto dire lavorare per passione più che per il risultato  e questo è rimasto.  Negli anni 50/60 con la sua trasformazione della mezzadria ho regalato loro   le case  che insistevano nella proprietà. In questa maniera ho legato queste persone  e i loro figli alla mia azienda e ancora oggi Io sono. Tutti i giovani che hanno  una provenienza mezzadrile  lavorano  anche più del necessario  perché per loro la bellezza e il fatto bene è più importante dei soldi. Questa è una cultura del bello e soprattutto del ben fatto vanto di questa parte delle Marche. La  Vallesina, più nota come  I Castelli di Jesi   è ancora un giardino, lei non trova una carta per terra, le strade bellissime segnano dall’alto i profili dei campi coltivati a vigne e grano con uno sguardo a perdita d’occhio che arriva al mare ,d’altronde  Senigallia è  a pochi chilometri da Ostra Vetere. Una zona su  cui insistono 28 comuni, piccoli borghi come Ostra Vetere, San Marcello, Belvedere Ostrense, Morro ricche di storia  papale, ricordo che le Marche facevano parte dello Stato Pontificio  .Paesi intatti con  mura e splendidi palazzi conservati  , restaurati e qui la gente è semplice, la vita non presenta pericoli tanto che in molti non chiudono a chiave la porta di casa! Noi abbiamo uno dei più belli, affascinanti e misteriosi paesaggi italiani e la battaglia che mi accingo a fare è contro i pannelli solari collocati non sui tetti  delle case ma – secondo una proposta- sui terreni agricoli non utilizzati, tali da distruggere  il paesaggio, come  è successo  altrove.  Bisogna resistere 4/5 anni e troveremo sicuramente altre fonti come l’idrogeno e il possibile ritorno al nucleare, cambiato il nome che fa paura, e diverso da quello di 50 anni fa.”

Territorio, ricerca, autenticità: i vini Villa Bucci

Da sempre ho cercato e ottenuto di produrre vini non scontati ma autentici  dallo stile inconfondibile. Se bevi un Verdicchio di Bucci devi saperlo riconoscere per freschezza nel calice e in bocca, sapidità, corpo , dal grande bilanciamento tra acidità e struttura. Vini capaci di invecchiare senza perdere nulla del profilo aromatico, ampiezza del sorso , ricco di sfumature. Una volta ho sentito da un noto oncologo parlare di nuovi farmaci Tailor-made ovvero fatti su misura per ogni specifica  neoplasia. Ecco ho pensato come i miei vini che provengono da diverse Vigne di Verdicchio ognuna con la sua specificità, come un vestito disegnato “ su misura” diverso l’uno  dall’altro, dal segno inconfondibile”

Emanuela  Medi giornalista

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.