Ben venga la ricerca e nel caso gli studi dell’Università di Teramo che a firma del Prof Francesco Calzarano titolare del Corso di Laurea in Viticoltura ed enologia ha trovato una soluzione interessante per il mal d’esca, malattia che interessa un gran numero di viti su tutto il territorio nazionale. Foglie striate e carie bianche (un fungo che rende poroso e fragile il legno) hanno come conseguenza la minore produzione vinificabile e la minore durata della pianta nel tempo con innegabili danni economici
E’ proprio dal maggiore contenuto di calcio nelle foglie di viti malate asintomatiche rispetto le sane che è partita l’osservazione del titolare Prof Calzarano per mettere a punto una miscela di fertilizzanti fogliari contenente calcio, magnesio ed estratti algali, questi ultimi utilizzati per immettere tutti gli elementi all’interno delle foglie.”I risultati delle prime applicazioni effettuate in Abruzzo e in Emilia Romagna sono stati particolarmente incoraggianti”.
E’ quanto ha detto a AgroNotizie il Prof Calzarano. “In tutte le prove sperimentali le viti trattate con la miscela durante la stagione vegetativa, dalla fase tralcio 10 centimetri alla pre-chiusura grappolo, diminuivano significativamente la manifestazione dei sintomi sulla chioma che, apparivano completamente sane in grado di produrre grappoli in quantità e qualità comparabili a quelli delle viti sane”.
E’ interessante sottolineare come osserva il docente che la miscela non contrasta i patogeni responsabili della malattia ma svolge azione di fungicida in grado di modulare la risposta di difesa della pianta in particolare sui sintomi della chioma.
I risultati delle prove sperimentali sono stati confermati, in termini di riduzione significativa dei sintomi e conseguenti danni, ottenuti nel 2019 anche nei vigneti commerciali