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Rubrica di Emanuela Medi
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Nonostante le tante differenze che li differenziano dagli essere umani è però plausibile supporre che dispongano di meccanismi comportamentali riconducibili a sistemi di memoria che, in modo simile al nostro, hanno lo scopo di immagazzinare, elaborare e recuperare informazioni derivate dall'esperienza con l'ambiente esterno e, di conseguenza, di accrescerne le possibilità di sopravvivenza. Dimostrare queste ipotesi non è però semplice. “Il mondo sensoriale degli insetti è ricco di messaggi chimici poco comprensibili per l'uomo. Limitandoci ai segnali visivi ai quali siamo più abituati, sappiamo che molti insetti vedono, riconoscono e ricordano ciò che hanno visto”, spiega Diego Fontaneto dell'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr. “Un esempio incredibile è quello delle comuni vespe cartonaie, in grado di riconoscere guardandoli in faccia e di ricordare tutti gli individui con cui convivono nel vespaio, non fidandosi e attaccando ogni intruso mai visto prima. Un comportamento stranamente molto simile al nostro”. Gli insetti non si limitano però alla sola memorizzazione degli altri individui del proprio gruppo sociale: come noi, sono in grado di ricordare anche lo spazio che li circonda e le strade da seguire, un chiaro esempio è rappresentato dalle api. “Questi insetti studiano il percorso per andare a bottinare sui fiori migliori

Nonostante le tante differenze che li differenziano dagli essere umani è però plausibile supporre che dispongano di meccanismi comportamentali riconducibili a sistemi di memoria che, in modo simile al nostro, hanno lo scopo di immagazzinare, elaborare e recuperare informazioni derivate dall'esperienza con l'ambiente esterno e, di conseguenza, di accrescerne le possibilità di sopravvivenza. Dimostrare queste ipotesi non è però semplice. “Il mondo sensoriale degli insetti è ricco di messaggi chimici poco comprensibili per l'uomo. Limitandoci ai segnali visivi ai quali siamo più abituati, sappiamo che molti insetti vedono, riconoscono e ricordano ciò che hanno visto”, spiega Diego Fontaneto dell'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr. “Un esempio incredibile è quello delle comuni vespe cartonaie, in grado di riconoscere guardandoli in faccia e di ricordare tutti gli individui con cui convivono nel vespaio, non fidandosi e attaccando ogni intruso mai visto prima. Un comportamento stranamente molto simile al nostro”. Gli insetti non si limitano però alla sola memorizzazione degli altri individui del proprio gruppo sociale: come noi, sono in grado di ricordare anche lo spazio che li circonda e le strade da seguire, un chiaro esempio è rappresentato dalle api. “Questi insetti studiano il percorso per andare a bottinare sui fiori migliori

La notizia di lunedi 13 gennaio, apparsa sul nostro sito- vinosano.com - “cucinare con gli insetti”, ha suscitato sui nostri social notevole interesse. Si tratta di una lezione che la celebre scuola di cucina Cordon Bleu di Firenze propone venerdì 17 con l’entomologa Federica Giarruzzo da noi intervistata. L’entomofagia dalla parola éntomos, insetti e phăgein - mangiare- è da secoli praticata presso le popolazioni asiatiche, africane e sudamericane grazie all’ampia disponibilità di insetti in natura e la loro gratuità e ora utilizzata in Spagna, Olanda, Danimarca, Germania e Belgio.” Si tratta-dice l’entomologa Giarruzzo- di cavallette, grilli, cimici, blatte o scarafaggi, tutti insetti edibili (mangiabili) la cui composizione corporea è costituita per il 70-80% di proteine animali e per il 20-30% di grassi e sostanze minerali, quindi ad alto valore nutrizionale. Lo stadio del loro ciclo vitale (larva o insetto maturo) sono molto importanti ai fini della loro edibilità: è chiaro che la larva risulterà alla cottura più morbida di un insetto maturo” In quali preparati sono presenti sul mercato, chiedo “Li troviamo- dice l’entomologa- o essiccati o più spesso in farine di cui ne sono la componente principale. Il loro sapore dipende ovviamente dal tipo e dalla quantità di insetto

Unica e imperdibile questa lezione “ gli insetti in cucina”  che la celebre scuola  Cordon Bleu di Firenze propone il 17 gennaio a cura  dell’entomologa Federica Giarruzzo. L’entomofagia è una tipologia di alimentazione molto  diffusa tra popolazioni asiatiche, africane e centro sud americane che utilizza insetti edibili cioè mangiabili. Un’alimentazione che si propone come valida alternativa alle attuali in uso, non fosse che per far fronte alla vertiginosa crescita della popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi nel 2050. Fettuccine all’uovo, dunque con mix di farina di grano tenero 00 e mix farina di insetto: una prelibatezza per palati raffinati!