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Rubrica di Emanuela Medi
 

Fridays for Future: Life & Wine

Il programma LIFE è l’unico strumento di finanziamento dell’Unione Europea per l’ambiente e il clima. L’obiettivo generale del programma è quello di contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della legislazione ambientale e climatica comunitaria mediante il cofinanziamento di progetti di applicabilità e di interesse europeo (Reg. UE  n. 1293/2013).

A partire dal 1992, anno di avvio dello strumento, si sono susseguiti quattro cicli completi di programmazione fino al 2013. Durante questo periodo LIFE ha cofinanziato 3.954 progetti in tutta l’Unione europea, contribuendo alla protezione dell’ambiente con circa 3,1 miliardi di euro.
Nello stesso periodo i progetti LIFE cofinanziati in Italia sono 839, pari al 19% del totale UE, per un investimento complessivo di 1,4 mld., con un contributo UE di 646 mln.di euro.

Per LIFE 2014-2020 la dotazione finanziaria per l’intero periodo è pari a € 3,5mld. di euro.

La struttura del programma LIFE è articolato in un Programma di lavoro pluriennale, che a sua volta è ripartito in due Sotto-programmi “Ambiente” e “Azione per il clima”.

Gli obiettivi del LIFE sono promuovere lo sviluppo, l’attuazione e l’integrazione della politica e legislazione ambientale e climatica dell’UE in altre politiche e pratiche degli Stati Membri; sostenere una migliore governante ambientale e in materia di clima; contribuire all’efficienza dell’uso delle risorse, alla protezione della biodiversità e alla conservazione della natura, all’adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici; funzionare da catalizzatore nel mobilitare altri fondi UE.

Inoltre, hanno come obiettivo quello di migliorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat minacciati e di contribuire all’obiettivo dell’UE di arrestare la perdita di biodiversità e di contribuire alla In particolare i progetti LIFE riguardano diverse aree tematiche quali l’aria, l’ambiente e la salute, l’uso efficiente delle risorse, i rifiuti e la gestione delle risorse idriche promozione di nuovi modelli di consumo sostenibile e allo sviluppo e alla diffusione di buone pratiche legate al green public procurement.

Nell’ambito dei progetti LIFE interessante,per l’uso sostenibile del suolo, è quello coordinato dall’Università degli Studi di Milano. Si tratta del progetto LIFE VITISOM LIFE “VITculture  Innovative Soil Organic Matter management: variable-rate distributionsystem and monitoring of impacts” (LIFE15 ENV/IT/000392), che è iniziato l’1/07/2016 e terminerà il 31/12/2019. Il Budget complessivo è di 1.971.711 €, con un contributo UE di 1.178.912 €, pari a circa il 60%.

I beneficiari associati sono: Casella Macchine Agricole s.r.l. – Consorzio Italbiotec – Università degli studi di Padova – West Systems s.r.l e le aziende vitivinicole Azienda Agraria degli Azzoni Avogadro Carradori(MC) – Guido Berlucchi& C. SpA(BS) – Casa Paladin: Castello Bonomi Tenute in Franciacorta (BS)-Boscodel Merlo (VE) e Le Madridel Chianti (SI).

Attualmente il suolo vitato è soggetto a crescente diminuzione del contenuto in sostanza organica a causa della transizione verso sistemi di coltivazione intensiva, che ha determinato sia una riduzione della distanza tra le file, sia la rapida evoluzione tecnologica della meccanizzazione del vigneto.

Gli obiettivi del progetto sono lo sviluppo e implementazione della tecnologia rateovariabile (VRT) per migliorare i sistemi di distribuzione del concime organico, una novità per il settore viticolo e il miglioramento della gestione del suolo vitato in termini di struttura, contenuto in sostanza organica , biodiversità e il monitoraggio degli impatti ambientali e socio economici.

La prima fase ha avuto lo scopo di progettare e mettere a punto una macchina innovativa che consenta la distribuzione della matrice organica attraverso la tecnologia VRT, anche alla luce dei risvolti positivi del suo utilizzo sull’ambiente e sul territorio.

Attraverso il progetto è stata effettuata un’indagine, soprattutto in termini di valutazione di emissione di gas ad effetto serra (GHG), ma anche nell’ambito della fertilità chimica e biologica dei suoli che rappresentano un’esperienza innovativa per completezza e approfondimento nel settore viticolo.

Grazie al monitoraggio periodico del vigore e concimazione su 261 ettari, oltre a 90 ettari fuori dai vigneti del progetto, sono state analizzate 2.400 viti per vigoria e qualità delle uve e registrati più di 21.936 flussi di CO2 a livello di ecosistema.

I risultati perseguiti riguardano l’incremento della sostenibilità e dell’efficienza economica e ambientale nella concimazione dei vigneti, con la riduzione de fertilizzanti chimici e della quantità di concime distribuito e l’omogeneizzazione della vigoria dei vigneti , la validazione del sistema di conservazione dei suoli nei 5 contesti pilota identificati, con la riduzione delle emissioni dai terreni vitati(10%), degli odori provenienti dalla distribuzione delle matrici organiche(10%), dei costi(20%) e incremento della sostanza organica dei terreni(5%) e della biodiversità del suolo(5%).

Questo modello di precision farming di VITISOM, che punta ad essere esportato e validato in tutti le regioni vitivinicole europee, permette di gestire le distribuzioni sulla base di preesistenti immagini del vigore del vigneto e di calibrare l’apporto dei fertilizzanti chimici in base alle reali esigenze delle viti. Una corretta gestione del vigneto influisce non solo sulle qualità delle uve, ma anche sugli assorbimenti di  CO2da parte della vite.

Luigi Gorietti, esperto di Economia Agraria

 

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