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Rubrica di Emanuela Medi
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Gennaio 2018

Per chi avesse voluto immergersi nella realtà vitivinicola toscana non poteva mancare la terza edizione di Wine&Siena: evento pensato e realizzato dal patron di Merano Wine Festival, Helmut Kocker Oltre 150 case vitivinicole, 500 vini, artigiani del gusto, il tutto in location di eccezione dove era possibile ammirare i famosi capolavori della pittura i Italiana. Scontata l’affluenza dei produttori toscani: piccole, grandi realtà vitivinicole, ognuna espressione dei molteplici terroir della regione con l’obiettivo non solo di interpretare al meglio Sua Maestà il Sangiovese ma anche blasonati vitigni internazionali in blend raffinati ed eleganti. E c’è chi si è spinto anche più in la con il Pinot Nero e/o Chardonnay in purezza o anche chi utilizzando vitigni della Valle del Rodano come il Marsanne e il Roussanne , per realizzare affascinanti vini bianchi. “A sbaragliare il campo, il Sangiovese, vitigno straordinario - dice Andrea Frassineti delegato ONAV, Organizzazione Nazionale, Assaggiatori di Vino - che in questo momento nella zona del Chianti Classico sta vivendo un momento d’oro con livelli qualitativi di assoluta eccellenza tanto da renderlo la migliore espressione del Sangiovese  della  Toscana. Le stesse caratteristiche - continua Frassineti - che un tempo erano poco apprezzate, oggi sono state riscoperte: eleganza, raffinatezza di naso, sentori

DOMINE’: Verdicchio dei Castelli di Jesi - Classico Superiore- 2015 Chiesa del Pozzo-Pivalta Naso: Dal colore giallo brillante, questo vino dal vitigno tipicamente marchigiano, si presenta al naso di una piacevole freschezza accompagnato da una decisa nota fruttata- agrumata  come pompelmo, ma anche esotica da mango acerbo. Pesca bianca non matura ma fragrante, pera e sentore di mandorla completano il carattere  un poco acerbo del vino. L’assaggio si sviluppa in verticale tra vivace freschezza, tenace sapidità e misurati echi di frutta a polpa gialla, vertendo in chiusura si tipici e piacevoli echi ammandorlati e da asparago selvatico tipico del Verdicchio in giovinezza. Vino espressione del territorio marchigiano. LE CARLINE: Refosco dal peduncolo rosso 100%- senza solfiti aggiunti - 2014 Bocca:  Giovanilmente violaceo nella veste, esprime sentori semplici  ma immediati di mirtilli, uva fresca , violette, more di rovo e Pepe nero, con un accenno vegetale. All’Assaggio è piacevolmente scorrevole , fa della morbidezza la sua dote migliore .èE’sicuramente più piacevole che al naso in quanto  vino non stucchevole.  Bidimensionale per acidità e sapidità  lo rendono un vino” corto” ma bevibile soprattutto per la componente vegetale. Vino modesto ma molto pulito nel finale in bocca. CIU’ CIU’-  Saggio- Marche-Sangiovese 100%- 2016 Colore:  Veste tipicamente granata ma sorprendentemente compatta Naso:  inizialmente

Ritorna a Siena per la sua terza edizione un Evento dedicato alle eccellenze vitivinicole e culinarie firmato dagli ideatori del Merano Wine Festival. Due giornate ricche di appuntamenti, nelle suggestive locations di palazzo Salimbeni, storica sede del Monte dei Paschi di Siena, il Grand Hotel Continental Siena e il Palazzo Comunale. Saranno oltre 150 i produttori vincitori dl WineHunter Award, il premio di qualità assegnato dalla commissione di assaggio del Merano Wine Festival. Massiccia la presenza, come prevedibile dei produttori della Toscana, cui si affiancheranno espositori di ogni regione Italiana ed Estera. Tutte le informazioni, ed il programma completo dell’evento, disponibile qui.

