Grandi Langhe 2020: Il Barolo 2016 debutta col botto e gli altri non stanno a guardare
A un solo mese dalla fine della stagione del Tartufo Bianco, la città di Alba si risveglia da un breve letargo per ospitare Grandi Langhe, prima anteprima vinicola del nuovo decennio. Nella cornice del Palazzo Mostre e Congressi, a due passi dalla Piazza nella quale un tempo i vignaioli incontravano i mercanti a fine vendemmia, i produttori langaroli e roerini presentano i loro vini a un’immensa platea di operatori autoctoni, alloctoni e (soprattutto) internazionali. Protagoniste del gran banco d’assaggio le ‘16 di Barolo, le di ‘17 Barbaresco, Dogliani e Barbera d’ Alba Superiore, la ‘18 di Dolcetto d’Alba, Langhe Nebbiolo e Barbera d’ Alba e le Riserve ‘15 e ‘13 di Barbaresco e Barolo: tutte annate controverse, bizzarre, attribuibili al cambiamento climatico, che, però, nei migliori casi, hanno donato vini godibili fin da ora ma destinati ad invecchiare perlomeno discretamente. Un appunto politico/economico prima di entrare nello specifico dei millesimi. Sappiamo tutti che questi sono mesi d’attesa e d’angoscia per le aziende vinicole nostrane. Si è già parlato in abbondanza di quanto drammatico potrebbe essere per il comparto il contraccolpo della scure inferita da Trump coi suoi dazi. Quel che vien da chiedersi a fronte di questa situazione è se i produttori