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Rubrica di Emanuela Medi
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Febbraio 2020

Che la meditazione avesse un’influenza positiva in medicina in particolare sulla storia del tumore alla mammella è stato uno studio che fece molta notizia diversi anni fa all’American College of Oncology (il più importante congresso mondiale di oncologia) che ogni anno riunisce a Chicago oltre 30 mila tra ricercatori, oncologi, biologi, malati e stakeolder. Lo studio è stato poi ampiamente confermato. Oggi la meditazione è diventata molto di moda tra vip e celebrities ma si conferma un salva-vita  sempre più richiesto dai millennials che, stremati da livelli altissimi di stress dovuti a studio e lavoro, decidono di investire sul benessere personale.” Meditare in silenzio” è la pratica più ricercata  secondo una ricerca del Global Wellness Insititute pubblicata sul New York Times tanto da classsificarsi in cima alla classifica dei trend di quest’anno nell’ambito wellness. Una vera e propria mania  secondo molti non scevra da  business visto che da una recente indagine pubblicata da MarketWatch il 57% dei giovani americani spende 100 dollari al mese in servizi che migliorano la salute fisica e mentale . Ma c’è chi va oltre la meditazione silenziosa: Andrea Di Terlizzi, fondatore della casa editrice Inner Innovation Project nonché uno dei massimi esperti di Yoga e Scienze

Con l’approvazione del Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole alla richiesta del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano di apporre sulla etichetta la parola Toscana, sarà più facile per il consumatore distinguerlo dal Montepulciano d’Abruzzo. La richiesta di modifica dei disciplinari di produzione, è frutto di un protocollo d’intesa dei due Consorzi  siglato nel 2012 con la Regione Toscana ,la Regione Abruzzo, nonché con il Ministero delle Politiche Agricole, e Federdoc.. Il termine” Toscana” in aggiunta alla denominazione comparirà anche per il Rosso di Montepulciano e per il Vin Santo di Montepulciano Doc.  

Non poteva essere che Just Eat a proporre la Takeaway Awards 2020, il primo premio dedicato ai ristoranti takeaway per premiare le migliori realtà della ristorazione a domicilio. Just Eat realizza cosi la prima guida dei 60 ristoranti, migliori delivery da cui ordinare via app pranzo e cena a domicilio in Italia e nel mondo e sarà una giuria di esperti a decretare il primo premio e i tre premi speciali. Il valore unico della top 60 sarà garantito dall’esperienza diretta degli utenti che hanno provato e gustato i piatti preparati dai ristoranti partner di Just Eat, e che   potranno votare i loro preferiti, dalla competenza di tre giurie di esperti e dal punto di osservazione privilegiato dell’azienda sui risultati di business raggiunti nel 2019. La guida, che sarà svelata ufficialmente dopo la serata di gala del 18 maggio a Milano, includerà infatti i 60 ristoranti finalisti in tutte le categorie e tra questi, i vincitori nelle tre categorie best performance, i più amati e i tre premi speciali* - miglior progetto sostenibile, miglior progetto innovativo e ristorante più social - tre assegnazioni esclusive rilasciate dalle giurie di qualità. Saranno oltre 12.000 i ristoranti coinvolti in tutta Italia dai voti dei

Se il vino è il liquido alcolico del Mare Mediterraneo, il rum è il liquido degli oceani ed è interessante conoscerne la storia da questa prospettiva. La prima distillazione di rum avviene a Londra con le canne da zucchero che provenivano dall‘India e poi dalle Americhe, dove la distillazione avveniva nelle piantagioni di canna da zucchero nei Caraibi del XVII secolo. La tradizione narra che il rum americano avesse origine nelle isole di Barbados, di non grande qualità tanto da essere definito” il maggior intossicante” detto anche Kill-devil( Ammazza diavolo). L’associazione del rum alla marineria che domina gli oceani è determinata dal fatto che il liquore è disponibile negli anni d’oro della pirateria nei Caraibi e dalla fama di alcuni libri come” l’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson. Si dice che i pirati mescolassero rum e polvere da sparo prima di assalire le navi cariche di merci destinate all’Europa. L’associazione tra rum e marineria si salda nel 1655 quando la Marineria reale britannica invade l’isola di Giamaica dove vi era abbondanza di liquore tanto da sostituire con questa il brandy francese per la razione quotidiana destinata ai marinai. Mentre  originaria era la razione di rum mescolata a succo di