Non poteva esserci Fondazione che meglio fosse in grado di esprimere uno degli obiettivi centrali del Ministero dei Beni Culturali in occasione del “2018 Anno del Cibo Italiano” lo stretto legame tra arte e paesaggio Si, perché la Fondazione creata dalla gallerista Irene Crocco e da Giorgio Rossi Cairo, fondatore del gruppo Value Partners e proprietario dell’azienda agricola biodinamica La Raia, ha come mission quella di  promuovere in Italia e all’estero il paesaggio in tutte le sue componenti, geografiche, sociali, produttive, estetiche, scientifiche e di ricerca. Ci voleva questa attenzione di altissimo livello! Il paesaggio o meglio i paesaggi italiani, alcuni dichiarati patrimonio dell’umanità Unesco, bistrattati, rovinati dall’incuria dell’uomo e dalla indolenza delle autorità locali, pochissimi valorizzati, rappresentano invece un bene prezioso da mantenere ma soprattutto da far conoscere in particolare nello stretto rapporto tra uomo e natura, insomma quel filo rosso che lega l’uomo all’ambiente. La Fondazione è diretta da Ilaria Bonacossa direttore di Artissima e si avvale di un Comitato scientifico composto da numerose personalità del mondo dell’arte e della cultura. I progetti hanno appunto come tema il paesaggio e si sono sviluppati a partire dal 2013 in incontri-conferenze aperte al pubblico, opere d’arte, installazioni, workshop di successo come quello realizzato con

Quattro millesimi per approfondire l’etichetta meno nota, più limitata e intrigante della maison spumantistica più nota d’ Italia In principio era  la “Cuveè Prestige”, classico “brut sans anneè” a rappresentare la più pura espressione  dello “stile Ca’ del Bosco”. Poi arrivò il Satèn, il cui nome, coniato dal patron Maurizio Zanella, intende proprio evocare la morbidezza setosa che la minore pressione atmosferica (circa 4,5 atmosfere invece delle canoniche 6) conferisce a questo particolare spumante. Quest’ oggi, a fronte di una sempre crescente richiesta di prodotti meno morbidi e più verticali, sono i Dosage Zero, ed in particolare il Dosage Zero “Noir”, a rappresentare il nuovo volto della maison più celebre della Franciacorta. Dosage Zero “Noir” è sinonimo di Pinot Nero in Purezza, proveniente da tre vigne poste ad oltre 400 metri d’altitudine. Affinato sui lieviti per almeno 8 anni e dosato con solo vino a seguito del degorgement, effettuato in assenza di ossigeno onde “evitare shock ossidativi e aggiunte di solfiti”). Si ottiene così una purezza d’espressione più unica che rara nel contesto Franciacortino. Degustazioni 2008 Ultima annata in commercio, sboccata ad inizio 2017. Veste oro grigio attraversata da un perlage fine ma evanescente, tipico degli spumanti lungamente affinati. L’olfatto evoca subito la nobile

Mirko Ricci, pasticciere originario del Friuli, ha deciso di stabilire un nuovo primato da Guinness, il tiramisù più lungo al mondo Ah, intendiamoci, Mirko detiene già il record del Tiramisù più pesante (stabilito a Gemona nel 2015) con l’incredibile cifra di 3015 kg e del profiterole più grande (150 kg). L’evento si terrà l’11 Febbraio a Villesse, in provincia di Gorizia, nella regione d’Italia alla quale è attribuita l’ideazione originale di uno tra i dolci più buoni e famosi al mondo, oltre che rappresentativo della nazione Italiana. All’evento prenderanno parte diversi tra i migliori pasticcieri professionisti dell’associazione friuliana “Etica del Gusto”. Per registrare il record ci sarà bisogno di una misura di almeno 100 metri. Il compito di emettere il verdetto verrà affidato a Lorenzo Veltri, che giunge in Italia appositamente dalla sede di Londra del Guinness World Record.