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Rubrica di Emanuela Medi
 

LE DUE BELLISSIME QUARANTENNI: I CRU DI ELISABETTA GNUDI ANGELINI

I compleanni sono sempre belli a celebrarsi specie se “ partecipati”, gioiosi, nel nostro caso (parliamo ovviamente di vini) di qualità come quelli fortemente voluti da Elisabetta Gnudi Angelini che ha coniato per loro “Il Brunello non ti delude mai.”

A Vinitaly 2022 Elisabetta Gnudi Angelini spegne non le classiche candeline ma rende fruibili al grande pubblico Il Brunello di Montalcino DOCG La Casa gioiello enologico, a Caparzo e Montosoli dell’omonimo vigneto di circa 5 ettari Elisabetta quando nel 1975 data ufficiale del vigneto di Montosoli nella cantina ha trovato delle bottiglie di Brunello del 1972 che appartenevano al precedente proprietario ”una rarità”- dice Elisabetta- in quel periodo in cui nessuno parlava di cru, forse i piemontesi, ma i milanesi proprietari di Caparzo allora furono degli antesignani-

“Queste bottiglie erano nascoste assieme al 75 e al 76. Devo dire che il vino c’era e c’è ancora Oggi dopo 40 anni circa celebriamo La Casa che compie 40 anni e Montosoli 42 in fondo sono cugini stretti e confinanti. Voglio aggiungere un compleanno anche per Caparzo che si è allargata con la Togata acquisizione fatta in tempo di Covid e la Pescaia ultima acquisizione tale da portare a 65 gli ettari complessivi vitati a Brunello tra Caparzo e Altesino. Altra realtà storica di Montalcino il cui top è appunto Montosoli una collina che consente grazie anche a un terroir di formazione scisto-argilloso nota con il nome di galestro, uve di altissima qualità – Oggi siamo arrivati a 10 poderi sparsi in tutta la zona di Montalcino praticamente su tutti i versanti e riusciamo ad avere sempre qualità anche se da una vigna ne viene meno c’è sempre l’altra che compensa.”

Soddisfatta? chiedo

Sono molto soddisfatta -dice Elisabetta- ancora oggi sperimentiamo innovativi sistemi di allevamento e in particolare di diverse selezioni clonali nei terreni di proprietà e se molto è cambiato nel mondo del vino, noi siamo rimasti legati alla tradizione come con l’utilizzo delle botti per il Brunello. Onestamente sono diventata bravina perché quando sono arrivata qui ho subito capito che non si poteva risparmiare. Ho investito moltissimo anche indebitandomi sia nei vigneti che in cantina dove sono state introdotte tutte le tecnologie all’avanguardia come un laboratorio raffinatissimo di analisi che ti da la possibilità di monitorare le varie fasi e fare delle vigne senza usare prodotti chimici tanto che siamo in evoluzione per diventare biologici . Non solo siamo stati antesignani anche nel risparmio di energia perché i primi a mettere i pannelli fotovoltaici”.

Momento difficile per l’export?

Non direi vista l’indiscussa visibilità dei nostri Brunelli (circa 150mila bottiglie da Caparzo e altri 15mila La Casa) che hanno portato nel 2021 nelle casse del gruppo ben 13 milioni di euro. Vanno letteralmente a ruba in America, Canada, paesi del Nord Europa e ora sui mercati asiatici. Vendiamo molto di meno in Italia e certo per le aziende che non hanno un export forte il mercato italiano non è dei più facili perché tutto è difficile nel nostro paese. Come sa abbiamo dei resort importanti e vado a Milano al Bit che è la fiera del turismo dove ci hanno premiato con Borgo Scopeto come l’albergo più green d’Italia. Per tornare al vino io ho sempre creduto ai vini di qualità di fascia alta, che in fondo è il nuovo trend ma senza esagerare nei prezzi.

Altesino è stato premiato da Wine Spectator con i punteggi più alti come il vino più buono nel 2017 a un prezzo ritenuto “giusto”. Io credo che bisogna essere corretti anche in questo perché il vino deve avere una sua storia e una sua logica e il fatto che una bottiglia può essere acquistata da chiunque ne accresce in visibilità e viene maggiormente apprezzato. Certo anche noi abbiamo dovuto alzare i prezzi causa l’aumento delle materie prime ma non lo abbiamo fatto in modo esponenziale”.

Ad accompagnare il regno di Elisabetta Gnudi Angelini oltre l’ospitalità ,il recupero di opere d’arte come gli affreschi della Chiesa di San Francesco ad Amatrice, la “ Madonna col Bambino“ di Gentile da Fabriano e ultimamente la consolle rococò della galleria Corsini di Roma.

Emanuela Medi giornalista, sommelier

Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.