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Rubrica di Emanuela Medi
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La Fondazione Edmund Mach ha recentemente radunato i maggiori esperti di viticoltura per valutare le potenzialità di vini delle annate ’19 e ’20 imbottigliati dalla cantina di microvinificazione FEM. La degustazione ha avuto l’obiettivo di individuare le tipologie di prodotto che meglio si adattano alle esigenze del mondo vitivinicolo trentino. Si vuole inoltre puntare su nuove etichette per l’azienda. Su questo fronte la Fondazione punta ad un continuo miglioramento genetico che ha portato a importanti risultati, come la registrazione di quattro nuove varietà. Mirco Maria Franco Cattani “Il nostro vuole essere un contributo al miglioramento – spiega il presidente Mirco Maria Franco Cattani – in primis della viticoltura trentina, nella direzione della sostenibilità ambientale e della qualità dei suoi prodotti” .I vini prodotti dalla cantina di microvinificazione, provenienti dalle uve, risultato dell’attività di miglioramento genetico FEM, sono stati al centro della degustazione. Si parla di Termantis, Nermantis, Valnosia e Charyir nate da Vitis vinifera e da varietà trentine portatrici di geni di resistenza naturali. Anche i vitigni di recente importazione erano oggetto di degustazione. Un esempio è il Pinot Regina dall’Istituto Pècs in Ungheria, oltre a un vino da uva bianca che sarà registrato unitamente ai vini provenienti dai vitigni resistenti dell’Istituto sperimentale di Friburgo  .Ad oggi, questa attività ha

In relazione all’emergenza Covid-19 la Fondazione Edmund Mach e l’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari di Trento hanno sottoscritto e reso operativo un accordo di collaborazione tecnologica con il quale l’ente di San Michele contribuisce a potenziare la capacità produttiva giornaliera diagnostica sui tamponi. Il protocollo, firmato dai direttori Mario Del Grosso Destreri e Paolo Bordon, si affianca alla collaborazione già iniziata nelle scorse settimane, concretizzatasi con la fornitura da parte di FEM di dispositivi tecnologici che consentono di velocizzare l’estrazione dell’ Rna del virus dai tamponi. L’attività analitica che verrà svolta a San Michele, vede coinvolti ricercatori, tecnologi e tecnici, per effettuare le analisi in stretto raccordo con il Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Ospedale S. Chiara. Un vero e proprio sforzo collettivo del Centro Ricerca e Innovazione FEM che analizzerà l’RNA estratto presso APSS per confermare la positività o la negatività dei tamponi che verranno restituiti alla stessa Azienda Sanitaria per la validazione finale dei risultati del test. “Nell’arco di pochi giorni - spiega il direttore generale, Mario Del Grosso Destreri- sono stati compiuti in FEM notevoli sforzi per convertire tecnologie e tecniche finalizzate ad attività di ricerca in ambiti differenti e metterle a servizio dell’emergenza che il territorio