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Rubrica di Emanuela Medi
 

L’Oltrepò Pavese fa squadra attorno al Pinot Nero

Fare squadra  è sicuramente l’investimento migliore per affermare  e consolidare una realtà, un progetto. E’ quanto hanno fatto 34 produttori dell’Oltrepò Pavese  per rendere ancora più attrattivo e unico il Pinot Nero, il simbolo enologico di un area in cui si concentra il 75% dei vigneti coltivati terza per produzione dopo Borgogna e Champagne.

E che alla bontà e qualità di un vino ormai famoso vengono riconosciute le caratteristica pedoclimatiche non vi è dubbio, ma anche il lavoro delle aziende che, guidate dal Consorzio, hanno dato vita a “Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze”, di scena all’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio, dove tanti produttori, hanno presentato le  loro versioni migliori .

“La forza del gioco di squadra dimostrato dai produttori – ha detto Gilda Fugazza, presidente del Consorzio – sta dando i suoi frutti e ha reso Oltrepò – Terra di Pinot Nero una vetrina di grande valore. E’ un’area unica che stiamo valorizzando come si deve e far conoscere sempre di più per le sue peculiarità: dal terroir, alla mano dei nostri instancabili viticoltori”. Un Pinot Nero che si afferma oltre il panorama variegato e frammentato dei vini fermi nella spumantistica con le nuove tipologie del Blanc de Noir e del Cruasè a manifestazione delle differenti interpretazioni stilistiche dei produttori.

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